Biografia e carriera
Giovanni Battista Farina nasce a Cortanze nel 1893, decimo di undici figli. La sua famiglia fu costretta a trasferirsi dalla provincia di Asti a Torino per la crisi economica di quegli anni. Il padre era un commerciante di vino al dettaglio. Giovanni, dopo aver frequentato le elementari, inizia a lavorare presso la carrozzeria del fratello maggiore, divenendo in poco tempo una figura importante, tanto che nel 1928 assume la direzione degli Stabilimenti Farina, ormai carrozzeria di famiglia. Nel 1930, in seguito ad un finanziamento concessogli dalla zia della moglie, si mette in proprio, aprendo la Società Anonima Carrozzeria Pinin Farina insieme a soci di minoranza, tra i quali è Vincenzo Lancia, fondatore della casa automobilistica omonima. Fin dalla sua apertura uno dei clienti è appunto Lancia, già frequentatore abituale degli Stabilimenti Farina: grazie a questa collaborazione si creerà un rapporto di amicizia e stima, spinto soprattutto dalla grande passione per le innovazioni tecniche. Farina nel primo decennio di attività lavora quasi esclusivamente con Lancia, realizzando prototipi ed autotelai. Quando scoppia la guerra, Farina si vede costretto a sospendere l’attività e a riprenderla solamente alla fine del conflitto. Negli anni ’50 l’attività di Farina conosce un successo esponenziale, grazie anche all’intraprendenza del figlio Sergio. In quello stesso periodo invece gli Stabilimenti Farina cadono in crisi chiudendo i battenti: Pininfarina decide quindi di assumere gli operai che lavoravano lì. Nel 1953 viene nominato Cavaliere del Lavoro dall’allora Presidente della Repubblica Luigi Einaudi. Giovanni nella sua società non disegnava auto, ma sceglieva le proposte migliori che venivano dai suoi designer ed interveniva solo nel progetto in scala 1:1, data la sua grande esperienza come carrozziere. Nel 1959, partendo per un viaggio di piacere, decide di ridimensionare il suo ruolo all’interno della società, nella quale avrebbe potuto dare spazio alla sua passione per l’arte. Al suo ritorno decide di voler essere solamente il presidente della società, lasciando la direzione al figlio e al genero che saranno nominati amministratori delegati nel 1961. Nel 1965 riceve dal Politecnico di Torino una laurea honoris causa in Architettura. Prima di morire, nel 1966, Giovanni riesce a supervisionare la sua ultima creazione, l’Alfa Romeo “Duetto”, al Salone di Ginevra.
Pininfarina S.p.A.
Inizialmente nata come una piccola attività artigianale che si occupava di costruire carrozzerie per importanti clienti privati, grazie al finanziamento della zia della moglie e al sostegno di Vincenzo Lancia, che credette alle potenzialità della società e di Giovanni, diviene in pochi anni un’industria capace di offrire al mercato progettazioni complete di autoveicoli e di altri mezzi di trasporto. Analizzando l’ultima trimestrale di settembre 2016 della società Pininfarina possiamo notare che il valore della produzione si è attestato a quota 27,5 milioni di euro nel 2016, in calo rispetto ai 33,3 milioni del 2015. Il risultato operativo è di 2,2 milioni di euro, anche quest’ultimo in calo rispetto ai 5,6 milioni del 2015. Il risultato netto si è registrato a 23,7 milioni di euro, aumentando notevolmente rispetto agli 8,4 milioni del 2015. La posizione finanziaria netta ha segnato un calo rispetto al 2015 (47,3 milioni) attestandosi a 26,8 milioni mentre il patrimonio netto ha subito un aumento notevole rispetto ai 20,6 milioni dell’anno precedente, arrivando a 32,2 milioni.
Curiosità sul personaggio
Il suo nome di battesimo è Giovanni Battista Farina, ma data la sua somiglianza con il padre veniva soprannominato “Pinin” (Giuseppino in piemontese). Giovanni cambiò ufficialmente il suo cognome in “Pininfarina” nel 1961, quando la sua richiesta fu autorizzata tramite decreto dell’allora Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, su proposta del Ministro di Grazia e Giustizia Guido Gonnella.