Il 23 gennaio 2020 la Brexit è stata approvata come legge nel Regno Unito, dopo la firma della regina Elisabetta II. Il giorno precedente l’European Union Withdrawal Agreement Act, appunto la proposta di legge per la Brexit, era passato al Parlamento di Westminster. Già ai primi di gennaio, la proposta era stata votata con favore dalla Camera dei Comuni, dopo le elezioni di dicembre 2019 a maggioranza di conservatori vicini al Primo ministro Boris Johnson.
Cosa succederà
Il 31 gennaio 2020 la Brexit sarà ufficiale, la Gran Bretagna non farà più parte dell’Unione Europea sulla carta. Tuttavia, ci sarà una fase di transizione, che dovrebbe finire il 31 dicembre 2020, durante la quale sarà come se la Brexit non ci fosse stata. Per il momento si è verificata la temuta No Deal ma il tempo per un accordo, soprattutto commerciale, con l’UE non è ancora finito. Questo dovrà essere raggiunto entro la fine della fase di transizione o sarà molto più difficile da realizzare.
Secondo i rappresentanti dell’UE non sarà possibile concludere un accordo commerciale completo entro il 31 dicembre 2020. Questi hanno dato la disponibilità ad allungare di alcuni mesi la fase di transizione ma Boris Johnson si è detto contrario a tale possibilità.
Cittadini europei e Stati Uniti
La Camera dei Lord britannica aveva proposto diversi emendamenti alla proposta di legge per la Brexit, fra cui delle importanti tutele per i cittadini europei. Questi, tuttavia, sono stati bocciati dalla Camera dei Comuni. Le proposte chiave erano di rendere automatico il diritto di residenza sul suolo britannico per i cittadini UE, che invece dovranno chiedere il permesso di soggiorno, e di togliere ai ministri di Londra il potere di invalidare le sentenze della Corte di Giustizia dell’Unione.
Mentre l’Unione Europea ed il Regno Unito devono elaborare un nuovo accordo commerciale arriva fulminea la proposta dagli Stati Uniti. Questa è stata lanciata, il giorno stesso dell’approvazione dell’European Union Withdrawal Agreement Act da parte del Parlamento, dal segretario del Tesoro USA Steven Mnuchin, che ha parlato da Davos 2020. Per Mnuchin l’economia inglese è più simile a quella degli Stati Uniti che a quella degli Stati europei, quindi un accordo con Washington sarebbe più semplice da realizzare.