Il settore del crowdlending sta crescendo in maniera esponenziale e sta raggiungendo dimensioni considerevoli. Solo in Italia, nel 2018, sono stati raccolti 193 milioni di € (fonte: 4° Report Italiano sul Crowdinvesting; pagina 8). Questo comparto racchiude piattaforme che offrono tipologie di prestiti molto diversi a tutti i tipi di clienti
Il crowdinvesting
Il crowdinvesting è un’attività svolta attraverso delle piattaforme digitali che permettono di finanziare imprese, persone fisiche o enti no profit in cambio di un possibile guadagno. Questi finanziamenti vengono di solito effettuati raccogliendo piccole somme (spesso a partire da 50€) da un elevato numero di utenti registrati alla piattaforma. In genere ci sono tra i 150 ed i 1500 investitori per ogni progetto.
Differenti tipi di crowdinvesting
- equity crowdfunding: dove l’investitore acquisisce delle azioni della società e ne diventa socio
- lending crowdfunding: dove l’investitore presta una somma e si aspetta di ricevere l’interesse precedentemente concordato ed il capitale entro predeterminate scadenze.
Gli investimenti in equity hanno un profilo di rischio più elevato, per via della minore liquidità e la frequente mancanza di accordi predefiniti su quando il capitale verrà restituito e con che ritorno. Tuttavia questo tipo di strategia permette anche potenziali guadagni molto elevati.
Mancanza di liquidità
In Italia, per le società non quotate, vige il diritto di prelazione, rendendo così più complessa la nascita di un mercato secondario delle azioni. Infatti, ogni azionista è tenuto ad informare tutti gli altri azionisti della sua intenzione di vendere i titoli.
Tempi e ammontare della restituzione del capitale
Nel caso di progetti innovativi capita che gli investitori possano incassare i loro capitali solo quando la società viene liquidata, acquistata o vengono fatte delle distribuzioni di dividendi.
Questa maggiore rischiosità ha portato ad una crescita minore del comparto equity crowdfuding a livello europeo rispetto al crowdlending. In Italia, tuttavia, si registrano ancora forti tassi di crescita.
Tipologie di piattaforme di crowdlending
Attualmente, sono presenti diverse tipologie di piattaforme specializzate in determinati tipi di finanziamento.
Tra le più importanti tipologie ci sono
- Prestiti a privati (Es. Bondora)
- Prestiti a imprese (Es. October)
- Prestiti ad istituti di credito (Es. Mintos)
- Prestiti immobiliari (Es. Housers)
- Altri tipi come: Prestiti etici (Re-lend) e Sconto fatture
Prestiti a privati
Nel caso dei prestiti a privati, i fondi dei richiedenti sono utilizzati per fare dei micro investimenti, per esempio vacanze studio, acquisto dell’auto, acquisto mobili, ristrutturazioni, spese mediche etc. In italia, nel 42% dei casi vengono richiesti prestiti fino a 5.000€, che nel 44% dei casi vanno ben oltre i 37 mesi e sono eseguiti da persone tra i 35 e i 54 anni. Sono operazioni con un profilo di rischio e potenziali ritorni piuttosto elevati (intorno al 10% annuo per il finanziatore).
Prestiti a imprese
I prestiti alle imprese sono investimenti finalizzati alla crescita dell’azienda. Spesso le piattaforme di crowdlending si specializzano in società di dimensioni medio piccole, in modo da poter ottenere rendimenti più alti per gli investitori.
Prestiti ad istituti di credito
Nel caso di prestiti ad istituti di credito, l’investitore presta soldi direttamente o indirettamente a degli istituti di credito che a loro volta li prestano a diverse tipologie di operatori. Nella maggior parte dei casi è presente una garanzia da parte dell’emittente/Loan originator. A volte il prestito è diretto al richiedente, a volte è indiretto (i fondi vengono prestati al loan originator e poi lui li presta).
Prestiti immobiliari
I prestiti immobiliari vengono erogati ad un’azienda di costruzioni per finanziare un progetto immobiliare. Sono prestiti in teoria più sicuri rispetto agli altri, perchè i fondi vengono investiti in un immobile che con il proseguimento del processo di costruzione aumenta di valore e quindi in caso di default gli investitori si potrebbero rifare su di esso. Alcune piattaforme richiedono un’ipoteca per garantire il prestito, altre no.