Il Financial Times ha annunciato, in un articolo di mercoledì 22, di aver portato avanti un’analisi sulle morti legate alla pandemia da coronavirus. Il popolare giornale inglese ha riportato che le morti da Covid-19 potrebbero essere sottostimate e che i numeri annunciati dai bollettini ufficiali potrebbero essere fuorvianti. Alla luce delle informazioni raccolte il Financial Times ha calcolato uno scostamento dai dati ufficiali molto rilevante, stimando fino a 41.102 decessi per coronavirus al 21 Aprile, addirittura più del doppio del dato governativo. Il dato avrebbe un impatto ancora più grave sulla già colpita economia del paese.
L’informazione data dai ministeri, per cui i decessi direttamente collegati al virus ammonterebbero a 17.337 (21 Aprile), secondo il FT di fatto sarebbe errata. Avvalendosi dei dati dell’ONS (Ufficio Nazionale di Statistica, l’equivalente inglese dell’ISTAT), sono stati estrapolati i dati relativi alle “morti in eccesso per qualsiasi causa”, pubblicamente riconosciute come informazione più utile nell’osservare la mortalità di un’epidemia.
L’analisi ha osservato la correlazione tra le morti dichiarate in ospedale e le morti in eccesso registrate su tutta la popolazione, che arrivano con diversi giorni di ritardo perché elaborate secondo procedure ordinarie. E’ emerso che le morti in eccesso rispetto allo stesso periodo degli anni scorsi in buona parte rispecchino le proporzioni delle morti da Covid-19 in ospedale, suggerendo che possano avere cause simili.
Il prof. David Spiegelhalter di Cambridge ha dichiarato al Financial Times che la differenza dei dati può essere spiegata dal fatto che il coronavirus non sia stato indicato come causa del decesso sui documenti, ma potrebbe essere stato un fattore diretto o indiretto molto rilevante.
Inoltre, riporta il professore di Cambridge, molti medici inizialmente erano riluttanti all’idea di indicare il virus come principale causa del decesso sui certificati perché la malattia derivante era ancora perlopiù sconosciuta e non potevano esserne certi.