Di Daniele Fontana
La KPMG – dove le quattro lettere indicano le iniziali dei fondatori, è divenuta una global firm in seguito alla fusione tra Peat Marwick International (PMI) e Klynveld Main Goerdeler (KMG) nel 1987.
Come è noto, la KPMG fa parte delle big four, quindi di quell’élite che trova il suo business principale nell’advisoring, audit e che copre una quota di oltre il 90% del mercato di riferimento. Nonostante l’elevata concentrazione del settore, non si deve credere che si tratti di un mercato poco competitivo. Al contrario, la competizione (sia interna che esterna) in questo ambito è a livelli nettamente superiori rispetto ad altri campi –risultati eguagliati solo dal settore della telefonia mobile. Una rivalità ed una competizione così marcate rendono necessari ingenti investimenti, anche solo per rimanere competitivi. La società in esame, infatti, nel 2016 ha destinato molte risorse umane e finanziarie al settore dell’innovazione e della R&S, prevedendo poi ulteriori investimenti per i prossimi tre anni per un ammontare pari a 2,5 miliardi di dollari.
Si può a pieno titolo definire la KPMG come la più attenta tra le quattro Big al settore dell’innovazione –come lo stesso presidente di KPMG International, John Veihmeyer, ha confermato “nel 2016 abbiamo continuato ad investire nell’innovazione dei nostri servizi, attraverso alleanze strategiche con primari player tecnologici in settori chiave come D&A (Digital labour e Audit) e la Cyber security per poter offrire ai nostri clienti competenze più avanzate per affrontare la sfida del cambiamento”. Non si può non notare come tali investimenti, dati alla mano, risultino essere molto ben riusciti:
– i ricavi dell’audit sono cresciuti del 4,5%, raggiungendo i 10,1 miliardi di dollari;
– i ricavi del Tax sono cresciuti dell’8,8% raggiungendo quota 5,56 miliardi di dollari;
– i ricavi dell’Asvisory, che risulta essere il servizio di eccellenza della KPMG, sono cresciuti dell’11,5%, toccando quota 9,74 miliardi di dollari a livello globale.
È, inoltre, significativo come i ricavi maggiori per area geografica si siano registrati in India, con una crescita pari al 18,6% rispetto al 2015. In Italia, invece, è stata rilevata una crescita pari al 9,3% rispetto al 2015, dietro a quella che la società ha in Giappone (+13,3%), Brasile (+12,7%), America (+9,6%) e Corea (+9,4).
L’importanza della KPMG si coglie anche dalla presenza e operatività della stessa in oltre 150 paesi nel mondo, secondo un modello di tipo federativo, ovvero le diverse società aderenti al network KPMG condividono il medesimo indirizzo strategico e comportamentale. Ciò nonostante, si deve sottolineare come il servizio offerto risulti essere molto aderente alle varie realtà locali con un servisio di qualità. A tale strategia corrisponde un livello di eccellenza per il quale la KPMG è riconosciuta come impresa di spicco, con ricavi annui che ammontano a 25,4 miliardi di dollari e con un organico che raggiunge circa i 150 mila dipendenti.