Il mercato finanziario è il luogo (in teoria fisico, ma ormai quasi del tutto virtuale) dove vengono scambiati strumenti di investimento. La nascita del primo mercato, così come lo intendiamo, risale al ‘5oo. In quel secolo in Belgio si sviluppò, soprattutto grazie alle grandi compagnie di navigazione, la possibilità di scambiare titoli di credito che rappresentavano merce in arrivo nei mesi successivi. Proprio la “scommessa” sulla qualità della merce rappresentava la variabilità del valore dei titoli. I mercati finanziari hanno il proprio luogo fisico nelle Borse, termine che sembra derivi dalla famiglia di mercanti veneziani De Borsa. Molti scambi commerciali e grande volontà di espansione portano i mercanti a trovarsi in questi luoghi di incontro, che sono rivolti soprattutto allo scambio di merci subito disponibili oppure in arrivo in futuro. Mettono in contatto persone che hanno bisogno di vendere qualcosa con chi è disposto a comprarlo: la questione è la definizione del prezzo! Il concetto su cui si basano i mercati finanziari di oggi così come quelli del ‘500 è quello della domanda/offerta: tanto più un bene, una merce o un titolo sono richiesti ed acquistati, tanto più il prezzo tenderà a salire. Al contrario meno saranno richiesti minor valore avranno i beni. Quando un titolo diventa interessante per molte persone, il venditore cercherà di ottenere il maggior valore possibile, sapendo che dall’altra parte i compratori sono disposti a spendere denaro. Al contrario quando un titolo non ha interesse il venditore cercherà di venderlo comunque abbassando il prezzo. Partendo dal Belgio i mercanti cominciarono ad esportare l’idea di un punto di ritrovo tra mercanti nei vari paesi europei. La Borsa di Milano nacque agli inizi del 1800, e così come tutte le altre si è passati dallo scambio di titoli rappresentanti merci a quello di titoli tra i più diversi tra loro. Azioni, obbligazioni, titoli di stato e derivati sono tra i prodotti che possono essere scambiati.
La borsa come la conosciamo oggi è completamente digitalizzata: la definizione del prezzo di acquisto e vendita dei beni è fatta a distanza tra operatori che possono essere anche ai due capi del mondo e, soprattutto, il valore dei titoli si conosce in tutto il mondo praticamente in tempo reale, senza ritardi. Ovviamente quando la tecnologia non era così avanzata il procedimento era diverso: fino a qualche anno fa i luoghi di contrattazione erano le “grida”, veri e propri recinti all’interno del palazzo che in ogni Paese rappresentava la Borsa Valori (in Italia è Piazza Affari a Milano).
All’interno di questi recinti, gli operatori di borsa, cioè le persone addette a portare ordini di acquisto e vendita provenienti dai clienti, passavano tutti gli ordini al funzionario situato al centro, che doveva poi comunicare il prezzo ufficiale del titolo. Questi recinti sono diventati famosi per la foga ed il caos che veniva a crearsi in particolari situazioni di mercato (da qui il nome grida), ed è per questo che sono diventate oggetto di numerose scene di film. Tra i tanti esempi, ecco i link a due spezzoni tratti da Una poltrona per due e Ricky e Barabba. Ovviamente con tecnologia poco evoluta i prezzi ufficiali avevano un ritardo nell’essere divulgati, tanto che i clienti privati che chiamavano gli operatori per piazzare i propri ordini potevano conoscere il valore dei propri acquisti solamente la mattina successiva sul giornale economico. Questo sistema non era efficiente poiché non garantiva la massima trasparenza delle operazioni e soprattutto non permetteva una eguale partecipazione da parte delle persone. Oggi con internet chiunque può contrattare e scambiare titoli comodamente dal proprio pc, anche inserendo ordini per titoli scambiati dall’altra parte del mondo.