George Soros, nato a Budapest nel 1930, è uno degli speculatori più famosi del mondo, essendo balzato alle luci della ribalta in diverse occasioni ed in modo del tutto controverso. Soros è quello che nell’immaginario collettivo rappresenta lo squalo della finanza per antonomasia. Alla base del successo delle operazioni dell’imprenditore ungherese c’è sempre stata la sua grandissima abilità per quel che riguarda l’analisi delle probabilità.
Le scommesse asimmetriche
Per quanto sia famoso George Soros, il suo modus operandi lo precede. La migliore descrizione della sua attività è scommesse asimmetriche, cioè trarre beneficio degli eventi rari, che tendono ad accadere eccezionalmente ma che di conseguenza, quando avvengono, pagano molto bene. In pratica, Soros prova a guadagnare in modo infrequente, quanto più raramente possibile, perché ritiene che gli eventi rari non siano valutati nel modo giusto, che più è raro un evento più sono sottostimate le sue conseguenze. Ciò avviene a causa di una distorsione psicologica della probabilità.
Jim Rogers, un investitore celebre quasi quanto Soros, fece un giorno la seguente dichiarazione:
«Non compro opzioni. Comprare opzioni è un modo per finire all’ospizio dei poveri. Qualcuno ha fatto uno studio per la Securities and Exchange Commission e ha scoperto che il 90% di tutte le opzioni scade in perdita. Beh, ne ho dedotto che se il 90% di tutte le posizioni lunghe su opzioni perde denaro, allora il 90% di tutte le posizioni corte su opzioni guadagna denaro. In definitiva, se voglio usare opzioni per implementare una posizione orso, vendo delle call».
La statistica sul 90% delle posizioni in perdita (ovvero la frequenza) non è significativa se non si prende in considerazione il restante 10%. Se si incassa in media cinquanta volte il valore della scommessa iniziale, quando l’opzione sarà in the money, si potrà sperare in guadagni enormi. Jim Rogers ha fatto molta strada nella vita per essere uno che non domina la probabilità, non distinguendo tra aspettativa e probabilità; stranamente, era socio di George Soros, un uomo più complesso, che ha fatto fortuna sugli eventi rari.
L’opinione pubblica su George Soros
George Soros è un grande speculatore, però non ha mai voluto fare di tale lavoro la sua ragione di vita (come si può capire dal suo primo libro: L’alchimia della finanza). Non è attratto dai sedicenti ricchi, costruiti su un’idea di eroismo epico che di solito accompagna l’arricchimento rapido. Soros ha scritto che avrebbe voluto essere ricordato come professore mitteleuropeo, a cui era capitato di diventare ricco solo grazie alla validità delle sue idee.
Inoltre, Soros sa gestire benissimo la casualità, mantenendo una mente aperta e critica, cambiando opinione senza imbarazzo alcuno, avendo l’eccezionale caratteristica di essere, nella formulazione dei suoi giudizi, privo di qualsiasi dipendenza dal passato.
Il “Georgi Saulos” di Nassim Taleb
Un aneddoto molto interessante sulla più sofisticata caratteristica di George Soros di indipendenza dal passato, sulla capacità di cambiare opinione in un lampo, è quello che segue (tratto da Fooled By Randomness, di Nassim Taleb): il protagonista, Rozan, era solito giocare negli Hamptons a Long Island con “Georgi Saulos”, un uomo anziano con un buffo accento est europeo, e discutere a volte di mercati, senza sapere all’inizio quanto fosse importante e influente Saulos.
Un week-end Saulos era molto orso, sulla base di una complicata serie di argomentazioni che l’interlocutore non era in grado di afferrare. Chiaramente aveva una posizione corta. Qualche giorno dopo il mercato salì violentemente a livelli record. Il protagonista era preoccupato per Saulos e gli chiese nell’incontro successivo se avesse perso molto. «Abbiamo fatto un bel colpo – disse Saulos -Ho cambiato idea, ci siamo coperti e siamo andati lunghi». È proprio questo fatto che, qualche anno dopo, ha colpito Rozan negativamente, costandogli quasi la carriera.
Verso la fine degli anni Ottanta, Soros diede a Rozan venti milioni di dollari – che al tempo bastavano per costituire un fondo speculativo, oggi non basterebbero quasi per pagare lo studio legale che si occupa delle pratiche di avviamento – con cui speculare, che gli permisero di fondare una società di trading. Qualche giorno dopo, mentre Soros era in visita a Parigi, andarono a pranzo insieme per discutere del mercato. Rozan lo vide astrarsi dalla conversazione. Soros ritirò poi completamente il denaro, senza dare spiegazioni.
Quel che differenzia gli speculatori veri da tutti gli altri è che le loro attività sono totalmente prive di dipendenza dal passato. Sono completamente liberi dalle proprie azioni passate. Ogni giorno si comincia una vita nuova. Soros va in giro dichiarandosi fallibile, ossessivamente autocritico, ma la sua forza deriva da questa consapevolezza, mentre altri hanno di sé idee più elevate. Diventare ricchi non è di per sé una conquista morale, eccezione fatta per Soros.