La Natwest, nota banca Inglese, nel 1997 aveva realizzato profitti per più di 1.1 miliardi di sterline. Tre giorni dopo l’annuncio dei buoni risultati ha scoperto però un buco di circa 90 milioni dovuto ad un pricing errato delle posizioni aperte sulle opzioni sui tassi di interesse (interest rate option) da parte del trader trentenne Kyriacos Papouis, provocando un grande scandalo. Prima di capire come ciò sia stato possibile, occorre però fare un passo indietro e rivedere molto brevemente e sinteticamente i fondamentali di questo derivato, potendo così poi comprendere le principali determinanti del mispricing.
Le Opzioni
Un’opzione è un contratto derivato che consente al detentore di poter esercitare un diritto di acquisto (call) o vendita (put) di un’attività sottostante (underlying asset, S) ad un prezzo prefissato (strike price, K) fino alla data di scadenza (opzione americana) o solamente durante il giorno di scadenza (opzione europea). Le principali componenti di valore di un’opzione sono il valore intrinseco e il valore temporale. Il primo fa riferimento al valore che si monetizzerebbe qualora l’opzione venisse esercitata, mentre il secondo si riferisce al valore relativo alla possibilità futura che il prezzo possa muoversi in maniera favorevole rispetto alla posizione assunta. Ovviamente, maggiore è la vita residua (ossia il tempo rimanente alla scadenza) dell’opzione, maggiore è il valore temporale, perché maggiore è la possibilità che il prezzo del sottostante possa muoversi in una direzione favorevole. Al momento della scadenza il valore temporale è nullo e il valore dell’opzione si esaurisce nel solo valore intrinseco. Il premio per l’acquisto dell’opzione pertanto incorpora entrambi i valori. La volatilità del prezzo del sottostante ricopre un ruolo fondamentale nella determinazione del prezzo di non arbitraggio. Banalmente, il prezzo (premio) di qualsiasi opzione (put o call) è direttamente proporzionale alla volatilità, ciò è riconducibile alla natura assicurativa di passività limitata (limited liability) che l’opzione rappresenta: aprendo una posizione lunga (di acquisto) sull’opzione non si può perdere più di ciò che si è pagato (ossia il premio), in quanto anche qualora il prezzo fosse non favorevole per l’esercizio, non si ha l’obbligo, bensì solo la facoltà, di esercitarla, e pertanto il contratto scadrebbe privo di valore. Da questa natura assicurativa pertanto ne consegue che l’opzione limita il downside risk (ossia il rischio di perdite, che sono appunto limitate al premio) e massimizza l’upside risk (ossia la possibilità di guadagni). Considerando questa caratteristica, appare palese il perché il premio di una qualsiasi opzione aumenta all’aumentare della volatilità: aumentando la volatilità aumenta infatti il valore temporale dell’opzione, ossia la possibilità che il prezzo si muova in direzione favorevole. Se è vero però che, ad un aumento della volatilità, si incrementa anche la possibilità di un aumento sfavorevole, questo non sarà però prezzato in virtù della natura di passività limitata, in quanto in tal caso l’opzione scadrebbe semplicemente priva di valore. In altre parole, all’aumentare della volatilità, il detentore di una qualsiasi opzione ha solo da guadagnare.
Lo scadalo
Nel 1995 un giovane Kyriacos Papouis si trovava a tradare opzioni sui tassi di interesse per conto di Natwest, ma a quanto pare le stime di volatilità utilizzate erano del tutto fallaci. I numeri riguardanti le perdite, che sembrano ammontare a 90 milioni di sterline, sono ancora oggi non del tutto certi. 
Se tra gli esperti del settore è risaputo che la volatilità implicita “is the wrong number to plug into the wrong model to get the right value” (“è il numero sbagliato da inserire nella formula sbagliata per ottenere il valore giusto), ossia il prezzo di mercato, verrebbe quasi da dire che per Kyriacos Papouis è stato “the wrong number to plug into the wrong model to get the wrong value”

