Il prolungarsi di tassi di interesse bassi e perfino negativi impatta sempre di più sui rendimenti delle obbligazioni di molti paesi, che risultano essere a loro volta negativi o non profittevoli. Allo stesso tempo, i timori di una guerra commerciale tra gli Usa e la Cina e le fibrillazioni politiche legate alla Brexit stanno causando un aumento della volatilità dei principali mercati azionari. Risulta così estremamente difficile, per un piccolo investitore, decidere la corretta allocazione delle proprie risorse senza esporsi eccessivamente ai rischi. Tuttavia, considerando le varie tecniche di portfolio management, è possibile capire quali sono le strategie migliori in questo periodo.
Le tipologie di asset allocation
L’asset allocation si può distinguere in quattro grandi aree:
- Strategic asset allocation
- Asset liability management
- Tactical asset allocation
- Dynamic asset allocation
Strategic asset allocation
La strategic asset allocation (SAA) è una strategia di gestione del portafoglio che prevede, per prima cosa, la determinazione del livello complessivo di esposizione che si vuole avere al rischio e di conseguenza alle varie classi di investimento (azioni, obbligazioni, liquidità e investimenti alternativi come real estate e private equity). In base alla propensione al rischio, all’età dell’individuo e al reddito percepito viene determinato un “mix di investimento”.
Nel famoso A Random Walk down Wall Street, Burton Malkiel definisce diversi portafogli in base alle diverse fasi di vita degli investitori, in modo da soddisfare le mutevoli esigenze e necessità a cui essi dovranno far fronte.
In questo modo il portafoglio è bilanciato periodicamente all’esposizione e quindi alle percentuali di allocazione stabilite inizialmente. In tal modo si evitano eccessive deviazioni dalle condizioni iniziali. Risulta così evidente che l’orizzonte temporale di tale tecnica è il medio-lungo periodo, in cui è possibile apprezzare il long-run return delle diverse classi di titoli.
Asset liability management
L’asset liability management (ALM) può essere considerata un’estensione della SAA. Il punto di partenza sono le passività a cui si dovrà far fronte. Tale pratica è tipicamente utilizzata dalle assicurazioni, o più in generale dalle aziende che intendono gestire i rischi nascenti dal possibile disallineamento tra le attività e le passività. Pertanto si nota come questo tipo di gestione combini alcune caratteristiche del risk management e delle SAA. Infatti il suo obiettivo è il monitoraggio dei rischi nel lungo termine, ma non fornisce soluzioni di copertura nel breve termine.
L’ALM non viene utilizzata comunemente per la gestione del patrimonio di persone fisiche, tuttavia sempre più spesso vengono fornite agli investitori retailer delle strategie che di fatto combinano le caratteristiche appena descritte. Questo risulta particolarmente utile per tutti coloro che devono sostenere spese a scadenze programmate ed hanno bisogno di liquidità (si pensi ad esempio alla stipula di un mutuo, con il pagamento delle rate fissato secondo uno scadenzario ben definito).
Tactical asset allocation
La tactical asset allocation (TAA) è basata essenzialmente sulle previsioni dei gestori dei fondi ed ha lo scopo di sfruttare opportunità di guadagni nel breve periodo. Mentre la SAA ha una natura quasi prettamente passiva, in questo tipo di gestione l’obiettivo è quello di battere il mercato o un benchmark di riferimento per quanto riguarda il rischio-rendimento.
Per tale motivo si ha una visione di breve periodo, in modo da sfruttare le nuove condizioni di mercato. Il portafoglio subisce frequenti modifiche derivanti dalle analisi di mercato ed anche la composizione originaria (e quindi l’esposizione al rischio) può cambiare nel tempo. In tal modo è possibile anche sfruttare situazioni profittevoli temporanee che le altre tecniche illustrate precedentemente potrebbero non cogliere.
Dynamic asset allocation
La dynamic asset allocation (DAA) è una strategia di gestione del portafoglio che consiste in frequenti aggiustamenti del portafoglio al variare delle condizioni di mercato. Tale strategia è simile alla TAA, da cui si differenzia tuttavia per la natura e le motivazioni che spingono a cambiare la composizione del portafoglio originario. Tali modifiche non sono basate sulle previsioni o sulle aspettative degli operativi, ma seguono regole precise di comportamento.
Il classico esempio di DAA è la portfolio insurance, largamente utilizzata dai grandi gestori di patrimonio. In pratica viene calcolata la migliore allocazione in base alle esigenze del cliente e del suo profilo di rischio e si bilancia il suo portafoglio in funzione dei mutamenti del mercato. Tale strategia ha una prospettiva temporale di breve-medio termine e pertanto risulta adatta a tutti coloro che sono interessati ad investimenti non duraturi, con una protezione del capitale investito.