Record di entrate per Apple nell’ultimo trimestre: da maggio a luglio, il giro d’affari è cresciuto dell’1%, con ricavi sopra le attese pari a 53,8 miliardi di dollari contro i 53,39 attesi. Se, però, fino a poco fa il grosso delle entrate proveniva dalla vendita di Iphone, ora le performance positive sono da ricondurre principalmente alla divisione dei servizi: le vendite dei melafonini sono calate del 12%, mentre i ricavi derivanti dal servizi sono cresciuti del 13%, toccando gli 11,46 miliardi.
In particolare, un peso significativo hanno avuto servizi come Apple Music e soprattutto Apple Pay, che sta addirittura superando PayPal, sia in termini di utenti che di transazioni, pari a circa 1 miliardo al mese. Grande successo anche per le cosiddette “tecnologie indossabili”, come le AirPods, cresciute del 50%.
La strategia della società di Cupertino sta infatti mettendo sempre più al centro la diversifiazione dei ricavi, con lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi. Su questa linea, in agosto sarà lanciata (inizialmente solo negli USA) la Apple Card, una nuova carta di credito per gli iPhone targata Apple e gestita da Goldman Sachs su circuito Mastercard: la carta è priva di commissioni, prevede una “ricompensa” del 2% sugli acquisti (3% per acquisti legati ad Apple) e sarà disponibile anche la versione fisica, in titanio.
Per aggirare problemi di clonazione e furto d’identità, la carta sarà completamente bianca, con soltanto il chip e il logo Apple, senza numero, scadenza e CVV, perché ad ogni acquisto sarà generato un nuovo codice, ma tutte le info saranno comunque presenti nell’app Wallet. Per assicurare la massima privacy, nessuno, neppure Apple, potrà risalire a cosa compriamo o quanto spendiamo, perciò non sarà possibile alcuna profilazione per pubblicità o per cedere le nostre informazioni a terzi.
Infine, un’ultima novità in casa Apple è il recente acquisto della divisione di Intel per lo sviluppo dei modem 5G, per rendere la società sempre più indipendente dai fornitori di terze parti.