Per la nuova rubrica di Starting Finance dedicata ai grandi miliardari della Terra, abbiamo deciso di dedicare il primo articolo ad un grande esempio di imprenditoria italiana: la famiglia Ferrero ed il suo leader, Michele Ferrero.
Michele Ferrero è nato a Dogliani nel 1925 da Pietro Ferrero e Piera Cillario. Il padre ha diverse esperienze lavorative a Dogliani, Alba e Torino grazie ad una pasticceria e con l’avvento della guerra decide di aprire un laboratorio di sua proprietà; alla sua morte la conduzione dell’impresa passa proprio a Michele e da qui, nasce la Ferrero. Il 4 settembre del 1948, una violenta alluvione invade la fabbrica e il fango sommerge tutte le apparecchiature. Successivamente i dipendenti, insieme ai fratelli Ferrero, iniziano a spalare in modo da recuperare il salvabile; entro la fine del mese l’ azienda riprende l’attività. Negli anni ’50 la Ferrero diventa famosa in tutta Italia, consolidando così un business destinato a crescere e ad espandersi oltre i confini nazionali: nel 1956 inizia l’avventura all’estero, con l’apertura del primo stabilimento in Germania, a Stadtallendorf. Dai sei dipendenti iniziali già dopo 6 mesi lo stabilimento ospita 60 lavoratori, così mettendo le basi per l’espansione estera. Negli anni ’60 l’azienda raggiunge dei traguardi molto importanti: apre il suo primo stabilimento in Francia e lancia la linea Brioss, le merendine pensate soprattutto al pubblico dei più piccoli. Nel 1964 nasce finalmente la Nutella: il nome della crema di nocciole in principio doveva essere “Giandujot”, ma in seguito ad un dialogo con la moglie i due decisero di cambiarlo con quello che oggi tutti conosciamo. Alla fine dello stesso decennio nascono altre due importantissime novità per il brand, il prodotto Tic Tac e la linea Kinder. Negli anni ’80 la Ferrero è ormai leader del mercato così conquistando i mercati di Spagna, Belgio e Portogallo. La qualità delle nocciole usate è talmente tanto alta che viene imposta dal mercato come Standard d’eccellenza. Nel maggio 2009 il Reputation Institute di New York, a seguito di un’indagine condotta su 60.000 persone, ha concluso che i consumatori ritengono Ferrero il marchio più affidabile e con la miglior reputazione al mondo. Il colosso italiano viaggia oggi su ritmi elevatissimi: il 31 agosto 2015 ha approvato il Bilancio Consolidato relativo all’esercizio precedente; a tale data il Gruppo era costituito da 78 società consolidate a livello mondiale, con 22 stabilimenti produttivi, di cui 3 operanti nell’ambito delle Imprese Sociali. I prodotti Ferrero sono presenti direttamente, o tramite distributori autorizzati, in oltre 160 paesi. Il Gruppo, di cui Giovanni Ferrero, figlio di Michele, è Chief Executive Officer, ha chiuso l’esercizio con un fatturato consolidato pari a 9.542 milioni di Euro, in crescita del +13,4% rispetto al periodo precedente, che aveva chiuso con un fatturato consolidato pari a 8.412 milioni di Euro.
Michele Ferrero è nato a Dogliani nel 1925 da Pietro Ferrero e Piera Cillario. Il padre ha diverse esperienze lavorative a Dogliani, Alba e Torino grazie ad una pasticceria e con l’avvento della guerra decide di aprire un laboratorio di sua proprietà; alla sua morte la conduzione dell’impresa passa proprio a Michele e da qui, nasce la Ferrero. Il 4 settembre del 1948, una violenta alluvione invade la fabbrica e il fango sommerge tutte le apparecchiature. Successivamente i dipendenti, insieme ai fratelli Ferrero, iniziano a spalare in modo da recuperare il salvabile; entro la fine del mese l’ azienda riprende l’attività. Negli anni ’50 la Ferrero diventa famosa in tutta Italia, consolidando così un business destinato a crescere e ad espandersi oltre i confini nazionali: nel 1956 inizia l’avventura all’estero, con l’apertura del primo stabilimento in Germania, a Stadtallendorf. Dai sei dipendenti iniziali già dopo 6 mesi lo stabilimento ospita 60 lavoratori, così mettendo le basi per l’espansione estera. Negli anni ’60 l’azienda raggiunge dei traguardi molto importanti: apre il suo primo stabilimento in Francia e lancia la linea Brioss, le merendine pensate soprattutto al pubblico dei più piccoli. Nel 1964 nasce finalmente la Nutella: il nome della crema di nocciole in principio doveva essere “Giandujot”, ma in seguito ad un dialogo con la moglie i due decisero di cambiarlo con quello che oggi tutti conosciamo. Alla fine dello stesso decennio nascono altre due importantissime novità per il brand, il prodotto Tic Tac e la linea Kinder. Negli anni ’80 la Ferrero è ormai leader del mercato così conquistando i mercati di Spagna, Belgio e Portogallo. La qualità delle nocciole usate è talmente tanto alta che viene imposta dal mercato come Standard d’eccellenza. Nel maggio 2009 il Reputation Institute di New York, a seguito di un’indagine condotta su 60.000 persone, ha concluso che i consumatori ritengono Ferrero il marchio più affidabile e con la miglior reputazione al mondo. Il colosso italiano viaggia oggi su ritmi elevatissimi: il 31 agosto 2015 ha approvato il Bilancio Consolidato relativo all’esercizio precedente; a tale data il Gruppo era costituito da 78 società consolidate a livello mondiale, con 22 stabilimenti produttivi, di cui 3 operanti nell’ambito delle Imprese Sociali. I prodotti Ferrero sono presenti direttamente, o tramite distributori autorizzati, in oltre 160 paesi. Il Gruppo, di cui Giovanni Ferrero, figlio di Michele, è Chief Executive Officer, ha chiuso l’esercizio con un fatturato consolidato pari a 9.542 milioni di Euro, in crescita del +13,4% rispetto al periodo precedente, che aveva chiuso con un fatturato consolidato pari a 8.412 milioni di Euro.
IL PERSONAGGIO
Michele Ferrero viene insignito di onorificenze anche dallo Stato Italiano: nel 1971 viene infatti nominato Cavaliere del lavoro dal presidente del Consiglio Emilio Colombo, insieme al sindaco di Roma Clelio Darida.
Personaggio sempre tra le righe, Michele si concedeva un unico lusso: egli infatti non amava sprecare denaro ma faceva una sola eccezione per la sua torta prediletta per le feste, che faceva prelevare in elicottero ad Alba da un pasticcere fidato.
Personaggio sempre tra le righe, Michele si concedeva un unico lusso: egli infatti non amava sprecare denaro ma faceva una sola eccezione per la sua torta prediletta per le feste, che faceva prelevare in elicottero ad Alba da un pasticcere fidato.
Nell’arco della sua vita, Michele ha sempre rivolto il suo pensiero ai più bisognosi creando nel 1983 la Fondazione Ferrero che ha come principio “Lavorare, creare, donare”.
Sempre attento anche ai suoi dipendenti, Michele ha realizzato una Welfare Company: si costruiscono case (i “Villaggi Ferrero”) per chi preferisce abitare vicino al posto di lavoro e viene istituito un servizio di autobus gratuito per chi viene da fuori Alba.
Con la sua morte nel 2015 ha trasferito in eredità a sua moglie un patrimonio stimato da Forbes in 22,1 miliardi di dollari (dati 2016), oltre ad aver lasciato la guida della società ai suoi figli Pietro e Giovanni.