Joker, film di Todd Phillips con Joaquin Phoenix e Robert De Niro, si conferma campione di incassi alla fine delle seconda settimana di proiezione nei cinema di tutto il mondo. In Italia dopo 12 giorni dalla prima proiezione nelle sale, secondo i dati rilasciati da Cinetel, ha raggiunto i 15 milioni e 511 mila euro. Nello stesso periodo di tempo negli Stati Uniti Joker ha portato ad un incasso di 55 milioni di dollari, equivalenti al budget utilizzato per la produzione.
Il successo globale
A livello globale il film di Todd Phillips il 13 ottobre 2019 aveva già incassato 543,9 milioni di dollari. Fra i paesi in cui la pellicola ha reso di più in termini economici le prime due settimane al primo posto svettano gli Stati Uniti con 55 milioni di dollari. Si è registrato un successo record anche in Gran Bretagna, dove sono stati raggiunti i 39,9 milioni di dollari, cifra che dopo quella degli USA si pone al secondo posto. Seguono il Messico, con 28,9 milioni, e la Corea del Sud, con 28 milioni.
Joker ha ottime possibilità di entrare nella classifica dei film con più incassi di sempre.
Gli incassi in Italia
In Italia anche nella seconda settimana dalla prima uscita Joker mantiene la prima posizione come film più visto nelle sale. Al secondo posto si trova Gemini Man con Will Smith, che nonostante fosse nella sua prima settimana di lancio, di norma la più redditizia, ha incassato “solo” 959 mila euro, molto meno della metà dei 9,2 milioni incassati dal film di Phillips nello stesso periodo. Rispetto alla prima settimana di lancio (dal 3 al 6 ottobre 2019), Joker ha subito un calo solo del 4%, continuando a riempire i cinema della Penisola.
Joker è un film contro il capitalismo? (no spoiler)
Joker racconta la storia di Arthur Fleck, un uomo affetto da un lieve, o almeno all’inizio lieve, disturbo neurologico e psichico e che vive in condizioni di forte emarginazione. Arthur sogna di diventare un comico ma riesce a trovare solo lavori di livello molto basso, oltre ad esibirsi gratuitamente in un locale di cabaret.
Nonostante cerchi di essere gentile con le persone che incontra, il protagonista viene sempre respinto per via della sua stranezza. Non riuscire a stringere nessun tipo di legame umano porterà Arthur a scivolare lentamente sempre più nella follia, con una rabbia che ben presto si trasforma in follia omicida. Il protagonista non uccide persone prese a caso, colpisce sempre qualcuno che gli ha fatto del male, tuttavia man mano che la trama avanza comincia ad assassinare per motivi sempre meno gravi.
L’apparente lotta contro i ricchi
Le prime vittime di Arthur Fleck sono tre broker. Questo nel film innescherà una serie di proteste molto accese contro la classe dirigente di Gotham, che vive nel lusso mentre la città è immersa nel degrado. Questo può far apparire il film come una denuncia contro il sistema capitalista e la concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi. Non è difficile vedere Joker come un’opera che pone al centro il conflitto fra classi sociali. In realtà, dal punto di vista concettuale, non è questo il messaggio che la pellicola vuole trasmettere, anzi sarebbe un’interpretazione riduttiva. Infatti Plillips va molto più a fondo di quelle che sono le dinamiche sociali, mettendo la lente di ingrandimento sull’ingiustizia verso il singolo, l’individuo.
Perché l’interpretazione anticapitalista non funziona
In realtà per non cadere nel fraintendimento di vedere Joker come un eroe dei poveri contro i ricchi basta notare alcuni aspetti della trama. Prima di tutto lo satus sociale delle sue prime vittime è del tutto casuale, non è collegato alla decisione di Arthur di ucciderli. Poi il protagonista si relaziona allo stesso modo, quando c’è occasione, con i più ricchi e loro lo trattano come tutti gli altri. Inoltre, buona parte dei personaggi che saranno uccisi nel corso della trama appartengono a fasce sociali eterogenee.
A livello sociale, leggendo fra le righe, c’è anche una critica alle classi dirigenti, è vero, ma il punto non è che i ricchi non dovrebbero essere ricchi ma che non si curano di chi è in difficoltà, lasciando la città sommersa nel degrado. Però in questo atteggiamento sono colpevoli tanto quanto gli altri personaggi che compaiono nella trama.
Il vero tema centrale del film
In Joker l’argomento centrale è l’esclusione, la solitudine, la scarsa considerazione per l’altro con quello che può generare. I ricchi come i non ricchi in questo film hanno tutti la stessa colpa, l’indifferenza. Indifferenza che porta anche a divertirsi facendo del male al più debole, solo perchè lo si può fare, perchè lo si considera inoffensivo ed incapace di difendersi. Arthur Fleck finirà per compiere dei crimini terribili, ma quello che la pellicola vuole mostrare è come comunque la responsabilità per questi sia anche di tutti quelli che hanno trattato con noncuranza e disprezzo una persona buona ma debole e con difficoltà a relazionarsi, trasformandola in un mostro.
La colpa dei ricchi come dei poveri in Joker è di non voler guardare in faccia Arthur, vedendolo solo come un pazzo da schernire ed all’occorrenza da usare come capro espiatorio. Proprio da qui il protagonista maturerà il suo malato senso dell’ironia, vedendo come la sua vita terribile ed i suoi drammi per gli altri rappresentano solo qualcosa su cui è divertente scherzare e ridere. Il film di Phillips vuole denunciare la forma più profonda di ingiustizia sociale, l’esclusione senza possibilità di vie d’uscita e senza colpe da parte dell’escluso, la gravità della più piccola ma non meno terribile cattiveria di tutti i giorni affiancata ai crimini di questo Joker.