Tra i più grandi imprenditori italiani della seconda metà del Novecento non si può non citare la figura di Silvio Berlusconi, universalmente noto per la carriera politica e per la lunga presidenza dell’AC Milan (1986-2017). Le vicende politiche del Cavaliere sono note pressoché a chiunque; tuttavia, meno nota al grande pubblico è la storia del Berlusconi imprenditore e in particolare della sua scalata, che lo ha portato ad avere un patrimonio di oltre 8 miliardi di dollari (Forbes 2018), rendendolo così il quinto uomo più ricco d’Italia.
La carriera del Berlusconi imprenditore può essere suddivisa in quattro fasi principali. La prima è quella legata all’edilizia, che fu alla base dell’impero che avrebbe costruito negli anni successivi; la seconda è legata all’entrata nel mondo della televisione, con la nascita di Mediaset; parallelamente a questa fase si ha l’ingresso di Berlusconi nel mondo dell’editoria, con l’acquisizione di partecipazioni in giornali e case editrici. Infine, dal finire degli anni Ottanta si ha l’associazione della figura di Berlusconi al Milan, di cui divenne proprietario nel 1986 e che lo avrebbe portato a vincere 29 trofei in 31 anni di presidenza. Questo periodo fu, secondo molti, il trampolino di lancio per l’ingresso nel mondo della politica, avvenuto otto anni più tardi, nel 1994.
I successi di Silvio Berlusconi in campo immobiliare
Silvio Berlusconi è figlio di una famiglia appartenente alla piccola borghesia milanese; il padre infatti lavorava alla Banca Rasini, di cui diventò procuratore generale nel 1957, mentre la madre aveva lavorato come segretaria alla Pirelli. Dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza nel 1961 e aver svolto numerosi lavori giovanili (fu cantante ed intrattenitore sulle navi da crociera con l’amico Fedele Confalonieri e venditore porta a porta di scope elettriche), fondò la Cantieri Riuniti Milanesi Srl, avviando così la carriera di agente immobiliare. Gli anni successivi furono caratterizzati da una rapida crescita, con la fondazione di altre società che si occupavano sempre di acquistare terreni ed immobili, prima a Milano e poi, allargando il raggio d’azione, anche a Roma. Il coronamento di questi successi imprenditoriali fu testimoniato dal fatto che nel 1977 fu nominato Cavaliere del lavoro dal Presidente della Repubblica.
I mass media
Dopo il successo avuto in ambito edilizio, Berlusconi, sfruttando una sentenza della Corte Costituzionale del 1976, che toglieva di fatto il monopolio di Stato all’esercizio dell’editoria televisiva, decise di entrare nel settore della comunicazione e dei media. L’avventura nacque proprio nel 1976 con l’acquisto della televisione via cavo TeleMilano, che due anni più tardi diventò Canale 5, assumendo un carattere nazionale e comprendendo più canali. La vera svolta però si ebbe a partire dal 1980, quando, dopo aver acquistato i diritti televisivi del Mundialito, un torneo di calcio, riuscì a trasmettere in differita in tutta Italia l’evento sportivo, sfruttando un consorzio di emittenti locali per aggirare il divieto di trasmissione nazionale per le emittenti private.
Gli anni Ottanta furono anni di acquisizioni per Fininvest, la holding che Silvio Berlusconi aveva creato nel 1978 per coordinare tutte le attività imprenditoriali; nel 1982 venne acquistata Italia 1 e due anni più tardi Rete 4. Tuttavia la situazione di Fininvest rimase precaria fino al 1990, quando la Legge Mammì rese legale la diffusione a livello nazionale di programmi radiotelevisivi privati. Infatti, fino a quel momento il gruppo aveva operato con strumenti non del tutto legali per la legislazione vigente e nel 1984 aveva evitato, in extremis, un’azione giudiziaria, grazie ad un decreto legge del governo Craxi.
Per quanto riguarda il campo dell’editoria, Berlusconi è il principale editore italiano nel settore di libri e giornali da quando, nel 1990, acquisì la maggioranza di Mondadori e la Einaudi Editore, oltre ad alcune case editrici minori. Dal 1977 era inoltre azionista de Il Giornale, e due anni più tardi diventò l’azionista di maggioranza. Inoltre sempre attraverso Mediaset controlla il gruppo Medusa Film e dal 1994 al 2002 è stato socio di Blockbuster Italia.
Oltre a tali attività, si deve sottolineare come l’impero Berlusconi comprenda partecipazioni nelle società Mediolanum e in generale nel settore delle assicurazioni e della vendita di prodotti finanziari.
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