Il real estate crowdfunding è una particolare tipologia di crowdinvesting che permette a molteplici attori di finanziare un progetto imprenditoriale legato ad uno o più immobili. Questo può riguardare sia il semplice acquisto, sia la ristrutturazione, sia la costruzione ex novo.
Il real estate crowdfunding permette di ridurre in maniera notevole il rischio legato al settore immobiliare. Questa tipologia d’investimento, infatti, consente la partecipazione ad un progetto senza che sia necessario mettere in gioco capitali troppo elevati.
Il crowdinvesting in Italia
Il Report Crowdinvesting, redatto dal Politecnico di Milano, analizza la forte crescita dell’industria del crowdfunding in Italia, considerando il periodo 2014-2019. Gli investimenti dell’equity-based model e del lending-based model hanno permesso raccolte totali pari a rispettivamente €82 milioni e €453 milioni.
Il primo semestre 2019 annovera una raccolta di €26,9 milioni per l’equity (+89% rispetto allo stesso periodo del 2018) e di €107,6 milioni per il lending (+14%). Questa crescita è stata sostenuta anche dall’aumento delle detrazioni fiscali dal 30% al 40% per startup e Pmi innovative e dalle consultazioni CONSOB per un nuovo regolamento.
Oltre al crowdfunding basato su investimenti finanziari (equity e lending) esistono altre forme di raccolta, tra cui “donation” e “reward”. Sono attivi oltre 50 portali di questa tipologia, i quali hanno raccolto quasi €52 milioni nel 2018.
I modelli di business
Nel real estate crowdfunding si identificano tre tipologie di portali, che differiscono in funzione al modello di business:
Piattaforme equity
Le piattaforme equity si fondano sulla sottoscrizione di quote di capitale di rischio della società stessa alle singole persone che aderiscono al progetto imprenditoriale. Tra i più noti portali attivi, è possibile citare 1031 Crowdfunding (USA con raccolta di $1,3 miliardi), Crowd House (Svizzera, €203 milioni) e Property Partners (UK, $151 milioni).
Piattaforme lending
Le piattaforme lending si basano sulla concessione di un prestito ai promotori del progetto immobiliare, che verrà poi rimborsato attraverso una remunerazione fissa o indicizzata. Sharestates (USA, con $1,8 miliardi raccolti), Exporo (Germania, €201 milioni) ed EstateGuru (Estonia, €94 milioni) si annoverano come i portali più importanti.
Piattaforme ibride
Le piattaforme ibride sono quelle che utilizzano sia il modello equity che quello lending.
A livello mondiale, le piattaforme di lending raggiungono il 48% del mercato, quelle di equity rappresentano il 31% e quelle ibride il 21%.
Real estate crowdfunding in Italia
L’industria del real estate crowdfuding sta crescendo anche in Italia, con un volume d’affari pari a 15,6 milioni di euro nel 2018. Ci sono 6 piattaforme attive nel 2019 e si prevede che si arriverà ad investire circa €30 milioni complessivi nello sviluppo di questo servizio finanziario nella penisola.
Le due piattaforme italiane operanti nel territorio del segmento equity sono Concrete e Walliance. Insieme hanno raccolto un totale di €8,8 milioni da inizio gennaio a fine giugno 2019, finanziando otto progetti nel primo semestre dell’anno. Sono invece in fase di lancio House4crowd e Build Around.
Rendimento Etico, Trusters, Housers e Crowdestate sono le principali piattaforme di lending in Italia. La raccolta totale da gennaio a giungno 2019, per più di trenta progetti, ha raggiunto i €6,8 milioni.
Stati Uniti ed Europa a confronto
Il real estate crowdfunding ha debuttato, prima che in Europa, negli Stati Uniti con il lancio delle prime piattaforme nel 2012. Nel 2019 123 piattaforme sono attive in tutto il mondo, di cui 38 negli USA e 58 in Europa.
Nonostante il numero di portali attivi sia maggiore in Europa, il divario nel volume di capitali raccolti è notevole. A fine 2018 gli Stati Uniti hanno totalizzato una raccolta complessiva di $7,4 miliardi, mentre l’Europa €2,1 miliardi. Nel resto del mondo, solo l’Asia e l’America del Sud presentano segnali di crescita in questo settore.
All’interno del continente europeo si attestano come leader del settore la Germania, con una raccolta di €393 milioni, ed il Regno Unito con €391 milioni. Seguono Svizzera e Francia, con rispettivamente €241 milioni e €197 milioni.