La nascita, il successo e la svolta Facebook
Nell’Ottobre del 2010 viene creata da Kevin Systrom e Mike Krieger una delle piattaforme social ad oggi più diffuse a livello mondiale: Instagram, nome che deriva dall’unione di “Instant Camera” e “Telegram”. L’applicazione, nata inizialmente per condividere semplici foto, eventualmente ritoccate, può oggi vantare oltre 700 milioni di utenti attivi mensilmente in tutto il mondo, di cui più di 9 milioni solamente in Italia. La sua mission è consentire a chiunque di condividere istantaneamente le proprie fotografie con il mondo. Il suo successo sembrava essere scritto sin dagli albori, quando in poco più di due mesi dall’introduzione nel solo App Store già poteva contare 1 milione di fruitori mensili. L’anno della svolta però è certamente stato il 2012, quando, per la cifra di 1 miliardo di dollari (tra contanti e azioni), il luminare dei social network Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, acquista Instagram. Questo consentì agli sviluppatori di ottenere ingenti capitali per il rilascio dei numerosi aggiornamenti che si sono susseguiti nel corso degli anni (ben 9 versioni, di cui l’ultima lo scorso Agosto) che ne hanno sicuramente agevolato la crescita, introducendo nuovi filtri e nuove funzioni per aumentare la personalizzazione e l’usabilità.
Un nemico da sconfiggere: Snapchat
Nonostante l’apparente declino di Twitter, già paventato nel 2014, Instagram non trova un percorso privo di ostacoli sul suo cammino. Snapchat, ossia un servizio di messaggistica istantanea per smartphone e tablet fondato nel 2011 dal giovane imprenditore nonché amministratore delegato Evan Spiegel, si erge come forte competitor in grado di rallentarne lo sviluppo. In particolare, questa applicazione ha la peculiarità di permettere di inviare agli utenti della propria rete messaggi privati, foto e video, che letteralmente si “autodistruggono” dopo la loro visualizzazione, oppure di creare un rullino di snaps (foto e/o video) visualizzabili solo per 24 ore, grazie alla funzione “La Mia Storia”. Instagram ha dovuto pertanto inseguire Snapchat rilasciando aggiornamenti che riproponessero funzioni simili il più possibile a quelle offerte dall’app rivale. Lo scorso Agosto Instagram 9.0 ha quindi introdotto le “Instagram Stories”, ossia un prodotto di fatto mutuato dalla competitor. Questa strategia sembra aver portato il social network fotografico ad un clamoroso successo, registrando 250 milioni di utenti mensili attivi nelle Instagram Stories, superando addirittura il numero degli utenti totali di Snapchat. Molte sono le cause che possono spiegare il successo di Instagram sul rivale, tra le più rilevanti sicuramente emerge il fatto che queste piattaforme sono spesso utilizzate anche dalle imprese per fare business, ossia come strumento di marketing per la promozione del proprio brand. E’ accaduto infatti che molte aziende, al rilascio di Snapchat, avessero già un profilo Instagram con una base di followers già consolidata nel tempo, e che pertanto abbiano preferito rimanere fedeli alla prima app sfruttando le nuove funzioni, identiche nella pratica a quelle del fantasmino giallo, piuttosto che utilizzare anche la seconda. A ciò va aggiunto che Instagram è riuscita a strappare parte della quota di mercato alla rivale, come dimostra uno studio condotto da TechCrunch. Esso riporta una diminuzione tra il 15% e il 40% in termini di visualizzazioni, nonché un calo dei downloads dell’applicazione in corrispondenza del lancio sul mercato di Instagram 9.0 (2 Agosto 2016).
La risposta di Snapchat: hardware e software
Una delle risposte di Snap, l’azienda che gestisce Snapchat, è stata sul fronte hardware. Infatti, nel tentativo di coinvolgere un maggior numero di utenti nella condivisione di attimi di vita quotidiana, l’azienda ha promosso gli Spectacles: occhiali con videocamera incorporata per facilitare la realizzazione di brevi video, di lunghezza massima di 30 secondi, da far girare sull’app. Nonostante gli 8 milioni di introiti che hanno generato, non sono riusciti a compensare le perdite che, nonostante l’aumento del fatturato e l’aumento degli utenti attivi, si sono raddoppiate ammontando a quota 2.2 miliardi di dollari dall’ultimo bilancio. Va però sottolineato che la maggior parte di queste perdite sono da imputare alle spese relative ai bonus azionari pagati dopo l’IPO per la quotazione in borsa dello scorso Marzo. Dal lato software invece Snapchat ha reagito introducendo una modifica nell’app ritenuta alquanto controversa: non è più presente lo scorrimento automatico delle Storie delle persone seguite, ma al contrario le Storie devono ora essere selezionate manualmente dagli utenti per indicare quali si vogliono visualizzare. Se da un lato gli utenti potrebbero beneficiarne potendo vedere esclusivamente contenuti di loro interesse, dall’altro i brand potrebbero considerarlo uno svantaggio in termini di marketing e visibilità. Tuttavia, uno studio promosso da Business Insider mostra che mentre la reach, ossia il numero totale di utenti raggiunti, è spesso maggiore su Instagram Stories, la retention, ossia il tempo di permanenza degli utenti sul contenuto visualizzato, è maggiore su Snapchat. Pertanto, leggendo questi dati nell’ottica di una valutazione su come e dove allocare il proprio budget nella propria strategia di marketing, le imprese si trovano a prendere una decisione che non è poi così semplice, chiara e scontata.
Tutti gli scenari sono quindi ancora aperti e tutto può succedere, certo è che Instagram, trasformandosi da app per gli appassionati di fotografia a vero e proprio social network, ha dovuto inseguire Snapchat come un follower, eppure la sua è una storia (tanto per rimanere in tema) di un follower che ha battuto il leader, o di una copia che ha battuto l’originale. Tuttavia, è bene tenere a mente le parole pronunciate dal giovane Evan Spiegel lo scorso Maggio: «In definitiva, solo perché Yahoo! ha una barra di ricerca non vuol dire che sia Google».