L’ennesima rivoluzione targata Elon Musk sta per arrivare. Così come per i veicoli elettrici di Tesla o per i razzi di SpaceX per colonizzare Marte (nonché l’affascinante progetto Neuralink), il visionario CEO di Tesla Motors continua a stupire.
Da circa un mese Tesla ha lanciato la vendita online di piastrelle di vetro con celle fotovoltaiche in grado di comporre un vero e proprio Solar Roof (tetto solare). Il progetto è stato avviato nel 2016, quando Tesla ha acquisito Solar City – società nel settore delle rinnovabili fondata nel 2006 dal cugino di Elon Musk – per più di 2 miliardi di dollari. Insieme anche alla Panasonic, ha avviato una collaborazione per lo sviluppo dei tetti solari. Con Solar City, Musk entra di prepotenza anche nel mondo del fotovoltaico. Al livello di profitto, in realtà, l’acquisizione di Solar City non ha prodotto risultati positivi.
LA TECNOLOGIA
Alla Panasonic, società giapponese di elettronica, è stata affidata la costruzione delle celle fotovoltaiche nella sede di Tesla Gigafactoy 2 a Buffalo (New York), struttura costata 900 milioni di dollari di cui 750 derivanti da sovvenzioni statali. Ad oggi, si tratta della più grande fabbrica di pannelli solari in occidente.
Nella costruzione delle celle si partirà da una versione migliorata della Powerwall, targata Tesla. Questa è una batteria al litio, pensata per l’uso domestico, che accumula l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico, potendo coprire il fabbisogno di elettricità dell’intera giornata, con un significativo risparmio economico per chi la possiede. La nuova Powerpack 2.0, destinata ai pannelli, oltre ad aumentare l’affidabilità contro interruzioni di corrente, risulta compatta e semplice da installare. Questa, secondo i dati forniti da Tesla, ha una capacità doppia rispetto alla Powerpack di prima generazione; può accumulare fino a 200 KWh di elettricità, essendo così in grado di coprire il fabbisogno energetico di una casa di medie dimensioni per sei o sette giorni.
L’ESTETICA
Musk ha deciso di fare le cose in grande. La dedizione per il raggiungimento di elevate performance nelle nuove batterie al litio non ha pregiudicato in alcun modo l’aspetto estetico del Solar Roof. Attualmente sono in commercio due tipi di piastrelle, Smerigliata e Liscia, alle quali entro il 2018 si aggiungeranno anche Toscana e Ardesia. Quest’ultima sarà qualitativamente la migliore, ed avrà un aspetto simile all’ardesia francese, roccia particolarmente amata dal CEO di Tesla Motors.
I COSTI
Il costo è di 21.85 dollari per piede quadrato, ovvero circa 210 euro al metro quadrato. L’obiettivo dichiarato era di fornire un tetto solare competitivo dal punto di vista economico con un “normale” tetto, e perciò contenere il prezzo sotto i 24 dollari per piede quadrato. Inoltre, Tesla Motors ha posto una garanzia per i pannelli della durata di trent’anni, il che non è un dato da trascurare per quanto riguarda le potenzialità di mercato. Come lo stesso CEO ha affermato, Tesla ha faticato molto a trovare una quadratura per il giusto mix tra tecnologia, costi ed aspetto estetico. Il risultato è un tetto solare con una grande affidabilità, costi accessibili e bello da vedere, ottenuto grazie alla tecnologia sviluppata in-house da Tesla, gli accorgimenti apportati dalla Panasonic e agli studi tecnici di SolarCity. Trattandosi di applicazioni per immobili o garage, ci si aspetta che il mercato possa decollare non prima di 10-15 anni. Nonostante una crescita in diminuzione negli ultimi 3 anni per il comparto residenziale (in California – principale mercato dell’energia solare negli USA – il fotovoltaico nel 2015 è cresciuto del 60%, nel 2016 del 16% e nel 2017 si prospetta un +3%) queste nuove applicazioni potrebbero ridare il giusto appeal a tutto il settore delle rinnovabili.
Il prodotto proposto da Tesla è sicuramente il più completo in circolazione. I guadagni per le società interessate nel progetto, se il mercato risponderà come previsto, saranno enormi. L’architettura tentacolare con la quale il miliardario americano continua a far crescere le proprie società è incredibile. Sicuramente “il visionario” riserverà ancora sorprese per il futuro.