Amancio Ortega nasce nel 1936 a Busdongo de Arbas, paesino con poco più di 100 anime in provincia di León, da padre ferroviere e madre casalinga. Si trasferisce a La Coruña poco prima dello scoppio della guerra civile. A 14 anni, colpito da un episodio capitato alla madre, legato ad uno scontro creditizio con un negoziante proprietario di una drogheria, nasce in lui una voglia di rivalsa che lo spinge ad iniziare la sua lunga carriera. Ortega lavora come fattorino nella stimata camiceria coruñese Gala, ancora attualmente esistente. Successivamente continua il suo percorso presso un’altra storica boutique del posto, ormai scomparsa, La Maja. Nel 1963 decide di mettersi in proprio, insieme alla prima moglie Rosalia Mera, iniziando a produrre vestaglie. Ortega riesce ad avere un buon successo nel settore, anche se questo non si trovava in un periodo florido; dopo aver ottenuto ottimi risultati consolida l’attività chiamandola Confecciones Goa (dalle iniziali del suo nome completo, Amancio Ortega Gaona, scritte al contrario), azienda che produce e vende biancheria. Da questa attività si rende conto che non è nato solo per fabbricare abiti, ma anche per venderli. Nel 1975 investe su se stesso aprendo un negozio nella parte benestante di La Coruña con il nome di Zara; inizialmente doveva chiamarsi Zorba ma il nome fu cambiato a causa della presenza di un bar omonimo nella stessa zona. Il negozio è ancora lì, nello stesso punto in cui Ortega lo ha aperto, e nella stessa zona ci sono gli altri brand in seguito acquisiti (Bershka, Stradivarius, Oysho, Pull & Bear). Nel 1977 viene aperta la prima grande fabbrica della compagnia, ad Arteixo, cittadina nei pressi di La Coruña. Otto anni più tardi, nel 1985, viene fondato il gruppo Inditex che prevede come marchio principale proprio Zara. Nell’88 il gruppo inizia la sua espansione internazionale, aprendo il primo store al di fuori della Spagna, ad Oporto. Negli anni successivi il gruppo Inditex acquisisce i marchi Pull & Bear e Massimo Dutti, per poi completare la gamma di prodotti con le incorporazioni di Bershka e Stradivarius. All’inizio degli anni duemila i suoi competitors, come Gap o H&M, impiegavano circa cinque mesi per portare a termine l’intero processo di design, produzione, distribuzione e vendita, mentre a Zara bastavano tre settimane. Una delle caratteristiche dei negozi Zara è quella di non avere un magazzino: gli abiti rimangono in negozio per due o tre settimane e poi vengono portati via, per essere poi eventualmente rinviati nel periodo dei saldi. Una delle politiche di marketing di Zara è quella di non fare pubblicità, poiché Ortega sostiene che la pubblicità la fa il negozio stesso. Nel 2001 Ortega quota in borsa il gruppo Inditex. All’ingresso nel mercato azionario un’azione della società valeva 14 euro e 70 centesimi, mentre oggi vale circa 32 euro. Dieci anni dopo la quotazione in borsa, nel 2011, la presidenza della società passa a Pablo Isla. Il gruppo attualmente possiede oltre 100 aziende.
Il personaggio
Amancio Ortega non è un imprenditore tipico, egli è infatti sempre rimasto fedele alle sue origini mantenendo uno stile di vita umile nonostante il successo. Secondo i racconti dei dipendenti, ancora oggi si reca spesso in azienda nonostante non ne sia più il presidente, mangiando in mensa per rimanere in contatto con le persone che lo hanno reso il secondo uomo più ricco del mondo.
Nonostante egli si sia occupato per anni del settore della moda non ama vestirsi in giacca e cravatta. Una sua caratteristica è legata al rifiuto di interviste e fotografi.
Le sue uniche passioni sono l’orto della sua tenuta di campagna, che controlla minuziosamente, ed il Deportivo La Coruña, squadra della quale è tifoso sin da bambino.
Ad oggi Ortega è il secondo uomo più ricco del mondo (secondo solo a Bill Gates) e vanta un patrimonio stimato in 67 miliardi di dollari da Forbes.