Oggi l’Unione Europea è una realtà che sembra esserci da sempre, eppure la sua fondazione è abbastanza recente. La strada che ha condotto alla creazione di una simile istituzione è stata lunga e tortuosa, fatta di molte tappe intermedie. L’UE nascerà dopo un percorso cominciato alla fine del secondo conflitto mondiale e giunto fino al trattato di Maastricht.
Il secondo Dopoguerra
Al termine della seconda guerra mondiale la situazione internazionale risultava trasformata in modo radicale. L’Europa, infatti, aveva perduto il ruolo di egemonia globale, ricoperto per diversi secoli, a vantaggio degli Stati Uniti d’America e dell’Unione Sovietica. Fu in questo contesto che venne concepita l’idea di costituire un’entità sovranazionale, con lo scopo di creare una forma di cooperazione politica ed economica europea.
La Dichiarazione Schuman
Il primo passo verso la creazione di una comunità europea veniva compiuto con la Dichiarazione Schuman, il 09 maggio 1950. Questa apriva alla nascita di un’Alta Autorità che avrebbe gestito la produzione in comune del carbone e dell’acciaio.
Le tappe successive
Il Trattato di Parigi
Il 18 aprile 1951 Italia, Francia, Germania, Belgio, Olanda e Lussemburgo firmavano il Trattato di Parigi, entrato in vigore il 23 luglio 1952. Con esso si dava vita alla Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (CECA).
I Trattati di Roma
Nel giugno 1955 i sei Ministri degli Affari Esteri degli allora Stati membri, riuniti a Messina, parlarono di estendere l’integrazione europea a tutta l’economia. Così il 25 marzo 1957 venivano siglati i Trattati di Roma. Entrati in vigore dal 1° gennaio 1958, attraverso di essi nascevano la Comunità Economica Europea (CEE) e la Comunità Europea dell’energia atomica (EURATOM). Si istituivano, così, la Commissione Europea, il Consiglio dell’Unione Europea (o Consiglio dei Ministri), il Parlamento Europeo e la Corte di Giustizia.
Le nuove istituzioni europee
La Commissione Europea
La Commissione Europea, collegio indipendente dei Governi degli Stati membri che la nominavano di comune accordo, deteneva il monopolio dell’iniziativa normativa e proponeva gli atti comunitari al Consiglio dei Ministri.
Il Consiglio dell’Unione Europea
Il Consiglio dell’Unione Europea, composto dai rappresentanti dei Governi degli Stati membri, era destinatario delle competenze decisionali ed emanava le norme.
Parlamento Europeo e Corte di Giustizia
Il Parlamento Europeo, formato da 142 deputati nominati dai Parlamenti nazionali, disponeva all’origine soltanto di un potere consultivo. Infine, la Corte di Giustizia si occupava di garantire il rispetto del diritto comunitario. A tali istituzioni bisogna aggiungere il Consiglio d’Europa, fondato nel 1949 e destinato ad assicurare il rispetto della democrazia pluralista, dei diritti umani e della preminenza del diritto.
Gli eventi chiave
In seguito all’annuncio da parte del Presidente francese, Charles De Gaulle, nel 1963, riguardo il veto francese all’adesione del Regno Unito, in data 08 aprile 1965 veniva firmato a Bruxelles il Trattato di Fusione. Entrato in vigore il 1° luglio 1967, con questo si prevedeva la creazione di un unico Consiglio e di un’unica Commissione per le tre Comunità Europee (CECA, CEE, EURATOM).
La crescita della Comunità Europea
Il 1° gennaio 1973 entravano a far parte della Comunità Europea il Regno Unito, la Danimarca e l’Irlanda, portando a nove il numero dei membri e nel 1979 si realizzarono due eventi di cruciale importanza. Il 13 marzo diventava operativo il Sistema Monetario Europeo (SME), successore del Serpente monetario del 1972, che si basava sull’European Currency Unit (ECU). Il 10 giugno, invece, il Parlamento Europeo veniva eletto per la prima volta a suffragio universale diretto. Il 1° gennaio 1981 la Grecia diveniva il decimo componente della Comunità Europea, a cui si aggiungeranno, il 1° gennaio 1986, la Spagna ed il Portogallo.
L’Atto Unico Europeo
Il 1° luglio 1987 entrava in vigore l’Atto Unico Europeo (AUE), con lo scopo di portare a termine la realizzazione del mercato interno, opera difficilmente realizzabile sulla base dei Trattati in vigore. Innanzitutto, l’Atto decretava un incremento delle fattispecie in cui le decisioni si prendevano a maggioranza qualificata piuttosto che all’unanimità. Veniva sancita sul piano formale l’esistenza del Consiglio Europeo, senza, però, prevederne le relative competenze.
I poteri del Parlamento Europeo risultavano potenziati, richiedendosi un parere conforme del medesimo per la conclusione di un accordo di associazione. Si stabilì, quale regola generale in materia di competenze di esecuzione, che il Consiglio conferiva alla Commissione le competenze di esecuzione degli atti. Infine, si realizzava un’estensione delle competenze della Comunità. Alla fine di questo processo venne stipulato il Trattato di Maastricht.