Una spesa da 200 milioni di euro
Il calcio Italiano, dopo aver vissuto anni di crisi e sofferenza, sta cominciando una grandiosa risalita per tornare a ricoprire una posizione di spicco a livello internazionale. Se c’è una società che più di tutte sta crescendo è il Milan. Dopo diversi anni conditi da settimi posti e da immobilismo societario, il Milan è tornato e lo sta facendo in grande con massicci investimenti. La società ha speso, esclusivamente per l’acquisto dei cartellini, circa 204 milioni ed intende andare oltre. Infatti, dopo l’arrivo di Bonucci per 40 milioni di euro, Andrè Silva 38, Conti 25, Calhanoglu 22, Biglia 17, Musacchio 17, Rodriguez 17 e 28 per Kessie, la dirigenza del Milan sta puntando ad un attaccante di livello, che possa portare qualità alla squadra e con un costo tra i 40 ed i 60 milioni di euro.
Da dove arrivano i soldi?
La questione a questo punto sta nel come possa il Milan spendere così tanto senza andare in rosso. Difatti, non si può trscurare il colossale squilibrio fra spese ed incassi. Secondo il Corriere della Sera, il presidente della società, Yonghong Li, dopo aver guidato una cordata di investitori cinesi verso l’acquisto dell’AC Milan ha concluso diverse operazioni con alcune finanziare e banche per ottenere capitali. Si parla di 180 milioni di euro al tasso dell’11, 1%, dalla Elliott, da dove provengono ancora 123 milioni ad un tasso del 7,7 %, altri 73 milioni rifinanziati dalle banche e circa 50 tramite un Bond quotato dalla Borsa di Vienna. Proprio grazie a questi prestiti, il Milan ha trovato i fondi per finanziare questa campagna acquisti.
Il “Fair Play” di mercato
Per quanto riguarda il “Fair Play” di mercato, per il momento la società non riceverà sanzioni in quanto le valutazioni degli organi di controllo UEFA partiranno dal successivo autunno. Inoltre il Milan, tramite il Voluntary Agreement, cercherà di evitare nei prossimi anni le sanzioni legate a questi ingenti investimenti. La UEFA dà la possibilità alle società con una nuova dirigenza, le quali devono sostenere molte spese per rilanciare la squadra, di venire meno ai parametri del “Fair Play” di mercato a condizione di presentare un piano di sviluppo in grado di riportare i blianci all’interno dei parametri in 4/5 anni. Sarà fondamentale, per questo motivo, l’ingresso in Champions League, che porterà circa 50 milioni alla società, e la crescita del pubblico cinese, sulla quale la dirigenza sta puntando molto.
Un esempio per il calcio italiano
Il Milan sta tornando e sembrerebbe che lo stia facendo con un buon piano finanziario. Il suo caso può essere visto come un interessante segnale per quanto riguarda lo sviluppo delle società calcistiche italiane. Dopo l’ultimo periodo di declino, forse saranno proprio gli investitori stranieri a far tornare il campionato italiano in auge nel mondo ed al vertice del mercato. Sebbene si tratti di investitori stranieri, questa crescita porterà benefici a tutta l’economia italiana, grazie sopratutto al fatto che non è pensabile spostare la sede, e quindi il dominio fiscale, di società così strettamente legate ad un territorio.