I grandi miliardari, anche se alcuni non hanno concluso gli studi accademici, dedicano quasi tutti moltissimo tempo alla loro cultura. Gli uomini più ricchi del mondo artefici del loro successo, infatti, di solito leggono molti libri nel tempo libero. Non si deve credere che si tratti solo di un freddo studio di materie relative al loro business, ma spaziano da romanzi a saggi dai temi più disparati.
Abbiamo preso in considerazione tre dei libri preferiti di Elon Musk, Bill Gates e Warren Buffett. Si tratta di personaggi che, oltre ad essere presenti nella classifica Forbes dei più ricchi al mondo del 2019, possono vantare un notevole spessore culturale.
Indice
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“Superintelligence: Paths, Dangers, Strategies” di Nick Bostrom
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“Lord of the Flies” di William Golding
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“Zero to One” di Peter Thiel
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“Shoe Dog: A Memoir by the Creator of Nike” di Phil Knight
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“The Myth of the Strong Leader: Political Leadership in the Modern Age” di Archie Brown
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“The Grid: The Fraying Wires Between Americans and Our Energy Future” di Gretchen Bakke
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“The Intelligent Investor” di Benjamin Graham
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“Business Adventures: Twelve Classic Tales from the World of Wall Street” di John Brooks
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“Common Stocks and Uncommon Profits di Philip Fisher”
Elon Musk
Elon Musk, 40° uomo più ricco del mondo nel 2019 secondo Forbes, ha alla spalle una formazione accademica di tutto rispetto. Nel 1989 si trasferì in Canada dal Sudafrica per frequentare la facoltà di economia alla Queen’s University, alla quale era stato ammesso all’età di soli 17 anni. Nel 1992, senza aver concluso gli studi in Canada, passò alla Pennsylvania University negli Stati Uniti, dove frequentò in contemporanea fisica e business, riuscendo a laurearsi in enrambe a pieni voti.
I libri preferiti di Musk
“Superintelligence: Paths, Dangers, Strategies di Nick Bostrom”
Superintelligence: Paths, Dangers, Strategies (in italiano Superintelligenza: Tendenze, Pericoli, Strategie) è un libro del filosofo svedese Nick Bostrom nel quale si affronta in maniera profonda il tema dell’intelligenza artificiale. In particolare, l’autore si interroga riguardo a cosa succederà quando l’intelligenza artificiale avrà superato in tutto i limiti dell’intelligenza umana. Non si parla di una potenziale rivoluzione delle macchine, piuttosto di un mondo futuro nel quale l’umanità non dipenderà più tanto dal suo intelletto quanto da quello dei computer.
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“Lord of the Flies” di William Golding
Lord of the Flies (in italiano Il Signore delle Mosche) è un celebre romanzo dello scrittore britannico William Golding, considerato uno dei maggiori classici della letteratura inglese. Questo fu la prima opera di una lunga e fiorente carriera letteraria per l’autore, che lo porterà a vincere il premio Nobel per la Letteratura nel 1983. Il libro è un romanzo che racconta di un gruppo di ragazzini finiti dispersi su un’isola deserta senza adulti. Nel corso della trama, attraverso gli occhi del protagonista, si raccontano tutte le dinamiche malate che si instaurano fra i giovanissimi, con giochi di potere, mistificazioni e generazione di miti. L’opera rappresenta un’acuta analisi della tendenza all’irrazionalità nella società umana.
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“Zero to One” di Peter Thiel
Zero to One (in italiano Da Zero a Uno) è un libro dell’imprenditore statunitense Peter Thiel, cofondatore insieme ad Elon Musk ed altri del sistema PayPal. L’opera parla d’innovazione, partendo dalla premessa che in realtà essa, nella nostra società, è ancora molto limitata, confinata spesso quasi solo nell’ambito della tecnologia. Thiel parla di come ci siano ancora infiniti spazi per l’innovazione in tutti i settori e di come la rivoluzione tecnologica possa rappresentare un primo passo, presentando una visione ottimistica del futuro dell’umanità.
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Bill Gates
Da moltissimo tempo Bill Gates, sul suo blog personale Gatesnotes, pubblica con regolarità recensioni di libri, con la classifica dei 5 migliori letti alla fine di ogni anno. Il fondatore di Microsoft è un accanito lettore fin da bambino. Nato in una famiglia in una fascia di ricchezza medio-alta, Gates andava bene a scuola ma aveva un carattere davvero troppo introverso, tanto da preoccupare i genitori. Fin dai primi anni dell’adolescenza entrò in contatto con il mondo della programmazione, grazie ad un programma della sua scuola.
Si iscrisse alla facoltà di Legge ad Harvard nel 1973, per seguire le orme del padre, avvocato. I suoi risultati accademici furono nella media ma non eccellenti, Gates riusciva a superare gli esami ma passava più tempo nell’aula di informatica che a studiare per la sua facoltà. Nel 1975 il giovane lasciò gli studi per fondare la Microsoft insieme a Paul Allen, nonostante la forte contrarietà da parte dei genitori.
