In questi anni, una tragedia silenziosa si sta consumando: quella delle api. Sta avvenendo un fenomeno chiamato Colony Collapse Disorder, noto in italiano come Sindrome dello Spopolamento degli Alveari. Queste espressioni indicano il brusco calo delle colonie e della popolazione di api registrato in tutto il mondo, a partire dal 2006. Il fenomeno fu osservato per la prima volta negli Stati Uniti. Poco tempo dopo una netta diminuzione degli alveari fu registrata anche in diversi Paesi europei, tra cui Spagna, Italia e Belgio. Venne così lanciato il primo allarme: le api stanno morendo. Per comprendere le conseguenze che questo fenomeno potrebbe causare a livello mondiale bisogna partire dal presupposto che tutti gli elementi dell’ecosistema terrestre sono collegati tra loro. La scomparsa di anche uno solo di questi elementi potrebbe mutare l’intero equilibrio naturale, con effetti in potenza devastanti.
Il ruolo chiave delle api
Le api, insieme a farfalle, coleotteri ed altri insetti, sono impollinatori. Questi animali sono fondamentali nel processo riproduttivo di un grande numero di piante che producono frutta e verdura. L’estinzione delle api, quindi, non causerebbe una semplice scomparsa del miele da tavola, bensì provocherebbe gravi danni sia economici che ambientali. Molti tipi di frutta e verdura diventerebbero notevolmente più difficili da coltivare, lasciando l’uomo sempre più in difficoltà nello sfamare l’intera popolazione mondiale. Alcuni studi affermano che circa i ¾ delle culture alimentari del mondo dipendono dagli animali impollinatori. Tra questi, le api sono gli insetti che svolgono il maggior lavoro rispetto a tutti gli altri. Un alveare contiene fino a 50.000 insetti che, in ogni singolo viaggio per raccogliere il nettare, impollinano a testa un centinaio di fiori.
I danni del Colony Collapse Disorder
In Europa c’è stata una perdita tra il 30 ed il 50% della popolazione di api dal 2006 fino al 2016. Negli Stati Uniti la situazione è ancora più grave. Gli esperti del settore negli Stati Uniti hanno calcolato perdite fra il 60 ed il 70% della popolazione nello stesso periodo. In Italia, oltre alle perdite causate dalla minore produzione di miele, si aggiunge il danno dovuto al calo dell’impollinazione naturale di molte piante.
La ricerca di una soluzione
Numerosi scienziati hanno iniziato a studiare questo fenomeno e la prima domanda a cui stanno cercando di dare risposta è: perché sta accadendo? Fin quando le reali cause del Colony Collapse Disorder non saranno chiarite, risulterà difficile pensare a qualsiasi soluzione. Sono stati accusati i cambiamenti climatici, gli OGM, l’elettrosmog, i pesticidi, i parassiti, ma in realtà nessuna di queste riesce a fornire una solida spiegazione alla moria degli insetti.
Un team di esperti finanziati dalla Intel ha creato uno speciale “zainetto”, formato da un tecnologico chip, il quale posto sul dorso delle api è in grado di monitorare tutte le loro attività. Le informazioni vengono poi inviate ad un computer in grado di leggerle e registrarle. In questo modo, gli esperti sperano di scoprire gli elementi di stress per le api che ne causano la morte.
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