Nel capoluogo del Piemonte, Torino, si è svolto tra il 7 ed il 10 giugno di quest’anno il 66° meeting annuale del Gruppo Bilderberg, importante riunione di circa 120/150 elementi di altissimo profilo politico, economico e sociale.
Il Gruppo Bilderberg
La storia del Gruppo Bilderberg inizia nel 1954 in un hotel di Oosterbeek, nei pressi della città olandese di Arnhem, quando il banchiere statunitense David Rockefeller decise di convocare un meeting informale per discutere di importanti questioni di allora, come il sentimento anti-americano che si stava diffondendo in Europa. Assieme al politico polacco Josef Retinger, che si fece co-promotore dell’iniziativa, vennero contattati il primo ministro belga d’allora, Paul Van Zeeland, il principe Bernhard van Lippe-Biesterfeld e l’allora capo della Unilever, l’olandese Paul Rijkens.
Il Principe Biesterfeld, visto l’espandersi della Bilderberg Conference di allora, invitò il capo della Central Intelligence Agency USA di allora, Walter Bedell Smith. L’enorme successo diede la volontà ai partecipanti di organizzare ogni anno delle conferenze, in cui discutere temi di attualità. Venne istituita una commissione permanente con il politico Polacco Retinger come segretario permanente del Gruppo. Quando Retinger morì, nel 1960, venne sostituito dall’economista Ernst van der Beugel. Ad oggi il Gruppo Bildenberg tiene le sue conferenze annuali in Alberghi o resort di lusso nelle principali capitali europee o del mondo.
L’organizzazione di Bilderberg
Gli incontri sono organizzati all’interno di una commissione permanente (Steering Committee), composta da due membri per ognuna delle 18 nazionalità presenti nel Gruppo, il Presidente di Commissione e il Segretario Generale Onorario. Alle conferenze annuali i nomi dei partecipanti sono pubblici agli organi di stampa e lo stesso Bilderberg utilizza un sito web proprio, dove vengono pubblicati i nomi dei partecipanti ed i temi di cui parlare. Gli incontri sono chiusi sia al pubblico sia alla stessa Stampa e non sono presenti registrazioni degli incontri, lasciando spazio ad ogni genere di teoria del complotto. Questa segretezza è stata spiegata dagli addetti ai lavori del Gruppo come necessaria per garantire la maggiore libertà di espressione possibile per i partecipanti.
66° summit di Torino
Al 66° summit di Torino si è discusso di diversi temi che andavano dalla questione della Russia, all’intelligenza artificiale, alla leadership di Washington nel mondo, all’ondata populista in Europa fino al commercio internazionale con la questione dei nuovi dazi. Gli invitati erano 131, provenienti da 23 paesi. Tra loro erano presenti otto italiani, John Elkann (FCA), Lilli Gruber (Otto e Mezzo La7), Gianpiero Massolo (Presidente Fincantieri e di ISPI Istituto per gli Studi di Politica Internazionale), Lucio Caracciolo (direttore di Limes Rivista Italiana di Geopolitica), Elena Cattaneo (senatrice a vita), Salvatore Rossi (direttore generale della Banca d’Italia) e Vittorio Colao (manager di Vodafone).