Prevedere le crisi Economiche, mito o realtà? Nel 2008, la Regina Elisabetta recatasi alla London School of Economics gelò l’intero corpo docente chiedendo: “com’è possibile che nessuno si sia accorto dell’arrivo di questa spaventosa crisi?” i docenti si giustificarono spiegando che in quegli ultimi anni praticamente tutti basavano le proprie assunzioni su ipotesi poi rivelatesi sbagliate. Quando si parla di previsioni di solito gli economisti rispondono con un semplice pallore cadaverico, segno che l’argomento in questione non è particolarmente gradito. È bene precisare che esistono due correnti di pensiero in economia: ci sono quelli che pensano che le previsioni si possano fare, equiparando l’economia a una sorta di meteorologia, e poi ci sono quelli che assolutamente negano la possibilità di prevedere l’andamento economico-finanziario. Prima di parlare dei tipi e delle metodologie previsionali è bene cercare di comprendere le ragioni di chi pensa che le previsioni non siano fattibili all’interno della disciplina economica. Banalizzando molto la questione useremo una famosa metafora del matematico John Allen Paulos. Il mercato, secondo il matematico statunitense, è come un concorso di bellezza indetto da un giornale, i votanti devono scegliere fra tante bellissime ragazze, ma contrariamente a quanto si possa pensare, essi non scelgono la ragazza più bella oggettivamente, bensì la ragazza più votata dagli altri concorrenti. È chiaro che in quest’ottica si innescano meccanismi psicologici molto complessi che portano a creare un sistema del tutto caotico. Comprese a sommi capi le ragioni che spingono parte degli economisti a credere che previsioni, come quelle meteorologiche, siano impossibili in economia, passiamo alle ragioni di chi pensa il contrario. Solitamente abbiamo due tipologie di previsioni, quelle strettamente economiche e quelle strettamente matematiche. Previsione economica è quella che partendo dall’analisi delle contingenze porta all’assunto che in futuro ci sarà un certo trend. Pensiamo alla crisi del 2008, un economista che accortosi del macello dei mutui subprime, dello sciagurato uso improprio della cartolarizzazione, avrebbe benissimo potuto prevedere la crisi, presentandosi al mondo come uno sciamano che scrutando le viscere della realtà economica giunge a conclusioni certe. Ben più interessanti sono le previsioni di stampo quantitativo. Sono metodologie previsionali che se comprovate e collaudate, a differenza di quelle strettamente economiche, possono essere considerate oggettivamente affidabili. Il ramo della matematica che offre prospettive in questo senso si chiama geometria frattale. L’oggetto di questa disciplina è il ”frattale” la cui complessità è superata solo dalla bellezza. Ci basti sapere che la geometria frattale è la descrizione matematica della realtà, dalle montagne ai polmoni, passando per le coste e arrivando alle turbolenze dei mercati. Troviamo applicazione ( anche se inconsapevole) della geometria frattale in economia riguardo la previsione della crisi del 1929. L’autore di questa previsione è considerato da alcuni il più grande trader della storia, il soggetto in questione è William Delbert Gann. Il trader partiva dall’assunto biblico che “ciò che è stato sarà e ciò che si è fatto si rifarà; non c’è niente di nuovo sotto il sole”, ergo, la comprensione del passato è la chiave per prevedere il futuro. In pratica Gann analizzando l’andamento dei prezzi delle materie prime dal 1700 a
l 1927 riuscì a estrapolare alcuni cicli storici che caratterizzano l’economia, e proiettando questi cicli nel futuro ( attraverso proiezioni statistiche) riuscì a prevedere l’andamento del mercato. Recentemente un fisico italiano ha provato che il metodo di Gann era più che fondato, dimostrando che attraverso l’utilizzo di tre soli cicli storici era possibile prevedere il grande crollo del 1929. Il grafico rappresenta il lavoro del fisico italiano Fabrizio Coppola, il primo trend (quello più in alto) è l’andamento reale del mercato, mentre il secondo è la previsione fatta attraverso le assunzioni di Gaan, sovrapponendo i tre cicli che sono alla base della figura. La precisione della previsione è disarmante. Dobbiamo confidare nel progresso economico e matematico per la formulazione di modelli sempre più attendibili attraverso i quali ottenere delle previsioni che forse potrebbero salvarci da crisi spaventose come quella che ancora oggi stiamo vivendo.
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