È da anni ormai che anche le grandi aziende si impegnano per diminuire le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera e più in generale per ridurre il proprio impatto sull’ambiente. I data center di Google, per esempio, sono alimentati già dal 2017 al 100% da energie rinnovabili, mentre basta dare una rapida occhiata ad un pacco Amazon per accorgersi che il re dell’e-commerce utilizza cartone riciclato per proteggere i nostri acquisti durante il trasporto.
Ritornando a Google, un dato interessante è quello sull’efficienza energetica delle proprie strutture, che è schizzata alle stelle una volta che è stata affidata all’intelligenza artificiale: l’energia necessaria a raffreddare le componenti dei data center è stata tagliata del 40%.
Ma questa stessa tecnologia sta venendo utilizzata dai grandi del tech, come appunto Google e Amazon, in un campo che va in contrasto con le tante dichiarazioni sulla sostenibilità ambientale: quello del petrolio.
Si sente spesso dire che le riserve di greggio si esauriranno nei prossimi anni, è una storia ripetuta da ormai un secolo (già nel 1909 si diceva che i combustibili fossili sarebbero terminati nel 1937). Effettivamente se il settore rimanesse allo stato attuale, i pozzi rimarrebbero asciutti dopo un lasso di tempo non troppo lungo, ma ciò non accade mai. Quello che succede invece è che vengono scoperti nuovi giacimenti e vengono applicate nuove tecnologie per migliorare l’estrazione da quelli esistenti. L’ultima ad aver fatto ripartire il settore è stata quella del fracking, mentre adesso tocca all’intelligenza artificiale.
Con tecniche di machine learning è infatti possibile fare come Google, cioè aumentare l’efficienza, in questo caso non di data center, ma di pozzi di petrolio. La tecnologia contribuisce non solo a migliorare gli impianti già esistenti, ma anche a trovare nuove riserve. E sono proprio i grandi nomi del Tech a sviluppare e applicare queste tecnologie al settore del petrolio: Google, Amazon, Microsoft, che hanno già stretto accordi con i leader dell’energia. Google e Total hanno firmato un’intesa per sviluppare assieme tecnologie di intelligenza artificiale per l’analisi dati applicata alla produzione e individuazione di gas, Microsoft sta lavorando con Exxon, mentre sul sito di Amazon si legge che è possibile usufruire di servizi per ottimizzare l’esplorazione, l’estrazione e la produzione.