Oggi alla domenica delle truffe trattiamo il collasso di una delle più grandi aziende di telecomunicazioni della storia, il “WorldCom Scandal”. La compagnia viene fondata nel 1983 con il nome di Long Distance Discount Services Inc. Nel 1989 la compagnia effettua un merger (fusione) con la Advantage Companies Inc. Nel 1995 cambia il nome in LDDS WorldCom. Nell’arco dei 7 anni a seguire, effettua ben otto M&A (operazioni di fusione e acquisizione di società), diventando un azienda leader nel mercato delle telecomunicazioni e non solo. Nel 1999 Sprint Corporation e MCI WorldCom cercarono di effettuare un merger da ben 129 miliardi di dollari, questa grandissima fusione porta il dipartimento di giustizia americano e la stessa Unione Europea ad opporsi, avendo paura che tutto ciò si trasformasse in un monopolio senza eguali. Infatti, le contrattazioni nell’estate del 2000 vengono interrotte. Alla fine dell’anno l’azienda cambia il suo nome semplicemente in Worldcom.
Proprio in questi anni di sfrenati acquisti di aziende nasce uno scandalo da ben oltre 9 miliardi di dollari realizzato mediante bilanci falsificati; il fattore scatenante fu proprio il suo CEO, Bernie Ebbers, la cui strategia aziendale era quella di puntare ad una spaventosa crescita tramite l’acquisto di altre aziende. Ovviamente aveva bisogno di capitale per raggiungere il suo piano aziendale. In che modo avrebbe potuto finanziare queste incredibili acquisizioni? Tramite l’apprezzamento delle azioni della stessa azienda. La Wordcom nell’ottobre del 1999 era arrivata a valere 60 dollari per azione, ma questa situazione non poteva rimanere stabile a lungo. Bernie Ebbers non aveva dato il tempo all’azienda di stabilizzarsi dopo ogni acquisizione e questo portò la società a subire un primo crollo. Per evitare ingenti perdite che l’azienda non avrebbe potuto sostenere, Bernie iniziò a camuffare i conti. Trasformò 4 miliardi di dollari di costi ordinari in “investimenti” rendendo ancora profittevole l’azienda per 1 miliardo nel 2001. Solo pochi mesi dopo, però la SEC (Securities and Exchange Commission) iniziò le indagini, che nel 2002 portarono alla luce una truffa da oltre 9 miliardi di dollari, oltre a far perdere decine di migliaia di posti di lavoro ai dipendenti licenziati. Il valore del titolo, nel 2002 passò da 60 dollari per share a 20 centesimi, svalutandosi in maniera drastica in meno di un anno. Il CEO di Wordcom, Bernard Ebbers venne accusato di truffa e falso in bilancio, e tutt’oggi continua a scontare una pena di 25 anni di reclusione in una prigione federale. Il sopracitato fu il più grande scandalo finanziario americano fino al 2008, quando il “Madoff Scandal” (per approfondire l’argomento cliccare qui ) scosse gli interi Stati Uniti, creando un ammanco nel mercato per oltre 60 miliardi.