La definizione di Banca data dal regolatore europeo è, tradotta, “un’istituzione che ha come modello operativo l’accettare depositi o altre forme di strumenti ripagabili dal pubblico ed erogare il credito a proprio rischio”. Da questa prima breve definizione emerge chiaramente il ruolo fondamentale che il sistema bancario ricopre all’interno del sistema economico. In particolare, la banca svolge il ruolo di trasformatrice delle scadenze, della liquidità e del credito. Funzioni che hanno come fulcro la differenza tra depositi e prestiti. I primi sul lato del passivo, i secondi sul lato dell’attivo del bilancio delle banche.
La prima “magia” operata dalla banca è la trasformazione della liquidità. La Banca grazie al sistema delle “riserve frazionarie” è in grado di mantenere sul lato attivo del bilancio asset illiquidi usando passività liquide. Infatti, mentre i depositi sul lato passivo del bilancio sono scontabili contro moneta a vista, i prestiti che la banca eroga difficilmente possono essere venduti in breve tempo a soggetti terzi. Tale caratteristica fa dei prestiti una categoria di strumenti finanziari molto illiquida. Per riuscire mantenere l’equilibrio e far funzionare il sistema, i banchieri usano la “legge dei grandi numeri”, la quale indica che il comportamento medio di un elevato numero di persone è abbastanza prevedibile. Tale prevedibilità permette ai banchieri di stabilire quanta parte dei depositi mantenere in forma liquida per poter essere sempre in grado di soddisfare le richieste di ritiro dei correntisti.
La seconda funzione vitale operata dalle banche è la trasformazione delle scadenze, strettamente collegata alla prima. In questo caso viene evidenziata non tanto la liquidità degli asset, quanto la loro scadenza. I depositi hanno scadenza nulla: possono essere ritirati in qualsiasi momento. Invece i prestiti erogati dalla banca hanno solitamente un tempo di rientro del capitale molto più lungo, della grandezza di lustri.
Infine, la trasformazione del credito sottolinea la terza fondamentale differenza tra depositi e prestiti. I primi quasi a rischio zero, mentre i secondi sopportano un livello di rischio che può variare molto (quindi può essere anche molto elevato). La gestione delle differenze di rischiosità, liquidità e scadenza genera la remunerazione della banca.
Nell’operare sulle tre trasformazioni, la banca deve necessariamente svolgere delle altre operazioni ad esse trasversali. Tali operazioni sono il monitoraggio dei debitori e la scelta dei progetti da finanziare con i soldi dei correntisti. E’ conveniente che sia la banca a prendere certe decisioni e a monitorare i debitori perché è presumibile che abbia migliori capacità di valutazione del singolo risparmiatore. Ciò grazie anche all’accumulazione di esperienza e per le ovvie ed importanti economie di scala di cui gode.
Certe operazioni sono fondamentali per promuovere la crescita ed incanalare i risparmi verso l’economia reale sempre assetata di denaro da investire. Tuttavia la raffinatezza e l’equilibrio necessari per praticare l’arte del banchiere rende le loro creature, le banche, intrinsecamente fragili. Per quest’ultime sorge, oltre alla necessità di essere sempre in grado di sopportare shock finanziari, un problema reputazionale di difficile gestione e primaria importanza. Infatti le istituzioni legate al credito durante periodi di turbolenza finanziaria o di recessione economica possono trovarsi eccessivamente esposte a rischi tra i quali, nell’attività bancaria tradizionale (quella da noi descritta nel presente articolo), spicca il rischio di credito. Se la solidità finanziaria della banca viene messa in dubbio, può configurarsi il rischio che i correntisti decidano di ritirare i depositi prima che la banca vada definitivamente in bancarotta. Dunque, quest’ultima, si trova a dover restituire ai correntisti la totalità delle sue passività in brevissimo tempo, cosa non possibile considerando il suo modello di business. L’innata fragilità delle banche e al tempo stesso la loro vitale importanza per l’economia (tradizionale) hanno fatto di loro le istituzioni più regolamentate nel panorama finanziario.