La soglia di povertà assoluta si calcola sulla base del reddito del nucleo familiare. Essa equivale alle entrate mensili necessarie a coprire le spese essenziali per vivere, che cambiano soprattutto in base al numero di membri della famiglia, alla zona ed al periodo storico. Si tratta di una stima approssimativa che è però utile a capire la situazione economica media di una comunità. I nuclei che hanno un reddito uguale o inferiore alla soglia di povertà, secondo l’ISTAT, si considerano nella stato di povertà assoluta.
Emergere dalla povertà
Emergere dalla povertà è molto difficile ed in molti contesti quasi impossibile. In Italia, ad esempio, sono pochissime le persone che riescono ad arrivare alla pensione con un reddito familiare che si discosta in modo significativo da quello con cui sono nati. Avere pochi soldi alle spalle, infatti, significa anche avere meno opportunità, sia per quel che riguarda la formazione che la possibilità di fare impresa.
Lo studio
Studiare richiede tempo e soldi. Chi si trova nella soglia di povertà assoluta, però, non dispone di queste risorse. La famiglia può aver bisogno che i figli lavorino il prima possibile, trovandosi in difficoltà nel riuscire a mantenerli nel corso degli studi. Inoltre, anche nei Paesi come l’Italia in cui sono previste importanti agevolazioni sulle tasse universitarie per chi ha un basso reddito familiare, il loro peso economico può essere insostenibile per chi si trova in povertà assoluta.
Aprire un’attività
Dare inizio ad un’impresa richiede dei capitali per partire. Anche se è possibile, sebbene difficile per chi è sotto la soglia di povertà, ottenere un prestito si deve considerare poi anche il rischio. Aprire un’attività, infatti, significa mettere in conto che essa potrebbe non decollare subito, avere dei momenti di difficoltà o addirittura fallire. Tutte queste circostanze richiedono dei capitali di riserva dei quali chi è sotto la soglia di povertà non dispone.
Provare a fare impresa in un contesto del genere, oltre ad essere molto difficile fin dalla partenza, significa rischiare di perdere tutto, casa compresa. Il maggiore problema per chi si trova in una condizione di povertà o povertà assoluta nel provare a fare impresa, quindi, sta nell’estrema vulnerabilità al rischio.
La percezione della ricchezza
La percezione della ricchezza nell’opinione pubblica occidentale, in particolar modo negli Stati Uniti, è spesso distorta. Da una parte la classe media spesso crede che per le spese essenziali siano necessari meno soldi di quanti ne servano davvero, senza quindi rendersi conto del disagio dovuto ad alcune situazioni economiche. Dall’altra, come riporta il report Modern Wealth Survey 2019, riferito agli Stati Uniti, si considerano da benestanti patrimoni molto più alti rispetto alla reale media. Quindi si considera fare soldi più facile di quello che è nella realtà.
Il patrimonio medio di una famiglia statunitense è di 692 mila dollari, considerando anche i beni. Tuttavia, nelle interviste per il Modern Wealth Survey, è emersa una percezione distorta, considerando la media delle cifre date nelle risposte. Per i più anziani (55-73 anni) per essere benestanti si deve avere una ricchezza di almeno 1,1 milioni di dollari. Per i millenial, invece, il patrimonio non deve essere inferiore ai 909.000 dollari.