Oggi presentiamo lo studio, condotto da Alberto Pagnin, sulla correlazione esistente fra le notizie giornaliere riguardanti i lanci balistici nord coreani, nonché tutte le altre notizie riguardanti le tensioni geopolitiche con la Corea del Nord, e l’andamento di alcuni titoli azionari americani e sud coreani di imprese coinvolte in tali tensioni.
Di Alberto Pagnin
Introduzione
La Corea del Nord ha fatto recentemente parlare molto di sé a causa dei suoi test nucleari e missilistici che hanno messo in allerta gli Stati limitrofi su possibili attacchi. In questo articolo, riassumo uno studio che ho condotto come compito universitario, il cui obiettivo è stato quello di verificare l’esistenza di una relazione tra i recenti fatti della Corea del Nord e l’andamento di alcuni titoli azionari nel periodo di Maggio 2017. La domanda di ricerca è stata, pertanto:
Esiste un’influenza delle notizie sull’andamento dei titoli azionari delle imprese?
USA, Corea del Sud e Corea del Nord.
Storia
Stati Uniti, Corea del Sud e Corea del Nord stanno vivendo un conflitto da più di 70 anni. Tra il 1950 e nel 1953 si è svolta la guerra di corea, un enorme conflitto che ha causato quasi 3 milioni di vittime. Il conflitto si è svolto sul suolo sud coreano, coinvolgendo principalmente da un fronte la Repubblica popolare democratica di Corea (Corea del Nord, PRK), sostenuta dalla Cina e dall’Unione Sovietica; e dall’altro schieramento la Repubblica di Corea (Corea del Sud, KOR) aiutata dagli USA. L’attuale conformità politica è stata creata in queste circostanze: un lato, quello meridionale, composto dagli Stati Uniti occupanti il suolo della Corea del Sud (fazione creatasi dopo la seconda guerra mondiale), l’altro, quello nordico, dalla milizia sovietica, oltre che a quella Corea del Nord. Nel 1950, l’esercito nord coreano, invase il suolo sud coreano, scatenando quella che è passata alla storia come una delle più grandi guerre.
Secondo Wikipedia, il numero di esperimenti balistici diretti da Kim Jong Un, supremo leader della Repubblica Popolare Democratica di Corea (DPRK), è aumentato dal 2016 al 2017, per dimostrare la concorrenza militare che il suo paese avrebbe potuto sostenere. Ci sono state diverse sanzioni dichiarate del Consiglio delle Nazioni Unite al fine di fermare i test balistici di PRK. Secondo NBC News, minacciati dalla possibilità di essere attaccati, il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti, James Mattis, ha proposto nuove sanzioni contro la Corea senza scartare una negoziazione la quale prevederebbe una denuclearizzazione della Penisola nordcoreana – soluzione probabilmente irraggiungibile data la determinazione del leader coreano (Smith, 2017).
Commercio
La corea del Nord è uno dei paesi più politicamente e commercialmente autosufficienti al mondo: tuttavia, circa l’80-90% del suo commercio avviene con la Cina (Fonte OEC).
Questa solidità economica con la Cina sostiene e rafforza la leadership tra i due paesi.
Con il secondo stato limitrofo, la Corea del Sud, le relazioni economiche sono quasi nulle. La Corea del Nord non avrebbe interesse ad avviare un conflitto con la Cina, partner strategico nel suo commercio, differentemente dalla Corea del Sud: nonostante la vicinanza, i due paesi sono infatti separati da una sanguinosa storia (da ricordare l’armistizio di Panmunjeom del 1952-2013, liquidato dalla Corea del Nord nel 2013).
Dati e approccio analitico
Al fine di condurre questa ricerca, sono stati necessari due dataset su qui effettuare l’analisi.
Yahoo Finance
Il primo set di dati è stato ottenuto da Yahoo Finance. Sono stati ricavati i prezzi giornalieri di titoli azionari di alcune imprese che ho considerato più interessate rispetto ad altre in questo conflitto geo-politico.
Gdelt
La parte più difficile è stato rintracciare un dataset che permettesse di quantificare le notizie online ed il contenuto degli articoli su questo argomento. Gdelt si è rivelato un database che potesse permettere un’analisi di questo tipo. Tali notizie –casi– sono accompagnate da vari tipi informazioni –variabili-, che possono esprimere informazioni, ad esempio, di tipo geografico, temporale, causale. Al fine di far comprendere al lettore come è stata svolta la ricerca, sintetizzo le variabili utilizzate:
- Attori: Gdelt identifica come actor1 chi compie l’azione e actor2 chi subisce l’azione. E’ stato fondamentale filtrare le notizie che riguardassero solo i paesi coinvolti.
- Denominazione degli stati coinvolti nella vicenda: KOR: Corea del sud, USA: Stati uniti d’America, PRK: Corea del Nord.
- Goldstein scale (GS): valore compreso tra -10 e +10 indicante il potenziale impatto che ogni evento può avere sulla stabilità di un paese. –10= massima gravità, +10= massima positività.
