Nell’analizzare il fenomeno della criminalità organizzata è tanto rilevante quanto necessario tenere conto dell’aspetto economico. L’accumulo di grandi ricchezze non solo è il fondamento del potere delle associazioni illegali ma è la loro stessa ragion d’essere. Tutti i soprusi ed i crimini che vengono commessi girano sempre attorno al denaro. Per tale ragione, Starting Finance ha deciso di creare una rubrica dedicata proprio agli imperi criminali e, in modo particolare, alla destabilizzazione da essi causata.
‘Ndrangheta: nasce, cresce e corre
Sull’origine di una delle più grandi organizzazioni criminali al mondo si sono fatte centinaia di ipotesi. C’è chi crede che il nome derivi dal greco, Andragathos, ovvero “uomo coraggioso”, chi dal Regno di Napoli, definito come Andragathia Region, terra abitata da uomini valorosi. Tuttavia, è certo che la ‘Ndrangheta è nata poco dopo l’unità d’Italia. Fin da subito l’organizzazione criminale calabrese fu caratterizzata da un forte senso dell’onore e della vendetta.
L’organizzazione interna
La ’ndrina, o cosca, è la cellula primaria che aggregata con altre 48 forma il locale, il quale è capeggiato dal capo-bastone, dal capo crimine e dal contabile. Quest’ultimo si occupa delle finanze, della divisione dei proventi e della cassa comune, mentre il capo crimine organizza delle azioni illegali. Il capo-bastone li controlla entrambi ed ha inoltre diritto di vita e di morte su tutti i suoi sottoposti, si può dire sia il vero capo del locale.
Le peculiarità della ‘Ndrangheta
La differenza principale fra la ’Ndrangheta e le altre organizzazioni mafiose italiane è che questa si è davvero globalizzata, non solo a livello di estensione ma anche di mentalità. Gli affiliati sono attivi in moltissimi campi: traffico di stupefacenti, sanità, rifiuti, appalti, distribuzione commerciale, pizzo, prostituzione e contraffazione.
Il giro d’affari della ‘Ndrangheta
Secondo l’istituto di statistica Demoskopika, il giro d’affari della ’Ndrangheta si attesta a circa 53 miliardi di Euro, pari a più del 3,5% del PIL Italiano. L’organizzazione può contare su 370 famiglie, per un totale di oltre 50.000 affiliati in 30 paesi del mondo.
L’incasso annuo stimato per la ‘Ndrangheta è superiore a quello di colossi legali come Deutsche Bank e McDonald’s. Il maggior introito deriva dal traffico di stupefacenti, con guadagni intorno ai 24.200 miliardi di euro. Subito dopo viene il riciclaggio, con 19.600 miliardi. Estorsione, usura, appalti pubblici, gioco d’azzardo, traffico d’armi, prostituzione, contraffazione e immigrazione clandestina portano cifre più modeste, meno di un miliardo per ognuno.
L’organizzazione ha potuto consolidare il suo protagonismo nel panorama internazionale proprio grazie alla sua smisurata disponibilità economica, che ha alimentato da un lato il suo carattere espansionistico e, dall’altro, il controllo delle comunità d’origine.
Citando Dorina Bianchi e Raffaele Rio (autori del libro “L’impero della ‘Ndrangheta)
<<Le ‘Ndrine sono riuscite a infilarsi laddove si produce ricchezza, dove c’è denaro pubblico, penetrando ovunque nei settori e nei mercati tradizionali ed emergenti>>
L’influenza sull’economia mondiale
Sul contagio fra economie criminali e finanza esistono dati consolidati. L’ONU ha iniziato la sua lotta a questo fenomeno nel 2000, approvando un trattato multilaterale contro la criminalità organizzata transnazionale. D’altro canto però corruzione, riciclaggio, frodi finanziarie e paradisi bancari e fiscali sono ormai fenomeni di estensione globale.
Da un quantità enorme di casi e fatti ormai comprovati. Il capitalismo criminale sembra configurarsi come una fase molto avanzata dell’imperialismo multinazionale che è il punto focale della globalizzazione.