Secondo gli analisti del Credit Suisse il 2017 sarà un anno d’oro per le aziende che operano nel settore della Difesa militare. Iniziando dalle due maggiori potenze, Russia e Stati Uniti, Trump e Putin hanno affermato di voler rafforzare i rispettivi comparti militari, partendo dagli arsenali nucleari. Le spese militari di Washington e Mosca sono posizionate in classifica rispettivamente al primo e al quinto posto. Al nuovo presidente Trump non basta sapere che il suo paese già si trova in cima alla classifica: ha infatti promesso in campagna elettorale di aumentare del 15% le spese militari rispetto al budget approvato da Obama a fine mandato. Il Tycoon ha affermato inoltre che se i paesi membri dell’alleanza Nato non seguiranno la stessa rotta, spendendo almeno il 2% del Pil nel settore della Difesa, non riceveranno nessun supporto da Washington. Attualmente nessun membro del vecchio continente appartenente al Patto Atlantico sembra in regola, ad eccezione di Gran Bretagna e Polonia. Per gli analisti della Credit Suisse la spesa pubblica espansiva (“Fiscal QE”) darà notevoli soddisfazioni ai titoli della aziende della Difesa. Sulla stessa lunghezza d’onda si posiziona l’analisi della Wells Fargo, nonostante le forti critiche fatte da Trump alla Lockheed Martin per i costi esorbitanti del caccia F-35 e alla Boeing per l’Air Force One. I titoli di queste due ultime aziende sono crollati dopo le critiche, ma in seguito ad un incontro tra gli amministratori delegati e lo stesso Trump il settore ha subito una virata in territorio positivo a Wall Street, rappresentando una grande occasione per acquistare i titoli delle aziende che operano in campo militare. Per la Wells Fargo si deve avere un occhio di riguardo per Lockheed Martin, General Dynamics, Raytheon, United Technologies e Orbital ATK.
Il Programma di Trump
La volontà di Trump, dopo il suo effettivo insediamento, sarà quella di investire nelle forze armate, avendo in programma un rafforzamento quasi biblico dell’apparato bellico americano. Il principale protagonista sarà a tutti gli effetti la Marina Militare americana. Inoltre il Tycoon vuole tentare di firmare un accordo con Mosca per ridurre gli arsenali nucleari: sembra paradossale, poiché, come già detto, egli stesso ha diverse volte annunciato di voler modernizzare e aumentare il proprio arsenale. Le dichiarazioni del presidente eletto erano state precedute da quelle del presidente russo Vladimir Putin, che aveva annunciato la volontà di rafforzare l’arsenale nucleare russo. Giappone e Corea del Sud, spaventate da una possibile politica isolazionista di Trump, sembrano intenzionate a sviluppare una politica di sviluppo che porti alla fabbricazione di un proprio arsenale atomico, utilizzabile come arma deterrente nei confronti delle minacce nordcoreane.
Carta di LIMES