Le opzioni sono contratti derivati che permettono agli agenti di mercato di comprare e vendere la possibilità stessa di fare qualcosa in un certo momento nel futuro. A partire da questa definizione semplice e molto grezza, bisogna cercare di definire meglio le opzioni, spesso pubblicizzate come strumento per fare soldi senza troppi rischi e senza alte competenze.
A cosa servono le opzioni
Ogni operatore di mercato, ogni trader o gestore di portafoglio, compie le sue scelte sulla base di aspettative e previsioni più o meno razionali. Dal punto di vista informativo, gli agenti si differenziano sulla base di:
- accesso alle informazioni;
- capacità di elaborazione.
Ciò permette loro di comporre una previsione più o meno efficace.
Inoltre, dal punto di vista finanziario, trader individuali e istituzioni finanziarie hanno accesso a disponibilità monetarie molto diverse. Come altri strumenti derivati, permettono al trader e al gestore di portafoglio di implementare le proprie strategie sui mercati finanziari pur potendo attingere a fonti di denaro limitate. Quantomeno, permettono di accedere a ritorni di azioni, indici ed altri strumenti finanziari senza doversi privare di liquidità per molto tempo.
Come gli altri strumenti derivati possono essere usati per operazioni di copertura del rischio, speculative o di arbitraggio.
Cos’è un contratto di opzione
Prima di addentrarsi oltre bisogna prima di tutto definire cosa sia un contratto di opzione. Un contratto di opzione è uno strumento derivato che dà diritto al portatore di comprare o vendere qualcosa, a seconda della tipologia di opzione presa in esame, entro un certo periodo di tempo o ad una data specifica.
Un lettore inesperto potrebbe confondere un contratto di opzione con un contratto Future o Forward. La differenza tra Opzioni e Futures risiede nel diritto di opzione: il compratore di un’Opzione non è obbligato ad eseguire l’operazione di acquisto o di vendita, solo il venditore è costretto a soddisfare le esigenze del compratore. Invece, nel contratto Future entrambe le controparti sono vincolate ad eseguire lo scambio stipulato.
Tale diritto a vantaggio del portatore ha un costo. Bisogna pagare un prezzo al venditore dell’opzione che, di conseguenza, sarà vincolato ad eseguire l’operazione di acquisto o di vendita seguendo il volere del compratore. L’obbligo è di soddisfare la scelta del compratore, anche se ciò vorrebbe dire incorrere in un costo-opportunità: privarsi di un asset ad un prezzo minore rispetto alla quotazione di mercato o acquistare un bene ad un prezzo più alto della sua valutazione condivisa.
Dai semplici tratti riportati, le opzioni diventano via via più complesse arricchendosi di clausole temporali, di formule per il calcolo del loro valore e di scelte di sottostanti più o meno usuali.