Il Trattato di Lisbona è stato firmato il 13 dicembre 2007 dagli allora 27 Stati membri dell’Unione Europea ed è entrato in vigore il 1° dicembre 2009.
La Costituzione europea
Il Trattato di Lisbona si ispira al Trattato Costituzionale del 2004 di cui è fondamentale ripercorrere il percorso storico. In occasione del Consiglio Europeo di Laeken in Belgio del dicembre 2001, è stato infatti deciso di convocare una “Convenzione sul futuro dell’Europa”. Questa aveva il fine di presentare agli Stati membri un progetto di Costituzione dell’Unione Europea, che avrebbe sostituito tutti i Trattati dell’UE con un Testo Unico. Per elaborare tale Convenzione sarà necessario aspettare fino al luglio del 2003, con la presentazione di un progetto di “Trattato Costituzionale”. Questo sarà firmato dai rappresentanti degli Stati membri a Roma, il 29 ottobre 2004.
La fine del Progetto
Prima di entrare in vigore, il Trattato Costituzionale europeo doveva essere approvato da tutti gli Stati membri. Nei referendum in Francia e nei Paesi Bassi, svoltisi rispettivamente il 29 maggio ed il 1° giugno 2005, la Costituzione europea è stata bocciata. Si è creata quindi la necessità di trovare una soluzione alternativa.
L’introduzione del Trattato di Lisbona
Nel gennaio 2007, la Presidenza dell’UE è passata alla Germania guidata da Angela Merkel, la quale ha posto fine al periodo di riflessione. A marzo di quell’anno è stata adottata la Dichiarazione di Berlino, con l’intenzione di trovare un accordo su un nuovo Trattato UE. Questo sarà individuato nel Trattato di Lisbona, il cui testo è stato pubblicato il 04 giugno 2007.
I cambiamenti portati dal Trattato
Il Trattato di Lisbona determina la modifica di due documenti fondamentali dell’UE. Questi sono il Trattato dell’Unione Europea (TUE) ed il Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE), oltre all’attribuzione alla Carta di Nizza del medesimo valore giuridico dei Trattati.
Come è composto il Trattato di Lisbona
Il Trattato di Lisbona è formato da migliaia di emendamenti da inserire all’interno delle 2800 pagine di leggi europee.
A conferma della complessità del Trattato è bene menzionare le parole di Giuliano Amato, vice Presidente della Convenzione sul futuro dell’Europa. Amato, il 12 luglio 2007, durante un discorso presso il Centro per la Riforma Europea a Londra, affermò:
“Essi (I leader Europei) decisero che il documento avrebbe dovuto essere illeggibile. Se è illeggibile, non è costituzionale, più o meno così era percepito…Se fosse possibile comprenderlo a prima vista, ci potrebbero essere delle ragioni per un referendum perché c’è qualcosa di nuovo”
Nonostante il Trattato di Lisbona risulti uguale all’antecedente Costituzione bocciata, non è previsto l’obbligo per esso di essere reso oggetto di referendum negli Stati membri. Questo ad eccezione dell’Irlanda, legalmente vincolata dalla sua Costituzione ad attuare il referendum. In questo Paese, dopo la vittoria dei contrari il 12 giugno 2008, nella seconda votazione, tenutasi il 02 ottobre 2009, i favorevoli ottengono il successo con oltre il 67% delle preferenze.
Il contenuto del Trattato
Affrontando il contenuto del Trattato di Lisbona, bisogna soffermarsi sulla Dichiarazione 17 relativa al primato, ai sensi della quale:
“La conferenza ricorda che, per giurisprudenza costante della Corte di giustizia dell’Unione europea, i trattati e il diritto adottato dall’Unione sulla base dei trattati prevalgono sul diritto degli Stati membri alle condizioni stabilite dalla summenzionata giurisprudenza”
Ciò determina la superiorità della legislazione e giurisprudenza europea su quelle nazionali.
