Finora si è vista la definizione di azione, i diritti che essa conferisce al titolare e le due principali tipologie. Come accennato in precedenza, per poter emettere azioni, una società deve “quotarsi in Borsa”, in inglese IPO (initial public offering). Per Borsa si intende il luogo (oramai telematico) in cui si scambiano titoli. All’interno di questo luogo ad oggi telematico si va ad incontrare la domanda e l’offerta dei vari strumenti finanziari, come azioni, obbligazioni o opzioni. Dalla loro iterazione nasce il prezzo dello strumento finanziario, in questo caso specifico, le azioni. Maggiore la domanda (o minore l’offerta) e maggiore è il prezzo.
Mercato Primario
Tuttavia, è importante ricordare che la società riceve denaro solamente quando emette le azioni per la prima volta. Più nello specifico, quando la società decide di emettere nuove azioni, o di quotarsi per la prima volta sul mercato (IPO), le azioni vengono vendute sul mercato primario, dove gli investitori, normalmente istituzionali, possono sottoscrivere, di fatto comprando, le azioni appena messe in circolazione. In questo momento, quando gli investitori sottoscrivono le azioni, la società riceverà denaro in cambio.
Mercato Secondario
Essendo la società quotata, le sue azioni dopo la sua IPO, possono essere comprate e vendute in borsa, tramite il mercato secondario. Pertanto, gli investitori che hanno sottoscritto in precedenza le azioni, possono poi decidere di venderle successivamente sul mercato. In questa fase, quando gli iniziali sottoscrittori vendono poi le azioni, la società non riceve più il denaro derivante dalla vendita, perché la transazione vedrà coinvolti due investitori, un acquirente, ed un venditore e non più la società che ha emesso in primo luogo le azioni.