Oggi alla domenica delle truffe si analizzerà un argomento molto attuale e dibattuto, lo Onecoin. Lo Onecoin è una criptovaluta che nasce nel 2014, sulla scia del successo del Bitcoin.
Una criptovaluta è una vera e propria valuta, oltre ai bitcoins ne esistono oggi più di seicento. Il concetto di moneta digitale nasce con l’intento di creare valute non soggette al controllo di un ente centrale, per rendere più semplici alcuni tipi di scambi. Devono essere, quindi, monete con un valore effettivo riconosciuto, che possano essere usate per l’acquisto di beni e servizi, e deve essere stabilito un exchange, che permetta di cambiare la criptovaluta con una moneta “reale”.
Il Onecoin non ha nessuna delle caratteristiche delle normali monete digitali. Ha un ente centrale che ne gestisce l’emissione e la criptomoneta non può essere usata per acquisti di alcun genere. Il fatto più sospetto è che non sia presente in nessun exchange, ovvero non lo si può cambiare con un’altra valuta. Lo Onecoin, in effetti, sembra proprio costruito per imbrogliare le persone che non conoscono il settore delle criptovalute. Un’altra informazione che dovrebbe spaventare il cliente è il modo in cui l’azienda centrale pubblicizza la sua moneta. Più Onecoins si acquistano, più l’ azienda promette ritorni strabilianti ,parlando addirittura di decuplicare il capitale iniziale. Ma la possibilità di alti rendimenti, nel mondo finanziario, corrisponde ad un alto rischio. Se le caratteristiche di un possibile oggetto di investimento, come una moneta digitale, non sono comunicate con chiarezza dall’azienda di riferimento, conviene starne alla larga. Un altro segnalino d’ allarme che dovrebbe far riflettere è il metodo di diffusione all’interno del mercato. L’azienda legata ai Onecoins ha costruito un sistema di multi level marketing, nel quale si viene remunerati in base al numero di persone che si portano all’interno del sistema. I guadagni promessi si aggirano intorno al 20/30% del capitale investito dalla persona invitata. Questo metodo aggressivo di diffusione crea molta sfiducia fra chi realmente conosce fino in fondo la realtà della moneta digitale. In effetti, tutto lascia pensare che si tratti di un classico schema di Ponzi piramidale, che ha un bisogno costante di nuovi iscritti per non far collassare tutto il sistema. Oltre ad una rete di diffusione molto aggressiva, il Onecoin segue anche una politica di marketing molto violenta e spesso sleale. Un esempio eclatante è quello dell’accordo con MasterCard, che l’azienda Onecoin ha usato per pubblicizzarsi alla fine del 2015, il tutto subito smentito dalla stessa società della carta di credito. Un’altro caso significativo è stato quello della campagna promozionale nella quale si prometteva, a breve, l’uso dello Onecoin sul famoso portale di acquisti Alibaba, presto rivelatosi falso.
In assoluto la cosa che più dovrebbe far riflettere la persona interessata è la poca liquidità dell’ investimento. Infatti il grado di liquidità è un fattore importantissimo nel mondo finanziario, il quale non può essere sottovalutato nel momento in cui si alloca del capitale per un investimento di qualsiasi genere. Una normale criptovaluta può essere scambiata nella valuta corrente in ogni momento senza dover incorrere in penali, al contrario, il Onecoin può portare alla perdita di tutto l’investimento in caso di ritiro prematuro. L’azienda responsabile sta incorrendo in guai legali. In diversi paesi come Finlandia, Svezia e Germania sono state avviate innumerevoli indagini dovute ai feedback negativi degli stessi clienti. Ad oggi, il Onecoin conta più di 2 milioni di iscritti, con un “valore” complessivo di oltre 4 miliardi di euro. Noi consigliamo i nostri utenti di stare molto alla larga da questa sospetta criptovaluta. Sarà il Madoff del nuovo decennio? Staremo a vedere nei prossimi anni.