- Quadclass classification: scala da 1 a 4 indicante la tipologia di notizia. 1= Cooperazione verbale, 2= cooperazione materiale, 3= conflitto verbale, 4= conflitto materiale.
Di seguito, elenco le fasi eseguite.
- Estrazione dei dati con Knime: Per l’estrazione dei dati dal dataset di Gdelt, è stato utilizzato Knime, un software open source di analisi di dati, utile per filtrare le informazioni rilevanti da file .csv (casi x variabili) di dimensioni molto grandi;
- Aggregazione dei dati: Ottenuti i dati rilevanti, è stato utilizzato MS Excel per l’analisi dei dati;
- Rappresentazione dei dati: utilizzo di Tableau per rappresentare le informazioni ottenute dall’analisi.
Risultati e conclusioni
Questo studio include prevalentemente variabili quantitative. La variabile indipendente è il punteggio del Goldstein Scale (“la gravità delle notizie – data dal GS – influenzerà l’andamento dei titoli?”). Originariamente questo indice è un numero puro compreso tra -10 e +10. Tuttavia, nella fase di analisi dei dati, si è considerata la somma quotidiana del Goldstein scale per avere una sorta di ponderazione indice.
PKR = Corea del Nord;
KOR = Corea del Sud;
US = Stati Uniti d’America.
Actor1:PKR, Actor2: KOR;
Actor1: PKR, Actor2: KOR+US;
Actor1: PKR; Actor2: US.
Le notizie sono generalmente associate a un punteggio negativo del Goldstein Scale: ciò indica un impatto teorico negativo delle notizie verso gli Stati Uniti e la Corea del Sud. Un altro risultato che conferma la critica situazione diplomatica tra i paesi, è riportato dal Quadclass Classification, indicante la tipologia di evento trattata dalla notizia. Secondo la classificazione data da Gdelt, Il conflitto materiale è il tipo di evento più trattato dalle notizie raccolte nel dataset.
1= Cooperazione verbale, 2= cooperazione materiale, 3= conflitto verbale, 4= conflitto materiale.
Il Goldstein Scale è espresso da un valore derivante dalla “gravità” di notizie, la variabile dipendente è il prezzo di chiusura di ciascuna impresa, in quanto sarà quest’ultima soggetta ad un’influenza di notizie. Al fine di trovare un valore che esprimesse una correlazione tra queste due variabili, ho usato l’indice di correlazione lineare di Pearson – nella legenda dei grafici seguenti è riportato come “r” –.
Indici americani
Ho scelto 7 azioni americane: – Nasdaq – noto indice che contiene le principali società tecnologiche statunitensi più capitalizzate; due importanti società di cyberecurity – SAIC e Proofpoint – ed infine, quattro società operanti nel settore della difesa, dell’artiglieria e dell’aviazione – Raytheon, Lockheed Martin, Boeing, Gruppo Northrop –.
Indici sud coreani
Ho confrontato cinque società sudcoreane e l’indice Kospi con il Goldstein Score. Le aziende sono: LG Electronics, LG Chem, Samsung, Posco Daewoo, Kia Motors Corporation.
I risultati ottenuti sono unicamente imputabili a queste fonti di dati. Contrariamente a quanto mi aspettavo, non ho osservato alcuna correlazione tra i casi di studio. Infatti, nel caso della Corea del Sud, sarebbe ragionevole osservare una tendenza simile tra le due variabili considerate per questo studio: il punteggio Goldstein e i prezzi azionari. Come conseguenza dell’abbassamento del Goldstein (notizie negative) ci dovrebbe essere stato conseguente abbassamento del prezzo delle azioni (specialmente per imprese a rischio). Come dimostrano i grafici, questo non è accaduto nemmeno nel caso delle quattro società americane di aviazione (uniche società che ho considerato come “beneficiare” nel caso di attacchi): questa volta sarebbe stato razionale pensare ad una risposta opposta alla performance del Goldstein Scale.
Questo studio può avere problemi. Un primo punto riguarda la piccola quantità di dati disponibile per gli indici del sud coreani e la mancanza di opportunità di confrontare Nasdaq con l’indice coreano equivalente, il Kosdaq, purtroppo non disponibile in formato .CSV da Yahoo Finance nel periodo di questa ricerca. Un secondo punto, nella fase di analisi, risiede nella debolezza di un singolo indice, quello di Pearson, utile per osservare una correlazione tra le due variabili quantitative. Inoltre, per ottenere dati più indicativi, la ricerca potrebbe essere migliorata ad un periodo più ampio, compresi i mesi precedenti ma soprattutto seguenti a Maggio 2017, considerando aziende che potrebbero essere più coinvolte in questa fragile tensione politica.
Ringraziamenti
Ringrazio il Prof. Marco Albertini di Metodo e tecniche di analisi dati e Big Data & Cybersecurity del dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Bologna per avermi concesso la pubblicazione di questo studio.