Le emozioni rivestono un ruolo chiave nella vita di ognuno di noi ed in questo modo influenzano le scelte sia private che lavorative. I due studiosi Allais e Simon hanno approfondito il comportamento umano in situazioni di rischio: “le persone tendono ad attribuire valori sproporzionatamente grandi a piccole differenze di probabilità, in particolar modo se queste riflettono due posizioni opposte, rischio e certezza”.
Creare e rispettare un piano
Così come nella vita di tutti i giorni, le persone che decidono di investire sui mercati finanziari devono, più di altri, convivere con i rischi legati all’incertezza del trade, essere così abili da trattenersi dalla tentazione di chiudere il trade non appena questo va in positivo, quindi come in poche altre attività le emozioni dei trader possono essere i propri peggiori nemici. Un trader è costretto a prendere delle decisioni rapidamente, balzando da un ragionamento all’altro, facendo comunque affidamento ad un piano in cui devono essere prestabiliti, quantomeno, profitto e perdita obiettivo. Tutto ciò consente al trader di avere in mente una strategia da rispettare efficiente ed applicabile, fatte salve le eccezioni, in tutte le situazioni di rischio e ansia emotiva che spingerebbero ad agire in modo irrazionale.
Conoscere i propri nemici
Uno dei nemici dei trader è l’insormontabile paura che sopravviene quando il proprio book ordini, che riepiloga le posizioni aperte, inizia a lampeggiare di rosso. La posizione detenuta, acquistata nella speranza che il prezzo salisse, inizia a perdere punto dopo punto la stabilità che aveva conquistato con fatica nelle settimane precedenti. Il trader a questo punto ha due alternative: guardare inerme le proprie perdite o agire. Quando si decide di agire lo si deve fare in accordo alla propria strategia prefissata per rispondere alla paura che si manifesta come reazione naturale a ciò che si percepisce come una minaccia verso i propri profitti o la possibilità di guadagnare del denaro. L’altro nemico dei trader è l’avidità. Non è mai facile contrastare questo sentimento in quanto molti di noi avvertono la necessità di voler fare di più per ottenere un altro tick di guadagno. Ma un trader dovrebbe riconoscere che questo istinto, qualora fosse presente, va solo ad inficiare la propria strategia, stilata in una situazione di completa razionalità, per effettuare un’operazione che in un confronto rischi/benefici perderebbe molto facilmente.
Stabilire regole e limiti
È necessario per questo, come anticipato, stabilire delle regole di investimento prima del momento in cui si avvertirà lo stress emotivo e psicologico. I piani potrebbero prevedere, ad esempio:
- dei target price oltre i quali si decide di chiudere la posizione;
- la possibilità di astenersi dalle contrattazioni nei momenti di maggiore “pressione” macroeconomica, come decisioni di banche centrali o elezioni amministrative in paesi cardine;
- stabilire un profitto ed una perdita massima giornaliera sostenibile, oltre la quale si interrompe la propria attività.
Inoltre sarebbe importante che i trader rivedessero le proprie performance con cadenza regolare per analizzare la propria attitudine a rispettare le regole auto-imposte e le proprie performance relative all’applicazione di piani di trading più o meno flessibili.
Accettare la realtà
Tuttavia, bisogna accettare che i mercati sono casuali, per cui è tanto importante creare dei piani di azione quanto acquisire l’esperienza necessaria al fine di attuare le migliori scelte in situazioni di particolare tensione. Poiché, pur facendo riferimento ad uno schema, esso non può prevedere tutte le casistiche di applicazione della realtà nel dettaglio, ma l’esperienza può aiutare attraverso la semplice lettura dei grafici ad una migliore comprensione del fenomeno in atto e a prendere la migliore scelta possibile senza farsi prevaricare dall’ansia che condurrebbe ad una decisione errata.