Giorgio Armani è lo stilista più pagato al mondo ed uno degli uomini più ricchi d’Italia, con un patrimonio di 9 miliardi di dollari. Nonostante le umili origini, la sua dedizione e l’istinto visionario lo hanno portato nell’Olimpo della moda mondiale, consacrandolo con il soprannome di “Re Giorgio”.
Le origini
Di origini italo-armene, Giorgio Armani nacque l’11 luglio 1934 a Piacenza, in una famiglia modesta. Nel 1953 si diplomò al Liceo Leonardo da Vinci di Milano e tentò la strada universitaria iscrivendosi alla facoltà di Medicina dell’Università Statale di Milano.
Lasciati gli studi per il servizio militare, al suo ritorno comprese di <<essere in ritardo e di non avere un mestiere>>. Questa sensazione lo portò, nel 1957, a proporsi come fotografo ai Magazzini della Rinascente, presentando istantanee della sorella Rosanna. Dopo poco tempo sarà assunto nel Grande Magazzino come buyer di abbigliamento maschile.
L’inizio nella moda
L’esperienza in Rinascente proseguì fino al 1965, quando Nino Cerruti, stilista ed imprenditore italiano, notò Armani e decise di assumerlo per ridisegnare il modello di una giacca. Nel 1966 Armani conobbe Sergio Galeotti, suo mentore e futuro manager, che lo supportò nello sviluppo di una visione imprenditoriale.
Nei cinque anni successivi al ’66, Armani cominciò a lavorare come freelance presso altre aziende e ad occuparsi di moda femminile. In questo periodo partecipò con il suo nome ad una sfilata organizzata nel Palazzo Pitti di Firenze.
Il nome Armani si affermò a livello internazionale nel 1974, quando nacqe la linea Armani by Sicons. Questo convinse lo stilista a creare il proprio marchio personale.
Il marchio Armani
Il 24 luglio 1975 nacque ufficialmente la “Armani Spa”, il cui primo finanziamento venne dalla vendita della macchina Volkswagen di proprietà dello stesso Armani. Il capitale sociale iniziale era di 10 milioni di lire, equivalenti a circa 90.000 euro attuali. Dopo il primo anno, la società chiuse l’esercizio del 1976 con ricavi per 569 milioni di lire.
Il primo modello di business consisteva nella produzione di una linea di prêt-à-porter maschile e femminile. Nel 1976 l’imprenditore e stilista presentò la sua prima collezione, nella prestigiosa Sala Bianca di Firenze. Qui Armani introdusse le sue prime innovazioni nel settore della moda, basate su giacche destrutturate (non più con linee squadrate e severe ma libere e fascinose) e su un nuovo trattamento degli inserti in cuoio nei vestiti della linea casual. Nell’ambito dell’abbigliamento femminile, invece, introdusse un nuovo tailleur, accostato con scarpe basse.
Il successo mondiale
Le gratificazioni per Giorgio Armani non tardarono ad arrivare. Nel 1979 fu insignito a New York del Neiman Marcus Award. Pochi giorni dopo, la catena Saks Fifth Avenue organizzò un trunk show dei vestiti firmati dallo stilista italiano, rendendo disponibili i suoi capi ad un vasto bacino di utenti. Nel 1981 aprì a Milano il primo negozio Emporio Armani, in cui si vendeva abbigliamento casual dai prezzi contenuti.
La vera consacrazione a livello mondiale di Giorgio Armani venne raggiunta nel 1982, quando la celebre rivista statunitense Time gli dedicò la copertina. Tra gli stilisti l’unico ad aver ottenuto una simile influenza fu Cristian Dior circa 40 anni prima.
Nel 1985, con la morte di Sergio Galeotti, Armani dovette prendere le redini dell’amministrazione aziendale, riuscendo nei sei anni successivi a triplicare il fatturato. Molti divi dello spettacolo iniziarono a vestire abiti disegnati dallo stilista italiano.
Lo sviluppo della linea di business
Nel luglio del 2000 Armani e la casa di moda Ermenegildo Zegna siglarono una partnership per produrre e distribuire le linee di Armani Collezioni in joint venture. Nel 2002 venne firmato un ulteriore accordo con la ditta Safilo per la produzione di un’esclusiva linea di occhiali, chiamata Emporio Armani Occhiali. In seguito Armani allargò il proprio business al settore dei cosmetici, integrando la produzione di profumi (tra i più celebri “Acqua di Giò” e “Black Code”).
Attualmente Armani detiene 57 boutique Giorgio Armani, 12 Armani Collezioni, 115 Emporio Armani, 66 A/X Armani Exchange, 10 Armani Jeans, 5 Armani Junior, 1 Giorgio Armani Accessori e 12 Armani Casa, distribuiti in 35 Paesi. L’imprenditore detiene anche una quota del 4,95% di Luxottica.
I riconoscimenti internazionali
Nel corso della sua carriera Giorgio Armani ottenne diversi prestigiosi riconoscimenti. Nel 1983 venne eletto dal Council of Fashion Designers of America come Stilista internazionale dell’anno. Nel 1985 la Repubblica Italiana lo nominò commendatore, nel 1986 grand’ufficiale e nel 1987 gran cavaliere.
Nel 1990 Armani ricevette a Washington un premio dall’Associazione animalista Peta (People or the ethical treatments of animals). Nel 1991 gli fu assegnata la laurea honoris causa dal Royal College of Art di Londra. Nel 1994, poi, ottenne il Lifetime Achievement Award dalla Naif (National Italian American Foundation). Inoltre vinse il Premio Risultati del 1998 conferito dal Sole 24Ore e destinato alle imprese italiane che creano valore e costituiscono un esempio di successo imprenditoriale.