Parlando dei maggiori player dell’automotive si pensa immediatamente alla Germania, al Giappone e agli Stati Uniti. In pochi, però, sanno che uno dei più importanti distretti industriali legati al settore automotive si trova in Italia, per essere più precisi in Emilia-Romagna. Tale distretto è universalmente noto come la “Motor Valley”: qui le aziende, concentrate soprattutto nelle province di Modena e Bologna, svolgono principalmente attività di ricerca e sviluppo, con una produzione artigianale e industriale di prodotti automobilistici, motociclette sportive e attrezzature agricole. In particolare l’area di Modena, vero cuore della Motor Valley, con un fatturato di 6.6 miliardi di euro e 7500 addetti rientra tra i sei principali poli di eccellenza europei. Alla cifra va aggiunto tutto l’indotto, che comprende oltre 190 fornitori per un totale di 3200 addetti.
Le regine della Motor Valley
Ma quali sono le aziende che compongono tale distretto? Considerando soltanto i brand principali, le star della Motor Valley sono Ferrari, Maserati, Lamborghini, Ducati, Dallara e Pagani.
Le più conosciute sono senza dubbio Ferrari e Lamborghini, che da sole impiegano oltre il 40% del numero complessivo di addetti. La prima ha chiuso il 2017 con un fatturato di oltre 3,4 miliardi di euro, mentre la seconda, in forte crescita negli ultimi anni, ha riportato un fatturato di oltre 1 miliardo. Maserati, anche se meno conosciuta rispetto alle “sorelle maggiori” Ferrari e Lamborghini, vanta comunque un fatturato di quasi 3.4 miliardi ed oltre 1500 dipendenti; essa è tra l’altro una delle più vecchie case automobilistiche italiane, essendo stata fondata nel lontano 1914 come scuderia da corse.
Al quarto posto, con un fatturato di oltre 700 milioni, si colloca la Ducati, una delle più importanti case motociclistiche a livello mondiale. La storia della Ducati è curiosa: l’azienda nacque nel 1926 con lo scopo di sfruttare brevetti relativi alle trasmissioni radiofoniche ad onda corta; in origine perciò la denominazione sociale era “Società Scientifica Radio Brevetti Ducati”. Soltanto nel 1946, su richiesta dell’IRI (Istituto per la Ricostruzione Industriale), iniziò a dedicarsi alla produzione di motocicli, riconvertendo il proprio business.
Le new entry – ma non per questo meno importanti – della Motor Valley sono la Dallara e la Pagani Automobili. Dallara è un’azienda specializzata nella costruzione di automobili da competizione, con un focus particolare su progettazione, produzione e aerodinamica di veicoli in materiali compositi e in fibra di carbonio. Per capire il ruolo globale che ha, basti pensare che, pur avendo meno di 200 dipendenti impiegati direttamente in azienda, è presente come fornitore unico di vetture in IndyCar, in F2 (la serie cadetta della F1), in Formula E ed in numerosi altri campionati minori. Inoltre, dal 2016 fornisce i telai al team Haas di Formula 1. La Pagani Automobili, pur essendo stata fondata meno di 30 anni fa, rappresenta invece una delle leader indiscusse per la produzione di automobili ad elevate prestazioni, le cosiddette hypercar.
Si evince così che tutte le aziende presenti in questo distretto si caratterizzano per un’elevata specializzazione e per le proprie competenze tecniche e che, nonostante le dimensioni spesso ridotte (Pagani Automobili ha meno di 50 dipendenti), riescono ad affermarsi a livello globale come poli di eccellenza.
La Motor Valley non è soltanto fatta da brand motoristici, dal momento che rappresenta anche un volano per lo sport e per il turismo; si contano infatti 11 musei, 188 team sportivi e numerosi circuiti e kartodromi. Basti pensare che il solo Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini nel 2018 ha generato un impatto di oltre 62 milioni, con oltre 160 mila presenze. L’importanza di questa area ha portato inoltre negli ultimi anni a sempre più strette collaborazioni con le Università, con la creazione anche di corsi di laurea ad hoc per fornire le conoscenze specifiche e le tecniche richieste per lavorare nel settore.