Alitalia riceverà 24,7 milioni di euro di ristori. L’operazione è stata approvata dalla Commissione Europea, che ha però ridimensionato molto il piano inziale di Roma, che prevedeva l’impiego di 55 milioni. Il denaro sarà stanziato dal governo italiano e non fa parte del Recovery Fund ma, comunque, l’approvazione dell’UE è necessaria per garantire il rispetto delle norme comunitarie sulla concorrenza. I numerosi aiuti di Stato concessi ad Alitalia per salvare la compagnia sono già in diverse occasioni finiti nel mirino dell’antitrust europeo. Infatti, finanziare con i soldi pubblici un’azienda che non riesce a sopravvivere da sola è contro le regole in quanto andrebbe a drogare il mercato, a svantaggio di altre realtà ben gestite. Inoltre, Alitalia possiede il diritto esclusivo nell’offrire diversi servizi negli aeroporti della Penisola.
La situazione di Alitalia
Alitalia, che da decenni chiude quasi tutti gli anni con i bilanci in perdita, è stata commissariata nel 2017, al fine di salvare la compagnia senza venderla a concorrenti stranieri. In questo modo, è stato anche possibile aggirare in parte le regole UE sulla concorrenza, consentendo al governo italiano di stanziare importanti capitali nell’azienda. Nel 2020 è stata costituita la società pubblica Italia Trasporto Aereo, che dovrebbe prendere il controllo di Alitalia a maggio 2021. Nel frattempo, però, dal 2017 la compagnia commissariata ha fatto pochi passi avanti. Dal 2017 al 2019, infatti, il numero di passeggeri annui ha continuato a scendere, con una leggera inversione solo nel 2018, comunque cancellata dai risultati del 2019.
Il 2020 è stato chiuso da Alitalia con 20 milioni di euro in perdita, come rende noto il direttore generale della compagnia commissariata, Giancarlo Zeni. Inoltre, all’azienda manca la liquidità per pagare gli stipendi di marzo, come già successo 2 volte da dicembre 2020.
I ristori
La discussione sull’ultimo finanziamento ad Alitalia è gestita dai ministri italiani Giancarlo Giorgetti, allo Sviluppo Economico, Daniele Franco, all’Economia, ed Enrico Giovannini, ai Trasporti, e dalla commissaria UE per la concorrenza, Margrethe Vestager. I 24,7 milioni di euro approvati devono servire a coprire le perdite dovute alla pandemia fra novembre e dicembre 2020. L’idea iniziale dei rappresentanti della Penisola era di un aiuto di Stato da 55 milioni di euro per la compagnia di bandiera. Per gli analisti che lavorano con Vestager, tuttavia, solo 24,7 milioni sono davvero dovuti ai voli cancellati a causa della pandemia. Le trattative non sono ancora chiuse.
Il motivo del limite imposto dalla Commissione Europea è quello di evitare futuri ricorsi da parte delle concorrenti di Alitalia. Infatti, se si chiudesse un occhio sul rispetto delle leggi UE sulla concorrenza, le compagnie aeree rivali potrebbero agire per vie legali con la possibilità di ottenere un sostanzioso risarcimento e l’annullamento dell’operazione.
I posti di lavoro a rischio
Con i 24,7 milioni di euro destinati ad Alitalia la compagnia dovrà tagliare circa 7.500 posti di lavoro, contro i circa 5.500 previsti se fossero stati approvati i 55 milioni. Di questi, tuttavia, quasi 4.000 lavorano nel campo dei servizi a terra e della manutenzione degli aerei. Vista anche l’impossibilità nel sostenere i costi, la Commissione Europea ha anche chiesto alla compagnia di rinunciare a questi due comparti. Questi saranno assegnati, attraverso gare d’appalto ad altre aziende le quali, è probabile, assorbiranno almeno buona parte degli attuali dipendenti di Alitalia che si occupano di tali attività.