Il cibo del futuro – Quali prospettive?
Nel 2015 le Nazioni Unite hanno pubblicato un report molto dettagliato sulle “Prospettive della Popolazione Mondiale”. Analizzando l’andamento demografico, hanno stimato che la popolazione crescerà di circa il 33% nel giro di 25 anni, dai 7.3 miliardi di persone attuali ai 9.7 nel 2050.
Si rende necessario riflettere su quale potrà essere la soluzione per gestire questo fenomeno. Il punto principale è probabilmente quello relativo all’alimentazione. Difatti, se il nutrimento è finora dipeso principalmente dall’uso intensivo di beni da allevamento e pesca, secondo un processo produttivo sempre più in larga scala e automatizzato, in futuro la capacità produttiva derivante da queste due fonti non sarà sufficiente per sfamare tutta la popolazione mondiale. Per questa ragione, la FAO si sta interrogando e sta effettuando ricerche sulle modalità di nutrimento alternative e complementari a quelle tradizionali. Tra le più conosciute, vi sono quelle legate alle alghe ed agli insetti.
Le alghe, essendo vegetali, sono facilmente assimilabili alla cultura alimentare, sia in Occidente che nei Paesi in via di sviluppo. Un tipo di alga molto conosciuto è la Spirulina, ricca di proteine, viene spesso utilizzata come integratore alimentare. Grazie alle sue proprietà nutrizionali, è stato avviato a febbraio dalla FAO e dal Ministero per la pesca dell’Angola un progetto da 250mila dollari, che prevede la produzione della Spirulina al fine di sfamare la popolazione del sud del Paese, che da anni soffre per la mancanza di cibo.
Gli insetti – Possibilità o utopia?
È con il report del 2013 della FAO, “Insetti commestibili: Future prospettive per la sicurezza del cibo, che si ha una prima analisi completa sui possibili indirizzi ed utilizzi degli insetti in ambito alimentare. Circa 1 milione delle 1.4 milioni di specie animali sulla Terra sono insetti, ovvero poco più del 71% del totale. Si stima inoltre che 1900 specie di insetti siano già parte della dieta di 2 miliardi di persone. In Oriente, nel Centroamerica ed in Africa non è difficile acquistare insetti come cibo. Dal punto di vista nutrizionale, non è affatto una cosa insensata. Infatti, gli insetti contengono grassi, vitamine, minerali ed un alto contenuto proteico.
Gli insetti, come le alghe, potrebbero davvero combattere la fame nel mondo. La FAO, insieme ad alcuni ministeri locali del Congo, ha avviato un progetto di allevamento industriale di grilli e bruchi, affidandolo a 200 enti in diverse fattorie. Verrà anche fondato un istituto nazionale per gli insetti commestibili, da raccogliere e da allevare in maniera sostenibile, e saranno emanate norme generali per la raccolta.
L’allevamento degli insetti è poco dispendioso, non essendo necessarie particolari tecnologie. Sarebbe molto semplice per chiunque trarne profitto con la produzione e la rivendita. Comunque, sarà di certo fondamentale per poter essere competitivi rendere il più possibile efficiente ed automatizzato il lavoro. I primi segnali in favore degli insetti come cibo provengono sempre dall’Estremo Oriente. Dal 15 al 20 Maggio 2018 a Wuhan, in Cina, si svolgerà la Conferenza Internazionale “Gli insetti per nutrire il mondo”, alla quale prenderanno parte anche numerose aziende. L’impatto economico degli insetti, sia direttamente come cibo che come nutrimento per gli animali, non sarebbe da poco. Agriprotein, la compagnia sudafricana leader nella conversione di rifiuti in mangime per animali, ed il gruppo Christof Industries, azienda austriaca che realizza e progetta dispositivi per l’industria e l’energia, hanno siglato un accordo per 10 milioni di dollari nel quale prevedono di avviare 25 allevamenti di mosche all’anno, per la nutrizione di pesci e pollame in Asia, Medio-Oriente, Europa e America.
Ad Expo Milano, che aveva come slogan “Nutrire il Pianeta – Energia per la Vita” sono stati affrontanti numerosi temi sul cibo di domani. Nel Padiglione del Belgio, in un percorso attraverso una sorta di corridoio del tempo che va dal 2015 al 2050, si figurava proprio il futuro impiego alimentare degli insetti. Il Padiglione d’Israele mostrava tecniche agricole, tra le più avanzate, come la coltivazione di un grano di più alta qualità per la pasta o metodi di mungitura automatizzati. Il Padiglione Slovacchia metteva in risalto una serie di progetti innovativi sul cibo del futuro, come ad esempio l’energy drink che si può ottenere dal grano di farro.