Il 18 dicembre 2019 Il Sole 24 Ore titolava:
<<La Grecia sorpassa l’Italia: BTP decennali fanalino di coda>>.
In tale data infatti, dopo essersi antecedentemente realizzato su altre scadenze, anche i bond greci a 10 anni hanno iniziato a rendere meno dei corrispondenti italiani (1,294% contro 1,338%), il che indicava una maggiore fiducia da parte degli investitori nello Stato europeo. Tutto ciò dopo che il 20 agosto 2018 il paese ellenico era uscito dal terzo piano di aiuti garantito dalla Troika (Banca Centrale Europea, Commissione Europea e Fondo Monetario Internazionale), ritornando a finanziarsi senza aiuti sul mercato primario il 29 gennaio 2019 tramite l’emissione di un bond a 5 anni per 2,5 miliardi di euro. I Fondi Salva Stati hanno provveduto a garantire alla Grecia un prestito complessivo di 203,7 miliardi di euro, a cui aggiungere 52,9 miliardi di prestiti bilaterali.
La situazione sembrerebbe dunque migliorata in Grecia. Tuttavia, vi è una grave emergenza in atto, ossia la crisi demografica che pesa sull’economia del Paese.
I dati
Come riportato da Trading Economics, a partire dalla crisi del debito greco la popolazione del Paese si è ridotta in maniera costante:
Nonostante il flusso migratorio dall’Asia Minore, infatti, tra il 2010 ed il 2018 il numero di abitanti della Grecia ha subito una decrescita da 11,12 milioni fino a 10,74 milioni, con una variazione complessiva circa del 3,4%. Le cause vanno individuate in tre diversi filoni:
- Emigrazione;
- Saldo negativo nascite/morti;
- Incremento del tasso di mortalità infantile.
L’emigrazione
Per quanto concerne l’emigrazione dalla Grecia già nel marzo 2018 Il Sole 24Ore riportava che, nei precedenti cinque anni, su una popolazione di circa 11 milioni di abitanti circa 500.000 fossero espatriati.
Nascite e morti
A partire dal 2011 in Grecia le nascite sono state inferiori alle morti, determinando una diminuzione strutturale della popolazione. Infatti, mentre il numero di nati viveva una continua riduzione (eccetto per il 2016) a partire dal 2008, il numero dei morti ha registrato un incremento più o meno costante.
La mortalità infantile
Il dato relativo alla mortalità infantile (probabilità di morte entro il primo anno di vita) è passato da 3,30 su 1000 del 2010 a 3,60 su 1000 del 2018 (incremento di oltre il 9%; fonte: Indexmundi.com). Considerando l’Italia come riferimento i corrispondenti valori sono pari a 3,40 nel 2010 e 2,60 nel 2018.
Le cause del calo demografico greco
A determinare il calo demografico della Grecia, all’origine delle cause dirette, ci sono la precarizzazione del lavoro, la riduzione dello stipendio medio, l’assenza di valorizzazione delle competenze, la mancanza di mezzi del governo per attuare politiche di welfare. Dopo aver registrato una contrazione complessiva del PIL del 21% nel periodo 2007-2018, il tasso di disoccupazione ha vissuto un incremento dall’8,4% al 19,3%. Per quanto riguarda quella giovanile, invece, il tasso è passato dal 22,7% al 39,9% (fonte: Eurostat).
Tra gli altri fattori, il rapporto fra il debito delle famiglie ed il PIL è aumentato dal 47% al 53%, il tasso d’imposizione fiscale sulle imprese ha subito un incremento dal 25% al 29%. Quello sul lavoro dipendente, pensioni, interessi e dividendi, invece, è balzato dal 40% al 45% (fonte: Trading economics). Tutti fattori che portano i giovani greci, laureati e con competenze di valore da spendere sul mercato, ad abbandonare il Paese in cerca di migliori opportunità, accentuando in Grecia un gap generazionale sempre più alto e fuori controllo.