Cos’è il Metodo Barbell?
Il nome del metodo Barbell deriva dal bilanciere da palestra. Un bilanciere ha pesi su ciascuna estremità e una barra nel mezzo per collegarli. Con un portafoglio Barbell si hanno da un lato investimenti ad alto rischio, ma con un alto potenziale di guadagno, mentre dall’altro lato investimenti a basso rischio e basso potenziale di rendimento. Nessun investimento è detenuto nel mezzo o, in altre parole, non vi è alcun rischio medio nel portafoglio. La tecnica del portafoglio Barbell è prettamente obbligazionaria, ma può essere benissimo modificata con l’inserimento di azioni, ETF o altri strumenti derivati. Anzi, per ottenere una strategia Barbell più antifragile possibile, bisogna abbandonare il vecchio approccio obbligazionario e passare ad un approccio più rischioso.
Il fondo Universa gestito da Mark Spitznagel e consigliato da Nassim Taleb (l’autore de “Il cigno nero”) ha profittato circa il 120% durante la crisi del 2007, seguendo prettamente una strategia Barbell accompagnata dall’utilizzo di opzioni Put. Spitznagel è un pioniere nel cosiddetto investimento “tail-hedging” o “black swan”, una strategia di investimento intesa a fornire una “protezione assicurativa” contro i crolli del mercato azionario, in genere possedendo opzioni out-of-the-money sopravvalutate.
Perché usare il metodo Barbell?
Nessuno può prevedere correttamente dove sta andando il mercato, ma ci sono alcune cose che è possibile sapere, ad esempio a lungo termine il mercato tende a salire. Inoltre, quando si verificano shock di mercato, questi ultimi sono repentini. In un portafoglio Barbell, gli investimenti a basso rischio superano la tempesta finanziaria meglio dei nomi ad alto rischio, contribuendo a preservare il capitale, ma i nomi ad alto rischio producono anche rendimenti più elevati quando le cose vanno bene. Sfortunatamente, questi stock ad alto rischio sono inclini a oscillazioni di prezzo selvagge durante il declino del mercato e possono assistere ad un declino sostanziale. Un’alternativa è utilizzare contratti di opzioni o azioni / ETF beta negativi per coprirsi o trarre profitto dalle recessioni del mercato.
Uno dei vantaggi del portafoglio Barbell è sicuramente la sua antifragilità, ma anche la capacità di potersi adattare ai cambiamenti repentini del mercato e ai suoi shock, inoltre è estremamente flessibile, perché può essere formato da una pluralità di strumenti finanziari. L’importante è che sia composto da una buona percentuale di titoli a basso rischio e da una piccola percentuale di titoli molto rischiosi (opzioni, azioni con beta alto, investimenti in start up ecc.).
Il fondo Universa
Il fondo Universa è passato da poco più di 300 milioni di dollari in gestione a 2 miliardi nel primo anno di attività. Il fondo è stato lanciato nel 2007, quindi i guadagni si sono accumulati nel cuore della crisi finanziaria. La strategia del bilanciere utilizzata da Universa consisteva nel mantenere il 90% del proprio patrimonio in attività stabili con un beta basso, mentre l’altro 10% del portafoglio è stato speso per strumenti di copertura come opzioni put. L’intuizione di base è che i portafogli a rischio/rendimento medio sono più fragili rispetto a portafogli contemporaneamente ultra rischiosi e ultra conservativi (Barbell), perché rispondono allo stesso modo agli shock e per una percentuale maggiore, non sfruttando appieno i cigni neri positivi. Le strategie sono molteplici, l’importante è essere coerenti con l’obiettivo del metodo Barbell: accettare le inefficienze del mercato e fare in modo che quest’ultime si trasformino da pericolo a vantaggio, in pratica essere antifragili.