Il 20 giugno 2019 rimarrà una data da ricordare per la Slack Technologies Inc, società madre del software di messaggistica che facilita il team working, creando un centro di collaborazione virtuale in cui i membri del team possono conversare istantaneamente fra loro. Quella infatti è stata la data della nascita finanziaria della società, ovvero il giorno in cui essa ha debuttato a Wall Street.
Il software è stato presentato sul mercato azionario con una valutazione iniziale di circa 15,7 miliardi di dollari, con il prezzo base di ogni azione fissato a 26 dollari, cifra che evidentemente gli investitori hanno ritenuto estremamente conveniente: alla fine del primo giorno di contrattazioni essa ha infatti raggiunto i 38,62 dollari, facendo registrare una crescita pari al 50% rispetto al prezzo di riferimento fissato il giorno prima e portando quindi l’azienda ad una valutazione pari a 23 miliardi.
Mai dimenticarsi però che il mercato azionario, nell’immaginario comune rappresentato da uno schermo di un computer con valori di titoli che salgono e scendono, è in realtà semplicemente un mercato e come tale è composto da persone: proprio questo fattore umano genera una delle incognite più studiate nella finanza, la volatilità, che anche nel caso di Slack non ha tardato a farsi sentire. Infatti dopo lo sprint iniziale – durante il quale le azioni hanno toccato anche il valore 41,62 dollari – si è registrata una costante discesa che ha tenuto le azioni ben lontane dai valori raggiunti durante il primo giorno di contrattazione (ma comunque al di sopra del prezzo di riferimento).
Cos’è Slack
Come accennato, Slack è un software di messaggistica istantanea che aiuta la collaborazione all’interno dei team di lavoro; fra le varie funzioni, esso consente la comunicazione tramite canali specifici a cui può aderire tutto il team o solo alcuni membri. Ideato nel 2013 dal co-fondatore di Flickr, Stewart Butterfield, viene pubblicato l’anno successivo. Compatibile con Android, IOS, Windows, macOS e Linux, registra nella prima settimana 120.000 utenti giornalieri, arrivando a valere alla fine dell’anno ben 1,2 miliardi di dollari: grazie a questa cifra la startup ebbe il tasso di crescita più veloce mai registrato al tempo.
Modalità di quotazione
Slack è stata la seconda grande azienda tech (dopo Spotify nel 2018) ad aver scelto come forma di quotazione sul New York Stock Exchange (NYSE) il direct listing, invece della classica Initial Public Offering (IPO). Questo tipo di quotazione prevede la messa in vendita di titoli già esistenti, senza la necessità di emetterne di nuovi. La quotazione diretta rende più semplice la procedura, facendo risparmiare all’impresa elevate commissioni e i costi legati alla sottoscrizione da parte delle grandi banche; evita inoltre i costi legati alle campagne pubblicitarie per la pubblicizzazione dei nuovi titoli.
Essendo il prezzo di riferimento stabilito dalla borsa su cui ci si quota, in tal caso il NYSE, vengono per di più ridotti i rischi di volatilità. Nel caso di Slack, il prezzo di 26 dollari è stato stabilito prendendo la media della fascia 21-31,50 dollari nella quale le azioni avevano oscillato nei tre mesi precedenti sui mercati privati.
Chi deve temere Slack?
Quando Slack è stata lanciato doveva preoccuparsi solamente di HipChat, software realizzato da Atlassian, società che si è quotata nel 2015 tramite IPO. Presto però Slack è riuscito a surclassarlo, costringendo Atlassian a chiuderlo. Attualmente la competizione che desta maggiore preoccupazione è decisamente quella con il servizio di chat di un colosso come Microsoft, Teams.
Slack Technologies dovrà quindi stare attenta alle mosse da compiere per sopravvivere alla concorrenza: tuttavia, come suggerisce il caso di Zoom, compagnia software californiana quotata ad aprile e specializzata in soluzioni di videoconferenza via cloud, nonostante il mercato tecnologico sia dominato da giganti quali Google, Amazon, Apple e Facebook, se un’azienda vende ad altre aziende può ancora trovare il modo di emergere e di trovare posto nel mercato senza essere estromessa. In tale contesto va sottolineato che, fra i suoi clienti corporate, Slack può vantare grandi nomi, del calibro di Ford ed Hsbc.