Il turismo risulta essere sempre più uno dei settori chiave per l’economia italiana. Roma, Venezia, Napoli, Milano, sono solo alcune delle mete preferite dai circa 40-50 milioni di turisti che scelgono di passare le vacanze nel nostro paese. Le sue bellezze erano già ammirate a partire dal XVIII sec., quando l’Italia era una delle tappe predilette nel Gran Tour delle famiglie nobiliari.
Da sempre, quindi, quello turistico è stato tra i settori trainanti dell’intera economia in Italia; dalle stime del World Travel and Tourism Council, nel suo complesso ha creato un business pari a 147 miliardi di euro. Un settore quindi che resta un via sicura per la creazione di Pil e occupazione, soprattutto quella giovanile, tenendo conto che esso genera circa un milione di posti di lavoro, pari al 5% dell’occupazione nazionale.
Ovviamente anche questo settore è stato fortemente modificato dalla rivoluzione tecnologica, in particolar modo dallo sviluppo di internet, nonché dal miglioramento generale dei trasporti. I treni ad alta velocità sono sempre più numerosi, come anche i voli low cost messi a disposizione dalle compagnie aeree. Una competizione tra il settore ferroviario e quello aeromobile che va tutto a vantaggio del consumatore. Inoltre si sta rilanciando il vecchio trasporto attraverso pullman, che sembrava ormai destinato a sparire. Le numerose startup nascenti, come la discussa Flixbus, promettono infatti viaggi in tutta Europa a prezzi stracciati. Anche la rivoluzione digitale non ha potuto far a meno di interessare questo settore. In particolare, nell’epoca social le agenzie turistiche vengono messe da parte ed assumono centralità i servizi di booking, ovvero di prenotazione online. In questo modo il consumatore è direttamente inserito sul mercato delle prenotazioni, ottenendo altre riduzioni delle spese.
Le competenze richieste per lavorare nel settore turistico diventano quindi fortemente legate al web e al social marketing, ma restano comunque ricercate le figure tradizionali, come il concierge, il capo ricevimento, la governante, nonché quelle legate alla hotellerie (i servizi di forniture per alberghi). Nel 2012-2013 si calcolano 313 istituti professionali per i servizi dell’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera e 417 istituti tecnici per il turismo, scuole che negli ultimi anni stanno registrando un incremento di iscrizioni. A livello accademico, invece, abbiamo l’Economia del Turismo, studiata in molte Università.
Come in ogni settore, anche nel turismo il lusso non sembra sentire i colpi della crisi economica. Si osserva infatti l’aumento delle strutture a 4/5 stelle, oltre al fatto che l’Italia può vantare la presenza di ben 2 hotel a 7 stelle. Attestando un aumento crescente di visite, è proprio il turismo che lascia intravedere una via d’uscita per l’Italia da un periodo di recessione.