Il 22 ottobre 2018 alle 7 di mattina è arrivata la notizia ufficiale, FCA ha venduto Magneti Marelli alla giapponese Calsonic Kansei per un totale di 6,2 miliardi di euro. L’annuncio, giunto prima dell’apertura dei mercati, ha portato il gruppo italo-americano a guadagnare il 6,55% in borsa, attestando il prezzo per azione a 14,35 euro. Marelli è stata ceduta alla holding di Kansei, CK Holdings Co., portando il neo gruppo, denominato Magneti Marelli CK Holdings, ad occupare la settima posizione al mondo per fatturato nel mercato della componentistica per le autovetture.
Il comunicato stampa emesso dalle società garantisce che la vendita non avrà effetti sui livelli occupazionali: i dipendenti di Marelli resteranno 43.000 in tutto il mondo, di cui quasi 10.000 in Italia.
Chi è Magneti Marelli?
La società Magneti Marelli, con sede a Corbatta, in provincia di Milano, è rinomata per essere una delle migliori produttrici al mondo di prodotti e sistemi ad alta tecnologia per il mercato automobilistico. La sua presenza in oltre 20 Paesi tra cui Italia, UK, Russia, Cina, Giappone, India, USA, Brasile e Argentina, la rende leader nel settore in Europa, Nord e Sud America ed Asia. La sua attività comprende 85 unità produttive e 15 centri di ricerca e sviluppo. Una delle sue specialità è il lighting, in particolare la produzione di sensori, fondamentali per lo sviluppo delle autovetture senza guidatore.
Chi è Calsonic Kansei?
La società giapponese Calsonic Kansei, fondata nel 1938 e con un fatturato di 8 miliardi e 897 milioni di dollari, si occupa di produrre moduli per abitacoli, sistemi elettronici e impianti di climatizzazione. Il suo business è ben radicato nel mondo, con una presenza in 15 Paesi tra cui Giappone, Corea del Sud, India, Francia, Germania, USA e Brasile. Con 79 impianti e 14 centri di ricerca e sviluppo, Kalsonic rifornisce le case più blasonate come Audi, BMW, Volkswagen e Land Rover. Dal 2017 è stata venduta da Nissan al fondo americano Kkr.
I dettagli dell’operazione
Le trattative avevano già preso piede ai tempi di Marchionne, puntando però verso uno spin-off di Magneti Marelli da FCA con una potenziale quotazione in borsa (alla fine evitata per precedenti turbolenze di mercato): una soluzione per aumentare il guadagno degli azionisti. Nonostante ciò, il compianto CEO non aveva escluso la possibilità di una vendita a fronte di un’offerta consona, il cosiddetto “big-check”. Diversi erano stati i negoziati tra FCA e Kkr, con la prima che aveva fissato un tetto minimo di offerta di 6 miliardi. Oltre al fondo USA, molti altri erano i pretendenti, tra i quali si annoverano Apollo Global Management e Bain Capital.
Una volta raggiunto il prezzo, l’ex amministratore delegato Pietro Gorlier ha dato il via libera all’operazione. Lo stesso Golier ora ricopre il ruolo di responsabile per FCA dell’area EMEA dopo le improvvise dimissioni di Alfredo Altavilla. Il ruolo di FCA continuerà ad essere comunque rilevante. La holding ha infatti sottoscritto un contratto di fornitura pluriennale, con la possibilità di supportare le operazioni Magneti Marelli in Italia e ricavarne benefici reciproci. La sede resterà a Corbetta per almeno altri 5 anni.
Il volto del nuovo gruppo
L’operazione si concluderà nella prima metà del 2019, portando il duo Marelli-Kansei a diventare un gruppo leader nel settore di componenti automobilistici, con un fatturato complessivo di 15,2 miliardi di euro, una forza lavoro di 65.000 dipendenti e la presenza di 200 stabilimenti e centri di R&D in Europa, Asia Pacifico, Giappone e America. Proprio l’idea della costituzione di un nuovo leader mondiale nel mercato dei componenti per auto ha condotto Kkr ad aumentare il prezzo dell’offerta con un successivo necessario aumento di capitale su Calsonic per finanziare l’acquisizione.
La prima mossa dell’era Manley
Il dopo Marchionne si apre con un’operazione diretta all’ulteriore processo di internazionalizzazione dell’industria automobilistica made in Italy. Il CEO di FCA si è espresso con grande ottimismo, vedendo l’operazione come una grande opportunità per entrambi i fronti. Il nuovo duo porterà alla creazione di un leader globale dotato di una combinazione ideale di know-how, gamma eccezionale, presenza geografica e prospettive future. Lo stesso Manley, attuale CEO di FCA, ha inoltre aggiunto come l’acquisizione si è rivelata essere la migliore soluzione per garantire una futura crescita congiunta di Magneti Marelli ed FCA. Anche il numero uno di Magneti Marelli CK Holdings, Beda Bolzenius, si è dichiarato favorevole all’acquisizione.
Una presenza italiana sarà garantita dall’ex CEO di Magneti Marelli, Ermanno Ferrari, che entrerà a far parte del board della nuova holding.
Le parole dei sindacati
Nonostante l’animo guardingo, i sindacati si sono rivelati ottimisti nei confronti dell’operazione, vista come una collettiva opportunità di crescita che non intacca la forza-lavoro. Ciò che conforta i lavoratori è la forte presenza di Calsonic Kansei nell’area asiatica, il che rende meno probabile l’eventuale futura sovrapposizione di ruoli. Nello stesso tempo, la prosecuzione dei rapporti di fornitura con FCA assicurerà la piena continuità produttiva. L’attenzione dei sindacati resterà comunque sempre massima.