Oltre a trattarsi di una sconfitta sportiva, sociale e per alcuni versi anche umana, visto il senso d’appartenenza della popolazione al calcio, è giusto definirla anche come una sconfitta economico finanziaria, che ha pochi precedenti, visto che non accadeva dal 1958, ben 60 anni fa.
È necessario premettere che una stima esatta delle entrate che la nostra Federcalcio perderà a causa della mancata partecipazione ai mondiali di Russia 2018 è molto difficile se non impossibile; tuttavia abbiamo provato a cercare di dare qualche numero interessante.
I soldi dalla Fifa
Partendo dal montepremi che garantisce la Fifa, la partecipazione ai Mondiali potrebbe garantire poco più di 10 milioni solo presentandosi al via in Russia. Per la competizione della prossima estate, il totale dei contributi economici ammonterà a 791 milioni di dollari, il 40 per cento in più rispetto alla precedente edizione del 2014, dei quali ben 400 milioni di dollari saranno riservati alle 32 squadre che parteciperanno alla fase finale in Russia.
Oltre ai 10 milioni dati di diritto ad ogni nazionale qualificata, vanno aggiunti anche i premi eventuali che l’Italia avrebbe potuto raggiungere: 3,4 milioni per il raggiungimento degli ottavi; 3,5 dei quarti; 7 delle semifinali e 10,6 milioni per la vittoria finale.
La nazionale vincitrice porterà a casa quindi circa 40 milioni $ e guardando ai risultati passati, non sarebbe stato difficile per gli Azzurri portare a casa un montepremi minimo di 16 milioni $.
Sponsor e Merchandising
Per quanto riguarda invece sponsor e merchandising va subito detto che la Figc perderà immediatamente 4 milioni per mancata qualificazione.
Inoltre, secondo uno studio delle vendite del merchandising ufficiale Puma, durante gli anni dei mondiali si toccano quasi i 2 milioni di articoli venduti, di cui 2/3 all’estero.
Questo numero diminuisce negli anni degli Europei, mantenendosi su 1,2 milioni di prodotti Puma venduti, fino ad arrivare agli anni senza competizioni internazionali, dove le vendite non arrivano a 0.8 milioni.
Nel 2014, la FIGC ha infatti registrato circa 2 milioni di euro in più per quanto riguarda le royalties dallo sponsor tecnico, legate quindi al numero di materiale venduto nei negozi. Cifre che tendono ad alzarsi in occasione dei grandi eventi. Il tutto senza considerare eventuali bonus legati ai corrispettivi, ovverosia alla cifra fissa che Puma (così come gli altri 21 sponsor legati alla FIGC) versa alla Federcalcio per la nazionale.
Pertanto, la mancata qualificazione porterà il 2018 ad essere un anno senza eventi sportivi per la FIGC, cosa che farà perdere almeno 40 milioni di entrate e un calo importante di vendite previste, cosa che di sicuro non piacerà alla Puma.
I diritti televisivi
In conclusione una perdita rilevante, ancora da stimare, riguarda i diritti televisivi.
Per quanto ci riguarda ancora non è nota quale sarà la rete che trasmetterà i Mondiali di calcio in Tv: è infatti in corso attualmente una gara molto accesa tra Rai e Mediaset per aggiudicarsi il diritto di riprodurre le partite, con la Rai attualmente in vantaggio.
Andando ad analizzare quanto sia importante anche l’apporto derivante dai diritti tv, nell’ultimo esercizio, la FIGC ha avuto ricavi da diritti tv per 25,8 milioni di euro: nel 2014, l’ultimo anno dei Mondiali, i ricavi erano di 28,7 milioni di euro.
Come ha anche spiegato la Figc nel bilancio, il valore dei ricavi derivanti dai diritti televisivi dipende dal tipo di partite giocate (amichevoli o qualificazione), territorio, il numero e il ranking delle squadre con cui gli incontri vengono disputati.
In totale, pertanto, la mancata qualificazione ai mondiali porterà la Figc a vedersi sfuggire più di 100 milioni di euro. Una cifra che sarebbe servita tantissimo per migliorare il settore giovanile e le strutture sparse nella Penisola.