British American Tobacco
Secondo Technavio, compagnia di ricerca e consulenza, la British American Tobacco è la più grande azienda al Mondo per il settore delle sigarette elettroniche. Solo nel 2018 ha assistito ad una crescita dei volumi di vendita (+35%) e dei ricavi, che si sono attestati a 318 milioni di sterline, segnando un +93,5% rispetto all’anno precedente.
L’aumento dei ricavi di British American Tobacco nel 2018 è stato possibile soprattutto dall’ottimo andamento delle principali aree di mercato, ovvero gli Stati Uniti, che fruttano 184 milioni di sterline, il 57,8% dei ricavi, il Regno Unito e la Francia.
Altria
Altria è un’azienda che opera nel mercato delle sigarette elettroniche ed in quello del tabacco tradizionale. Nel 2018 ha registrato ricavi netti per 24,5 miliardi di dollari, provenienti soprattutto dalla vendita di prodotti da fumo tradizionali. Nello stesso anno la società ha investito 12,8 miliardi di dollari per acquisire il 35% di JUUL, principale azienda statunitense produttrice di sigarette elettroniche, che ha il suo logo sul 72% delle E-Cigarette complessive vendute negli USA.
L’IQOS della Philip Morris
Philip Morris, oltre alle sigarette ed agli altri sistemi che utilizzano il tabacco tradizionale, produce l’IQOS, “la sigaretta che non brucia”. Questo prodotto, che oggi è venduto in 47 Paesi ed è utilizzato da oltre 10 milioni di persone, si basa su un dispositivo che scalda il tabacco anziché bruciarlo. L’IQOS oggi vale il 2,1% del mercato europeo dei prodotti che contengono tabacco.
L’analisi inserita nell’ultimo bilancio della Philip Morris sottolinea come 6,6 milioni di persone abbiano scelto l’IQOS al posto delle sigarette tradizionali. Un’azienda che opera sui due fronti, sia su quello del tabacco tradizionale che su quello delle sigarette elettroniche, riesce quindi a non disperdere il proprio profitto.
Il panorama del settore
Altre aziende protagoniste di primo piano nel mercato delle sigarette elettroniche sono l’Imperial Brands, che genera ricavi per 30 miliardi di dollari, e la Japan Tobacco, che ha invece un fatturato di 20 miliardi di dollari.
La sigaretta elettronica è un’opportunità di mercato sfruttata perlopiù da aziende che già operano anche nel tabacco da fumo tradizionale. Questo perchè, oltre a non voler perdere profitti, possono disporre di una maggiore stabilità economica e quindi permettersi di rischiare. Si è verificato in passato che un’azienda fondata solo sulla produzione e la distribuzione delle sigarette elettroniche dichiarasse bancarotta. È quanto è avvenuto con NJOY, azienda nata nel 2007 che nel 2016 ha seguito le procedure previste dal codice fallimentare statunitense ma che oggi continua comunque ad essere attiva sul mercato.
I numeri del mercato e gli scenari futuri
Come indicato dalla British American Tobacco all’interno del suo ultimo bilancio, il mercato delle sigarette elettroniche ha un valore globale di circa 18 miliardi di dollari. Secondo Technavio il settore è inoltre destinato a crescere molto nei prossimi anni, raggiungendo i 38.4 miliardi di dollari nel 2023. Dello stesso avviso è Mordor Intelligence, azienda di ricerca e consulenza, che rileva come l’Europa sia il mercato più rilevante per la sigaretta elettronica, in particolare la Francia.
La fusione fra Philip Morris ed Altria Group
Alla fine di Agosto 2019 Philip Morris ed Altria Group hanno confermato l’avvio delle trattative per una loro fusione, soluzione che porterebbe alla creazione di un campione aziendale del valore di oltre 200 miliardi di dollari. Le due società, che si erano divise nel 2008, affronterebbero insieme le sfide del settore del tabacco tradizionale e si aprirebbero a nuove opportunità di affari proprio nel settore delle E-cigarette.
Il nuovo assetto societario risultante dalla possibile fusione sarebbe così un ulteriore passo in avanti per le due compagnie. Il piano non sarebbe però una novità per il settore, che negli ultimi anni ha visto diversi progetti di fusione e acquisizione. Uno dei più importanti ha coinvolto proprio la British American Tobacco, che nel 2017 ha acquistato la Reynolds American pe 54.5 miliardi di dollari.
Il rapporto con le autorità mediche e di vigilanza
La legislazione sulle sigarette elettroniche è molto diversa da paese a paese, sia per quanto riguarda la loro commercializzazione che il loro utilizzo nei luoghi pubblici. In Thailandia l’uso di sigarette elettroniche, ad esempio, è del tutto illegale e chi viene trovato in possesso di un solo dispositivo rischia fino a 5 anni di prigione.
L’Unione Europea ha emanato nel 2014 una disciplina per la standardizzazione ed il controllo qualità delle sigarette elettroniche e dei liquidi in esse contenuti. In particolare è obbligatoria la documentazione degli ingredienti utilizzati, è vietato pubblicizzare le E-cigarette e sono stati posti dei limiti massimi di vendita dei liquidi.
Negli Stati Uniti, che rappresentano oggi il principale mercato delle sigarette elettroniche, il 15 Aprile è stato dato l’ok definitivo alla vendita di questi prodotti.