I libri preferiti di Gates
“Shoe Dog: A Memoir by the Creator of Nike di Phil Knight”
Shoe Dog: A Memoir by the Creator of Nike (in italiano L’arte della vittoria: Autobiografia del fondatore della Nike) è l’autobiografia di Phil Knight, fondatore della Nike insieme a Bill Bowerman. Con una scrittura semplice e molto intensa, Knight racconta la sua esperienza nell’aver investito tutto in una nuova azienda, raccontando le difficoltà, le paure e le esperienze dei primi anni. Un libro da non sottovalutare che parla dell’importanza del credere in se stessi e nelle proprie idee, nonostante gli innumerevoli ostacoli.
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“The Myth of the Strong Leader: Political Leadership in the Modern Age” di Archie Brown
The Myth of the Strong Leader: Political Leadership in the Modern Age (non tradotto in italiano) è un libro del politologo e storico britannico Archie Brown. Partendo dalle prime democrazie parlamentari fino ai primi anni del 2000 Brown analizza il modo in cui sono state e vengono visti i grandi leader politici, confrontando tale immagine con il ruolo che effettivamente hanno avuto. Brown osserva come, in realtà, di rado i grandi personaggi fanno davvero la differenza ma sono le persone che hanno dietro e le dinamiche politiche e sociali a condurre ai risultati passati alla Storia.
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“The Grid: The Fraying Wires Between Americans and Our Energy Future” di Gretchen Bakke
The Grid: The Fraying Wires Between Americans and Our Energy Future (non tradotto in italiano) è un saggio scritto dall’antropologa statunitense Gretchen Bakke. Il libro parla di come il sistema energetico americano rappresenti, nella sua evoluzione, lo sviluppo della società americana. Partendo da quello che negli Stati Uniti è visto come un orgoglio nazionale, il sistema delle infrastrutture energetiche del Paese, l’autrice ripercorre la sua evoluzione nel XX secolo e parla delle trasformazioni che sta vivendo nel XXI.
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Warren Buffett
Warren Buffett, 4° uomo più ricco al mondo nel 2019 secondo Forbes, è una figura quasi mitologica nel mondo della finanza, tanto da avere il soprannome Oracolo di Omaha. Se Buffett dice, dopo una sua analisi, che un’azienda andrà bene, quasi di certo sarà così. Laureatosi in Business Administration alla University of Nebraska-Lincoln, Buffett ha dimostrato fin dall’inizio della sua carriera un incredibile talento per gli investimenti. Attraverso una serie di mosse che sono passate alla Storia nel mondo della finanza, Warren Buffett ha accumulato, tramite il suo fondo di investimento Berkshire Hathaway, quasi 70 miliardi di dollari, ad inizio 2020.
Singolare il fatto che Buffett non sia per nulla amante del lusso, infatti il 4° uomo più ricco del mondo conduce uno stile di vita relativamente frugale. A spingerlo più che un desiderio di ricchezza sembra una pura e semplice passione per l’attività dei mercati finanziari.
I libri preferiti di Buffett
“The Intelligent Investor” di Benjamin Graham
The Intelligent Investor (in italiano L’Investitore Intelligente) è un saggio dell’economista statunitense Benjamin Graham, famoso per aver elaborato per primo delle teorie oggi considerate chiave per le strategie d’investimento. Pubblicato nel 1949, l’opera di Graham rappresenta un vero classico per chi è appassionato di finanza. Nel libro si parla dell’importanza degli investimenti a lungo termine e delle tecniche migliori per realizzarli. Buffett dichiara di rifarsi alle teorie di Graham per buona parte del suo metodo.
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“Business Adventures: Twelve Classic Tales from the World of Wall Street” di John Brooks
Business Adventures: Twelve Classic Tales from the World of Wall Street (non tradotto in italiano) è una raccolta del giornalista e scrittore statunitense John Brooks. Il libro racconta una serie di episodi disastrosi dal punto di vista economico, in particolare riguardo il mondo delle aziende automobilistiche. L’opera è un’analisi sulle conseguenze che delle scelte sbagliate possono causare nel mondo degli affari.
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“Common Stocks and Uncommon Profits” di Philip Fisher
Common Stocks and Uncommon Profits (non tradotto in italiano) è un’opera dell’imprenditore statunitense Philip Fisher. Il libro, un altro classico per chi ama il mondo della finanza, parla di come valutare le aziende riguardo il loro potenziale di crescita nel lungo periodo. In particolare Fisher parla di 15 punti da tenere d’occhio per capire il reale potenziale di una realtà. Buffett considera questo libro come al secondo posto, dopo The Intelligent Investor, come quello che ha influenzato di più la sua strategia di investimento.
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La maggior parte di questi libri sono disponibili tradotti in italiano, tuttavia è consigliabile leggerli in lingua originale. Nella traduzione, infatti, parte del significato si perde o viene leggermente deformato. Per chi non ha una buona conoscenza dell’inglese, tuttavia, anche la lettura della versione in italiano può essere preziosa.