Da decenni, ormai, la plastica è diventata il nemico numero uno del nostro pianeta. Ogni anno, otto milioni di tonnellate di oggetti in plastica finiscono nel mare, impattando in modo negativo sugli ecosistemi naturali e sulle specie viventi. Se, però, le campagne di sensibilizzazione verso una progressiva riduzione dell’uso di bottiglie e buste di plastica si sono moltiplicate e stanno avendo molto successo, sono ancora relativamente poche le iniziative concrete poste in essere dalle imprese e dai singoli. L’azienda di giocattoli Lego sembra aver preso molto a cuore questo problema.
La Lego smetterà di usare la plastica entro il 2030
La Lego, azienda danese leader nel settore dei giocattoli e padre dei famosi mattoncini, ha annunciato un radicale cambio di marcia, con un ambizioso traguardo previsto per il 2030. La società smetterà di utilizzare la classica plastica derivata dal petrolio per costruire i suoi famosi prodotti. In un momento storico in cui i cambiamenti climatici stanno diventando una vera e propria emergenza internazionale, la scelta di rendere i propri prodotti più ecocompatibili di certo farà ottima pubblicità alla Lego.
Il progetto
Per realizzare l’impegno preso, la Lego ha assunto 100 esperti nel suo centro di ricerca e investito un miliardo di corone (oltre 134 milioni di euro). Lo scopo è di trovare una plastica vegetale o un altro materiale con cui costruire i suoi famosi mattoncini. I criteri da soddisfare sono tanti e complessi: serve un composto che sia sicuro per i bambini, resista alle alte temperature di Paesi come l’Arabia Saudita, non si rompa se qualcuno calpesta per sbaglio i mattoncini e possa essere colorato con le tinte brillanti che caratterizzano da sempre queste costruzioni.
I risultati
A distanza di 60 anni dall’invenzione dei mattoncini Lego, il supervisore della produzione della fabbrica di Billung, Henrik Ostergaard Nielsen, ha dichiarato al New York Times “Dobbiamo imparare di nuovo a farli” ed ha mantenuto la parola. Lego ha presentato un particolare tipo di plastica vegetale. Questa consiste in un set realizzato con un polietilene bio, una plastica morbida ottenuta dalla lavorazione della canna da zucchero, che dal 2030 sarà la nuova principale materia prima per la costruzione dei giochi nell’azienda danese.
La distribuzione dei nuovi giocattoli
La novità, annunciata nel marzo scorso, ha raggiunto per primi i negozi Lego di Germania, Austria e Regno Unito, per poi toccare Usa, Canada e altri Paesi. Il primo set lanciato si chiama «Plants from Plants» («Piante dalle piante») e contiene 29 pezzi tra alberi e cespugli, proprio per sponsorizzare l’immagine della natura anche nelle attività ludiche. Fino al 17 agosto è stato consegnato in omaggio a chi ha fatto acquisti di almeno 35 euro nei primi tre Paesi europei interessati dal progetto (Germania, Austria e Regno Unito).
La collaborazione con il WWF
Lego ha collaborato con il WWF per sostenere e creare la domanda di mercato per una plastica generata da fonti sostenibili. Inoltre l’azienda ha aderito alla Bioplastic Feedstock Alliance, un’iniziativa dell’associazione ambientalista per garantire l’approvvigionamento sostenibile della materia prima (la canna da zucchero) per l’industria delle bioplastiche.
Lego è una delle oltre cento grandi compagnie che hanno aderito a Re100, la campagna che punta a soddisfare il 100% del fabbisogno energetico tramite fonti rinnovabili. La società danese ha annunciato di essere arrivata a questo traguardo nel maggio del 2017.