Fondata nel 1994 da James Jebbia, Supreme nacque a New York come un piccolo negozio di skateboard ed abbigliamento, rivolgendosi agli appassionati dell’allora emergente stile streatwear. Il successo del marchio iniziò dal 2006, in parte per il cosiddetto Kanye Effect. Nel 2006, il rapper indossò le Supreme Blazer SB, lanciate in collaborazione con Nike, portando il prezzo delle scarpe da 150 a 800 dollari. L’enorme seguito ottenuto negli anni ha trasformato il negozio di skateboard in una società da un miliardo di dollari. Nonostante ciò, la Supreme possiede solo 11 negozi fisici ed è poco incline all’uso di strumenti pubblicitari classici.
La moda e lo stile Supreme
Nel tempo il taglio street di Supreme ha ricevuto il sostegno delle più importanti case di moda, tra cui Louis Vuitton e Gucci e di marchi come Nike, Vans e Levi’s, da cui sono nate proficue collaborazioni. Il marchio oggi può contare su clienti fedeli ed importanti, sia miliardari che celebrità. Chi compra Supreme, oltre al prodotto, compra un modello culturale in cui riconoscersi.
I prodotti speciali della Supreme
L’aura di fascino che Supreme si costruisce attorno dipende dalla capacità di far apparire il lancio di nuovi articoli a edizione limitata come il più esclusivo degli eventi. Persone da tutto il mondo sono spinte ad attendere l’apertura delle vendite on-line ed a fare ore di fila fuori dai negozi. Gli articoli vengono sempre esauriti in poco tempo. Con un’offerta così limitata rispetto alla domanda, è il mercato di rivendita a rappresentare il grosso del giro d’affari. Siti come StockX e altri rivenditori propongono per cifre esorbitanti gli stessi articoli presenti nei negozi Supreme a prezzi accessibili.
La fama di Supreme è inoltre dovuta ai vari riferimenti alla cultura pop riadatti all’arte contemporanea. Di recente ha reso omaggio ai The Velvet Underground, mentre in passato ha già visto protagonisti icone come Miles Davis, i Muppets o Basquiat. La società, però, si trova spesso ad avere problemi legali legati al copyright. Ci furono anche grosse difficoltà nell’ufficializzare il marchio rosso Supreme, a causa di numerose similarità con altri brand, ostacolo superato solo nel 2012.
I falsi Supreme
Secondo le ricerche di SEMruch, sia nel 2017 che nel 2018 Supreme è stata tra i marchi colpiti da più prodotti contraffatti messi in commercio. Risale al 2018 il processo che la società di New York vinse contro Supreme Italia, che non aveva in realtà alcun legame con l’azienda madre.
Lo stile della Supreme
Ad aumentare il fervore attorno al marchio sono anche le curiosità firmate Supreme. Si tratta di articoli inaspettati per una marca di skateboard e streatwear come martelli, controller per videogiochi, kayak, moto, biciclette o mattoni targati Supreme. Nonostante la grande espansione e la vendita del 50% delle quote societarie al colosso di private equity Carlyle Group, Supreme è riuscita a mantenere il suo stile alternativo e la fedeltà dei clienti, riuscendo a tornare con regolarità al centro dell’attenzione.