Lo sviluppo di Dragon Boat
Il progetto noto con il nome di Dragon Boat garantirà ad Amazon il totale controllo dei tre processi chiave del suo business: immagazzinamento, imballaggio e spedizione. La preoccupazione di molti è dovuta alle possibili ricadute economiche per i servizi di consegne statunitensi, e probabilmente mondiali, che non riuscirebbero più sostenere la concorrenza. Il report pubblicato da Bloomberg mostra che l’idea è quella di creare una rete di consegne globale, che spazi dall’Asia, soprattutto India e Cina, fino agli USA e in Europa. Tutto questo è realizzabile a seguito dell’acquisto, da parte di Amazon, di una flotta di navi e aerei (se ne contano 40 negli States), con l’intenzione di sub-affittarla ai commercianti del suo market place,attraverso l’ausilio di una app. L’obiettivo è quello di ottenere un sistema di trasporti a prezzi vantaggiosi e senza interazioni esterne. Tuttavia, si devono consoderare anche le parole del CFO di Amazon, Brian Olsavsky, il quale ridimensiona il quadro. Olsavsky parla di Dragon Boat come lo sviluppo di un servizio aggiuntivo, da sommarsi a quelli che la società già fornisce, che sarà disponibile solo in momenti particolari e non in via permanente. Il supporto è arrivato anche dallo stesso Bezos, che nel giugno 2016 ha dichiarato la volontà di coadiuvare i corrieri senza mai soppiantarli del tutto.
Spesso, come in questo caso, il peso delle parole non coincide con quello dei fatti. Sono emerse indiscrezioni circa la volontà di Bezos di acquistare venti Boeing 767, con la fortuita aggiunta di un permesso concesso dalla U.S. Federal Maritime Commission per effettuare collegamenti tra Cina e Stati Uniti. Se il progetto Dragon Boat verrà realizzato, secondo un’indagine condotta da Bloomberg, nel 2020 tale mercato frutterà circa mille miliardi di dollari.
L’avvento dei droni
Che Amazon avesse intenzione di stravolgere il settore delle spedizioni non è emerso solo dalle parole del report ma anche da alcuni esperimenti andati a buon fine. Tra questi è inclusa la prima consegna effettuata tramite un drone ad un cliente, con il servizio “AmazonPrimeAir”, il 7 dicembre 2016. Questo rappresenta l’inizio di un programma sperimentale che punta a far recapitare i prodotti entro 30 minuti dal momento in cui l’ordine viene effettuato. Il suo debutto è avvenuto nel Regno Unito, poiché è stato più semplice ottenere l’approvazione legale. I droni, pilotati dai dipendenti Amazon, effettueranno consegne ai clienti Prime che vivono nell’area di 5,2 miglia quadrate (circa 13kmq) intorno ad un piccolo centro vicino Cambridge, atterrando su piattaforme appositamente create.
Le parole di Stefano Perego
Degna di nota è stata un’intervista rilasciata da Stefano Perego, personaggio di notevole influenza nel settore della logistica e bandiera italiana in Amazon. Nella sua idea di un sistema di consegne mondiale e senza frontiere, Perego individua il fine del Dragon Boat nel migliorare il servizio reso al cliente. Per i manager di Amazon, l’iniziativa di sviluppare una logistica interna nasce al fine di migliorare la qualità delle prestazioni complessive. Il predominio nel settore delle spedizioni, ai loro occhi, non rappresenta un vero e proprio fattore chiave.