Con il Trattato di Lisbona si realizza, inoltre, una riforma delle Istituzioni europee. In particolare il Trattato ha cambiato i ruoli della Commissione Europea, del Consiglio dei Ministri, del Parlamento Europeo, del Consiglio Europeo e della Corte di Giustizia Europea.
La Commissione Europea
La Commissione Europea, composta da 28 Commissari (uno per ciascun Paese dell’UE), è l’unico organo cui compete redigere le proposte di nuovi atti legislativi europei. Essa attua le decisioni del Parlamento europeo e del Consiglio dell’UE. Inoltre, assegna i finanziamenti e gestisce le politiche dell’UE, assicura il rispetto della relativa legislazione e rappresenta l’Unione sulla scena internazionale.
Il Consiglio dei Ministri
Il Consiglio dei Ministri non ha membri permanenti. Esso si riunisce in dieci diverse configurazioni, a seconda dell’argomento trattato, in base al quale ogni Paese invita i Ministri competenti. L’assemblea negozia ed adotta le leggi dell’UE insieme al Parlamento Europeo, basandosi sulle proposte della Commissione Europea. Inoltre, coordina le politiche dei membri dell’UE, elabora la politica estera e di sicurezza dell’Unione sulla base degli orientamenti del Consiglio Europeo. In politica estera, ratifica gli accordi tra l’UE ed altri Paesi o organizzazioni internazionali. Questo organo si occupa di approvare il bilancio annuale dell’UE insieme al Parlamento Europeo.
Il Parlamento Europeo
Il Parlamento Europeo è l’unico organo i cui componenti sono eletti in modo diretto dai cittadini europei. Questo è formato da 751 componenti. Tale istituzione, oltre ad avere poteri in materia di supervisione e bilancio, esercita il potere legislativo nell’UE.
Il Consiglio Europeo
Il Consiglio Europeo è composto dai Capi di Stato o di Governo dei Paesi dell’UE, dal Presidente della Commissione Europea e dall’Alto rappresentante per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza. Esso definisce gli orientamenti generali e le priorità politiche dell’UE e gestisce questioni complesse che non possono essere risolte con la sola cooperazione intergovernativa. Il Consiglio definisce la politica comune estera e di sicurezza dell’UE. Inoltre, elegge i candidati a determinati ruoli di alto profilo nell’ambito dell’UE, come i vertici della BCE ed i membri della Commissione.
La Corte di Giustizia dell’Unione Europea
La Corte di Giustizia dell’Unione Europea interpreta il diritto dell’UE per garantire che sia applicato nella stessa maniera in tutti gli Stati membri e risolve le controversie giuridiche tra Governi Nazionali e Istituzioni dell’UE. E’ suddivisa in tre sezioni principali: Corte di giustizia, Tribunale e Tribunale della funzione pubblica.
La Corte di giustizia (un giudice per ciascun Paese dell’UE oltre ad undici avvocati generali) tratta le richieste di pronuncia pregiudiziale presentate dai Tribunali Nazionali ed alcuni ricorsi per annullamento ed impugnazioni. Il Tribunale (un giudice per ciascun Paese dell’UE) giudica sui ricorsi per annullamento presentati da privati cittadini, imprese e, in alcuni casi, governi dei Paesi dell’UE. Di conseguenza tale sezione si occupa di aiuti di Stato, diritto della concorrenza, commercio, agricoltura e marchi. In ultima istanza, il Tribunale della funzione pubblica (sette giudici), sentenzia sulle controversie tra l’UE ed il suo personale.
Nuove istituzioni
Il Trattato di Lisbona ha creato due nuove funzioni nell’architettura Istituzionale Europea, quali il Commissario PESC (Politica Estera e di Sicurezza Comune) ed il Presidente del Consiglio Europeo.
Sono state apportate delle modifiche in tema di politica interna ed estera, come ad esempio il rafforzamento delle competenze dell’UE per la cooperazione giudiziaria in materia civile e penale.