Quanto è pesante il portafoglio di un Social Media Influencer italiano? Il caso di Chiara Ferragni e di Fedez insegna come in alcuni casi la persona e il prodotto tendono a coincidere.
Fedez
Parte sostanziale delle entrate del rapper milanese deriva dalla televisione. Come Chiara, anche lui ha iniziato dal web, ma è diventato molto popolare come giudice di X-Factor. Sappiamo che nel 2014, del gruppo dei giudici, era il meno pagato, oggi le cose sono cambiate e pare che sia quello con il cachet più alto. Fedez è poi uno dei due fondatori, insieme a J-Ax, dell’etichetta discografica Newtopia, con cui produce tra gli altri Fabio Robazzi. Newtopia nel 2014 dichiarava un fatturato di 472mila euro, non molto, ma tre anni dopo gli affari sono lievitati. Come ci si potrebbe facilmente aspettare da un cantante, parte rilevante delle sue entrare derivano dai concerti che tiene in tutta Italia. Ci sono poi le royalties per i singoli brani, entrate non da sottovalutare dato che il rapper in questione sforna dischi e brani che spesso diventano tormentoni.
Ma la vera fonte di guadagno Fedez la ottiene vendendo se stesso, la sua immagine, ai vari sponsor.
Infatti, durante un’intervista, è lo stesso rapper che spiega che i soldi li fa vendendo le sue pagine, i tweet, le foto, i video. Non poche sono le aziende capaci di sborsare 10mila euro per un solo tweet sponsorizzato. Peculiare è il fatto che la gestione patrimoniale e professionale di Fedez (così come quella di J-Ax) è nelle mani dei genitori, in particolare della mamma-manager, la signora Anna Maria. La famiglia ha le redini del patrimonio del rapper, sono loro a gestire e ad avere la maggioranza del capitale di Zedef, la cassaforte di famiglia, società creata meno di quattro anni fa le cui quote appartengono per il 50% alla mamma Anna Maria, per il 40% al papà Franco e solo per il 10% a Fedez. Zedef è la concessionaria esclusiva dei diritti di immagine di Fedez.
Dalla fine di giugno è però nata la Zdf, una società che controllerà al 100% la Zedef e tutte le quote di famiglia sono state intestate alla fiduciaria Carini, diventando così schermate. Gli incassi in termini di diritti e merchandising, hanno spinto il fatturato da 1,1 milioni del 2014 ai 3 milioni del 2016, con margini non di poco conto visto che l’utile è di 800 mila euro e la liquidità è di 1.5 milioni. E’ grazie al talento di Fedez e alla bravura della signora Anna Maria che la holding guadagna e garantisce alla mamma uno stipendio di 130 mila euro annui.
Chiara Ferragni
Chiara Ferragni negli ultimi anni ha registrato un fatturato da capogiro: 8 milioni di euro nel 2014, 15 milioni di euro nel 2015, mentre nel 2016 sembra abbia sfiorato quota 20 milioni. Un patrimonio che è riuscita ad ottenere grazie al successo avuto su internet, che l’ha incoronata la “fashion blogger” numero 1 in Italia. Il successo è nato con “The Blonde Salad”, blog in cui si dedicava a postare foto dei suoi vestiti dando dei consigli agli utenti che la seguivano. La trentenne di Cremona ha persino prodotto una linea di scarpe, fonte di buona parte dei suoi guadagni. In particolare sembra che circa 4,5 milioni del suo patrimonio derivino da questo brand, mentre sono 1.5 milioni di euro le entrate pubblicitarie del suo blog. A questi poi bisogna aggiungere i contratti pubblicitari come quello che ha firmato con Pantene. Un successo quello di Chiara che è stato oggetto di studio della prestigiosa università americana Harvard Business School, che l’ha chiamata per tenere una lezione in cui ha dovuto raccontare tutta la sua carriera, dall’esordio sulla rete fino ad arrivare alla costituzione della sua azienda che conta attualmente 25 dipendenti.
La Ferragni non aveva ben chiaro cosa la aspettava, nemmeno quando ottenne i primi successi. Nel 2009 i contatti di Flickr salirono molto velocemente e si affollaro centinaia di commenti e migliaia di visualizzazioni al giorno. In quel delicato momento è stato fondamentale il ruolo del suo ex-fidanzato, Riccardo Pozzoli, suo collega alla Bocconi. Durante uno stage in una azienda di Chicago,
Pozzoli comprende quanto i blogger possano condizionare i consumi
e aveva capito che bisognava fare impresa. Chiara e Riccardo tutt’ora collaborano incessantemente, lei si occupa della parte creativa, lui di quella commerciale e organizzativa, quello che non ha più unito l’amore, lo ha fatto il business.